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Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine

Virginia Woolf

Zeroseiup on-line


Zeroseiup 1/2023

L’Italia è destinata a sparire?

Ferruccio Cremaschi

L’Italia è, tra i Paesi occidentali, quello che sta vivendo un calo demografico più preoccupante: lo rivela il New York Times, in un’allarmante analisi

Un nuovo, preoccupante allarme arriva dalle pagine del “New York Times”: l’Italia, secondo una sua analisi, è il Paese occidentale che si sta restringendo più velocemente. E forse è addirittura destinato a scomparire nel giro di pochissime generazioni, a meno che non ci sia un radicale cambiamento. Ma che cosa sta succedendo?

Zeroseiup 5/2022

Scuola, perché il merito va fatto fiorire

Chiara Saraceno parla di merito, di quanto sia una forza democratica che contrasta discriminazioni e privilegi.

Ma prima di essere riconosciuto va alimentato. Il ministero dell’Istruzione dovrà costruire le condizioni perché a tutti i bambini, a partire dai più svantaggiati, sia garantito il diritto costituzionale ad avere le risorse per il pieno sviluppo della personalità, capacità incluse.

Zeroseiup 4/2022

Sempre di meno e altre riflessioni

Ferruccio Cremaschi

Tra i recenti interventi in argomento, la fondazione CARIPLO dedica un quaderno a “La denatalità a Milano, Italia, Europa. Fatti, politiche, opzioni sperimentali”.
Dopo un’analisi delle tendenze demografiche e delle cause, avanza alcune proposte di politica contrastativa del fenomeno.

Zeroseiup 3/2022

Sempre di meno e altre riflessioni

Ferruccio Cremaschi

Tra i recenti interventi in argomento, la fondazione CARIPLO dedica un quaderno a “La denatalità a Milano, Italia, Europa. Fatti, politiche, opzioni sperimentali”.
Dopo un’analisi delle tendenze demografiche e delle cause, avanza alcune proposte di politica contrastativa del fenomeno.

Zeroseiup 2/2022

Sei richieste per i nidi

La rete EducAzioni al Governo:
“Rischiamo di non riuscire a investire i miliardi di euro previsti dal PNRR per potenziare la rete dei nidi nel Paese, perdendo l’occasione di colmare i divari territoriali e di raggiungere l’obiettivo minimo di una copertura del 33% su tutto il territorio nazionale”.

Riprendiamo il comunicato di Alleanza per l’infanzia, sulla situazione dei fondi previsti nel PNRR per lo sviluppo dei Nidi.

Zeroseiup 1/2022

Pensieri su cui pensare per fare

Francesco De Bartolomeis

In tutti i gradi scolastici il piacere di apprendere cose nuove dovrebbe evitare l’opposizione tra il ruolo di studente e la persona con le sue esigenze e le sue capacità.

Nella scuola dell’infanzia c’è vita, si rispettano i bisogni delle bambine e dei bambini che dicono quello che pensano, costruiscono, lavorano, fanno spettacoli.

Dovrebbero continuare per tutto il corso degli studi alcuni caratteri dei nidi e delle scuole dell’infanzia. L’incontro con le materie di studio con argomenti e metodi adatti fanno progredire conoscenze, interessi e capacità. La metodologia dei laboratori è accessibile come la ricerca, interpreta molte esperienze, sgombera da pregiudizi l’educazione motoria e sessuale. Tra i tanti problemi.

Zeroseiup 5/2021

Preliminari allo zerosei

Ferruccio Cremaschi

Si fa un gran parlare di sistema integrato zerosei, si stanno attivando anche iniziative come la costituzione di Poli per l’infanzia. Con l’imminente arrivo dei fondi del PNRR sarà in molte situazioni una corsa a progettare nuove costruzioni anche solo per non perdere i finanziamenti (una preoccupazione che spesso sovrasta e annulla la necessità di una riflessione e una progettazione di prospettiva seria).

Zeroseiup 4/2021

Anno nuovo, questioni “vecchie”

Ferruccio Cremaschi

È iniziato un nuovo anno educativo, con molte speranze ma ancora tra molte incertezze e ombre. Prevedere come sarà, dipende da troppe variabili non facili da gestire e da governare. Dobbiamo tutti esprimere un grande grazie e un grande incoraggiamento a educatrici e insegnanti che rimettono in gioco tutto il loro impegno e la loro passione a favore e insieme a bambine e bambini che vivono la loro crescita in questo momento particolarmente difficile.

