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La gioia di creare

Amilcare Acerbi

Formatore, pedagogista


Amilcare Acerbi incontra sulle rive del Po torinese Cristina Làstrego e Francesco Testa, artisti e scrittori per bambini, da sempre.

Dal marciapiede discendo di alcuni gradini, seguo una piccola trincea nel verde per avvicinarmi alla parte più bassa di quello che era uno dei tanti mulini in riva destra del Po,1 gatto mirò a Torino. Entro abbassando un poco la testa e sotto antiche volte in mattone al posto delle macine, con un impercettibile brusio, sette grandi Apple “girano” incessantemente e moderni mugnai, in silenzio e totalmente assorti, anziché sopprimerli, manovrano mouse che a loro volta scodinzolando muovono frammenti di immagini. Qui non ci sono più gli antichi topolini grigi in cerca di cibo, tra sacchi di granaglie e farine, e neppure un Miki Mouse dell’antica tradizione disneyana. <Se li è mangiati tutti il Gatto Mirò di Cristina?> mi chiedo un poco frastornato. E guardo al di sopra delle spalle di una giovane mugnaia china sulla tastiera….

Sullo schermo compaiono finestre arabeggianti, gambe che improvvisamente e scompostamente svolazzano per ricongiungersi giudiziose a scarpe, in mezzo a colorate vesti veneziane.
<Che sarà?> mi chiedo ancora; sembra che si stiano ricomponendo personaggi di una storia antica, ma qui non c’è assolutamente né la polvere del tempo né quella delle farine …

Il brusio magico mi distoglie dagli schermi e come uno squarcio tra le nuvole mi colpisce il rosso dei quadri appesi alle pareti, in una successione di similitudini e di diversità. Mi rapiscono, incomincio a sorridere e sorridere, un poco stordito, e finalmente ascoltare con maggior attenzione il bisbiglio gentile di 2 gatto miròFrancesco e di Cristina, con la loro indimenticabile dolcezza di accoglienza… e quei quadri apparentemente ossessivi mi ipnotizzano: in ogni opera stanno fisse le viscere lucenti di quelli che sono stati impenetrabili computer; ora piastrine, fili, stagnature sono composte con grazia ed eleganza. Vecchi Apple raccontano animali onirici con le loro anime forate e contorte, di metallo o di plastica, mentre gli Apple nuovi ingoiano migliaia di immagini per restituirle in movimento: entro l’anno Làstrego e Testa ci racconteranno una delle vite e dei viaggi più incredibili che un italiano abbia vissuto e compiuto.

Cristina e Francesco mi conducono quasi per mano al secondo piano, il luogo del loro inventare, dove le farine prendono corpo e colore e ti accompagnano nel mondo dell’incredibile.

Che meraviglia e che emozione posare gli occhi nei loro occhi fanciulleschi e ridenti, che, mentre ti parlano di Marco Polo ti indicano Gatto Mirò, già pensano ad una nuova storia da raccontare ai bambini del mondo. Sì, del Mondo. Perché i loro libri e i loro cartoni viaggiano per il globo, cartacei o con le app.

Rinfrancato e incoraggiato da un buon caffè finalmente ritorno alla ragione della mia visita e ho il coraggio di iniziare l’intervista …11 tv

Come nasce Gatto Mirò e il gioco dell’Identikat?

Cristina Làstrego: Il gatto entra dalla porta che da sul giardino, mi salta in grembo, poi sale sulla mia spalla e da lassù guarda i collages che sto facendo. Siamo amici. Quando l’ho trovato l’ho battezzato Mirò. Lo osservo con tenerezza, come sempre … improvvisamente mi fulmina l’idea di farlo diventare un personaggio, tra reale, surreale e digitale, un nuovo gatto da aggiungere agli altri, quelli dei peluche, dei fumetti, dei cartoni animati.

Da lì nasce questo nuovo gioco e questo racconto che ogni bambino può contribuire a sviluppare. Il nostro mestiere quello di narrare, come sai, ma scoprendo e assorbendo le tecnologie mano a mano che si sono sviluppate negli anni, la tv, l’informatica, i fumetti, i cartoni animati, i CD-Rom, il cellulare, la rete, le app, abbiamo imparato e capito che grazie a esse con i bambini si può aprire un dialogo sempre più articolato e stimolante, impensabile prima, se non da nonno a nipote … Hai visto la mia ultima mostra?

Ma spiegatemi come funziona. I bambini devono comprare questo vostro nuovo libro, e poi?

Francesco Testa: No, i genitori (ma anche gli insegnanti) possono viaggiare in internet col proprio figlio. Cercare il sito nostro o quello dedicato a Gatto Mirò, ossia www.identikat.net . Se piace possono acquistare l’accesso alla app. Nella app c’è un video che spiega come utilizzare i materiali virtuali con i quali comporre immagini di nuovi gatti, amici o parenti del nostro Mirò, dove si spiega come adoperare le immagini, colorarle, ritagliarle, incollarle e stamparle. Tutto virtualmente. E vi si trovano teste, baffi, 5 ritaglio 2 Scan0006nasi, orecchie. Un puzzle fai da te.

Si, bello, divertente, ma solo virtuale. Certo possono spedire al sito la propria composizione, guardare nella galleria quanto altri bambini hanno realizzato. Un dialogo tra voi che curate il sito e tra i bambini che vi si collegano …

Cristina: No,no, caro Amilcare. Nel video si trova tantissimo. Ma si mostrano anche materiali da adoperare, quelli veri e concreti, che si possono trovare in casa: vecchi nastri, bottoni, cartone, oppure nei cassetti delle nonne, nei negozi di passamanerie, dalle sarte. E con questi materiali imitando i miei giochi di composizione tagliare, incollare sovrapporre, creando così altri gatti, o i loro habitat, poi fotografarli e, se credono, inviarli al sito. Ma ancor prima impegnare mamma, papà o nonni nella ricerca o in una composizione collaborativa.