Zeroseiup 3/2021

Le criticità nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza

Ferruccio Cremaschi

Il Piano Nazionale sull’utilizzo dei fondi europei nei prossimi anni è oggetto di discussione ai diversi livelli.
L’intervento del governo prevede 152 mila nuovi posti per Nidi e Scuole dell’infanzia per un investimento di 4,6 miliardi.
Sintetizziamo alcune osservazioni proposte dall’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani

Zeroseiup 2/2021

Dopo le bolle
oltre le bolle

 
Ferruccio Cremaschi

Si tratta di riprendere a “essere” scuola e di ritrovare nella normalità elementi di qualità

Si sta intensificando la riflessione su che cosa è successo nelle scuole e nella pratica educativa in questi mesi di emergenza. Superato lo stress del dover dare risposte a una situazione mai sperimentata, emergono alcune piste che possono portare a definire alcuni punti fermi per la ripresa.

Zeroseiup 1/2021

I governi cambiano I problemi restano

 
Ferruccio Cremaschi

Verso la costruzione di un sistema integrato 0-6: qualche passo in avanti, ma dobbiamo mantenere alta l’attenzione e “pretendere” che il percorso continui.

Nel gennaio 2021 la Commissione del MIUR appositamente incaricata e presieduta dall’ispettore Giancarlo Cerini ha concluso il suo lavoro e ha approvato la bozza delle Linee pedagogiche per il Sistema integrato “Zerosei”. I passaggi successivi prevedevano la pubblicazione ufficiale del documento e l’avvio di un’ampia consultazione con tutti i soggetti interessati. Il cambio di governo con il cambiamento anche ai vertici del MIUR ha per ora sospeso l’iter rallentando il calendario inizialmente ipotizzato.

Scopo delle Linee pedagogiche è costruire all’interno del complesso sistema educativo zerosei, una visione comune superando le differenze storiche che frammentano il percorso: la diversità di carattere storico dei due segmenti 0-3 e 3-6, l’afferenza a enti gestori diversi che a loro volta fanno rifermento a normative e accordi contrattuali diversi.

Zeroseiup 5/2020

Tempo di bilanci (e riflessioni)

Ferruccio Cremaschi

Siamo sempre in emergenza, mancano sempre le risorse, lo sguardo è puntato sull’oggi. Eppure non sembrerebbe difficile allargare lo sguardo.
Tradizionalmente il tema dei servizi educativi è stato associato alla voce costi e quindi è stata una ricorrente giustificazione per indirizzare presunti risparmi di spesa e tagli di risorse.
Dovremmo impegnarci e impegnare la ricerca in economia a analizzare quale valore per tutta la popolazione hanno i servizi educativi anche in termini economici: sono i luoghi della prevenzione (minor costi sociali e sanitari), le famiglie vivono più serene (meno difficoltà), offrono opportunità di lavoro (che peso hanno nel PIL?), etc etc…

Zeroseiup 4/2020

Piano per la ripresa, se la politica non dà i numeri

Per l’editoriale di questo numero abbiamo ritenuto opportuno cedere la parola a un “tecnico” di riconosciuta competenza. Pensiamo che la critica alla mancata attenzione ai servizi per l’infanzia assuma maggior peso provenendo da una fonte di assoluta autorevolezza. A noi tutti il compito di far sentire e far realmente pesare la voce dell’infanzia e dei suoi servizi.
Il documento del Governo sulle “Linee guida per il piano nazionale di ripresa e resilienza” contiene tante parole, ma ci si poteva aspettare qualcosa di più concreto e definito. Ancora non appare una chiara strategia
da Repubblica, 20.09.2020

Zeroseiup 3/2020

Costruire la prospettiva zerosei

Abbiamo concluso da pochi giorni la nostra scuola estiva che si poneva proprio come titolo “Stare dentro al cambiamento” che si proponeva di riflettere attorno a tre parole (tre concetti): incertezza, vulnerabilità e resilienza.