Accipicchia … avete risolto il mio problema. Come arginare l’invasione del virtuale meraviglioso e far scoprire ai bambini di oggi le sensazioni tattili, le abilità creative di mani collegate al cervello, la composizione frutto di ricerca nel proprio ambiente anziché nei ridondanti (e per questo troppo facili) serbatoi del virtuale.

Ma qui non mi sembra che ci sia solo gatto Mirò. Vedo paesaggi a sfondi azzurro e blu, sfondi rossi, verdi …

Francesco: Si, sappiamo che il tuo cruccio pedagogico è quello che il virtuale soppianti le esperienze di realtà. Ma è anche il nostro, dai tempi della contrapposizione Tv sì, Tv no! Ricordi? Con i modi che suggeriamo si possono ambientare le proprie storie; nulla vieta che ciascun bambino inventi e costruisca un proprio animalario, un proprio mondo fantastico popolato di animali buoni o animali feroci, animali allegri o minacciosi, animali volanti, animaletti piccolissimi, bestie giganti. Rifacimenti dell’immaginario televisivo. Dentro foreste, nei vortici negli abissi oceanici o nello spazio infinito dell’universo. Dipenderà molto anche dai racconti, dalle letture che nel tempo papà e mamma avranno usato, o dei luoghi visitati, per stare coi propri figli alla sera. E dai cassetti che con loro svuoteranno …

7 sfondi 6 ritaglio1

Già. Le librerie sono piene di bellissimi racconti, veri e propri cataloghi d’arte e di mondo. Ma voi avete creato con magica inventività un facile sistema di intrecciare reale e virtuale, attività solitaria o attività cooperativa, dando ai bambini la concreta idea di come si possa utilizzare il virtuale e la rete, tra compagni di scuola e amici. Strumento per entrare nel terzo millennio e nel popolo dei bambini del mondo. Mi avete rapito ancora una volta.

Ultima domanda. Se vi chiedessi di organizzare per gli educatori e gli insegnanti che ci leggono uno stage di sperimentazione e innovazione, con le vostre forme d’arte, compreso l’immaginifico riciclo tecnologico che Cristina espone sulle vostre pareti? E in tal occasione si potrebbe far conoscere anche l’IdentiRobot?8 ritratto

Francesco: Ti risponderemmo: dicci quando e dove! Tieni presente però i nostri due appuntamenti, con i bambini cinesi e con Marco Polo in TV.

Grazie. …. Non mancherò di chiedervi di far scoprire a tutti gli iscritti il vostro mulino senza polveri!

 

Link utili per saperne di più: http://www.lastregoetesta.com/

Sito della mostra di Cristina:http://www.cristinalastregotesta.it/home_ita.html

Sito del Gatto Mirò: http://www.identikat.net/home_ita.html

Sito di appStore: https://itunes.apple.com/it/app/identikat-gioco-per-bambini/id587773755?mt=8

 

IL GATTO MIRO’

La serie Gatto Mirò è destinata ad un pubblico prescolare; ha come protagonista il gatto blu della app che, attraverso gli strumenti offerti da Scatola Magica, con l’aiuto dei suoi amici in ogni puntata si dedapp miròica ad attività creative e giochi di gruppo.

L’interfaccia di IdentiKat è intuitiva e senza parole, basata su stimoli visivi e sonori.

KatCut. Dopo un’esplorazione della città notturna alla ricerca dei gatti nascosti, tra animazioni e miagolii, l’utente è invitato a ricreare come in un puzzle i gatti di Cristina liberandoli via via dal loro lucchetto. Il completamento di ogni gatto viene premiato con una festa e il passaggio a quello successivo.

KatLab. Attingendo da un magazzino di oggetti insoliti, quali coloratissimi bottoni dalle fogge più strane, brandelli di stoffe preziose, scarti tecnologici ed altri ancora, viene dato spazio alla fantasia dell’utente nella costruzione di personaggi totalmente inventati, attraverso infinite possibilità creative. Gli oggetti vengono trascinati, ingranditi, ruotati e colorati in innumerevoli combinazioni. Si sceglie poi la cornice più adatta per inquadrarli e, dopo aver scritto il loro nome, sono pronti per essere fotografati e inviati a parenti e amici.

Grazie a MyKats, il giocatore può “appendere” i propri quadri, creando una collezione personale, condividerli sui social network o mandarli agli amici via e-mail. L’opzione “cartolina” rappresenta una modalità divertente per inviare via email inviti, auguri o messaggi accompagnati da un gatto personalizzato, magari un autoritratto in forma felina o un personaggio adatto all’occasione!

La dimensione social si arricchisce inoltre con la KatGallery: uno spazio della app, condiviso da tutti gli utenti, dove si possono pubblicare le creazioni in tempo reale. La “KatGallery” è anche presente sul sito www.identikat.net, dove sono inoltre disponibili materiali da scaricare e stampare per attività creative utili sia a casa sia a scuola. In questo modo si chiude il percorso tra la virtualità digitale del tablet e la concretezza materica di carta, stoffe e colori.

IdentiKat ha avuto un importante successo di critica con recensioni e riconoscimenti da tutto il mondo.

 

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