Zeroseiup 2/2020

Mamme e bambini

Luoghi comuni e effetto gregge
Aprire una discussione intorno alla democrazia della cura. Per ogni bambino o bambina che non va a scuola, per ogni malato in casa, c’è quasi sempre una donna che si sobbarca un sovraccarico di lavoro di cura.
Infittisce la trama di documenti, interventi, discussioni su come riaprire (o non riaprire) Nidi, scuole dell’infanzia e scuole in genere. Bambine e bambini sembrano essere al centro delle preoccupazioni di molte categorie di persone. In parte sono pretesto per rivendicazioni di sussidi. Richieste forse con aspetti di legittima aspettativa ma che non attengono all’infanzia e alla sua tutela. Vorremmo provare a limitarci a una riflessione su come entra (e esce) in gioco l’infanzia in questa drammatica vicenda.

Zeroseiup 1/2020

Costruiamo reti di resilienza creativa per uscire dalla crisi e dare nuovo impulso alle modalità di esercizio della cittadinanza

La Scuola chiusa e il venir meno del suo funzionamento ordinario ci sta permettendo di banalizzare l’ovvio e di vedere con chiarezza quanto la scuola sia importante nella vita di ciascuno, in quella familiare e sociale”.

Stiamo ancora vivendo una situazione estraniante, in cui cosuetudini, comportamenti abituali e rassicuranti, punti di riferimento sono venuti improvvisamente a mancare. Sono messe a dura prova le capacità di resilienza degli adulti, a resistenza allo stress.

Zeroseiup on the web gennaio 2020

Bisogno e diritto di natura

Laura Malavasi

Traduzione del francese Monica Corbani

In questo numero uscito nel giugno 2019, Enfants d’Europe aujourd’hui ha invitato 9 operatori professionali a condividere pratiche, osservazioni e idee. In un primo momento si esaminano da vicino il tema del bambino trattato nella sua dimensione naturale dal filosofo ginevrino Jean-Jacques Rousseau e il significato del suo Emilio o dell’educazione. Si passa poi ad un’esperienza pratica alla scuola materna comunale di Valldaura a Barcellona, in cui lo sviluppo sostenibile è un lavoro tra educatori, genitori e bambini. Sarah Wauquiez, autrice e pedagoga, propone la sua esperienza compiuta in Svizzera insegnando materie che vanno dalla matematica alla lettura e alla scrittura in mezzo alla natura, all’aperto. La direttrice di una scuola materna internazionale in Francia ci parla della sua esperienza a Haiti e delle sfide culturali di cui è stata testimone quando ha promosso delle attività con i bambini e la natura. La pedagogista Laura Malavasi sviluppa la teoria del bambino attore e partecipe del proprio sviluppo e del proprio rapporto col mondo naturale. La ricercatrice Ellen Beate Hansen Sandseter esamina la questione del gioco rischioso e la sua importanza nella percezione che il bambino ha di sé e dell’ambiente che lo circonda. Esaminiamo inoltre il modo in cui è concepito lo spazio esterno destinato ai giochi infantili in Italia, e quello in cui un ente francese senza scopo di lucro promuove il ruolo dei politici nello sviluppo sostenibile e nelle pratiche della prima infanzia. Tre ricerche portoghesi sviluppano delle idee sul modo di costruire la sostenibilità fin dalla prima infanzia.

Zeroseiup 5/2019

Il bambino, le madri, re Salomone

Loris Malaguzzi (Zerosei, dicembre 1979)

Da dicembre 1979 sono passati quarant’anni. Moltissime situazioni sono cambiate. Ma i problemi che ci troviamo davanti, quanto sono diversi? Quanto è maturata la preoccupazione politica e pedagogica dell’educazione che richiede una visione unitaria del processo, consequenziale nelle scelte? Forse i nodi che impediscono una visione unitaria e coerente dei processi educativi dal Nido all’Università, si sono incancreniti ostaggio di interesse di lobbies accademiche, sindacali, burocratiche che ai bambini e all’educazione riservano scarsa attenzione.

Zeroseiup on the web ottobre 2019

In che cosa abbiamo sbagliato?

Ferruccio Cremaschi

I genitori dei bambini che frequentano oggi i servizi per l’infanzia sono ex alunni di questi stessi servizi. C’è stato un influsso sulla loro educazione?
La scuola dell’infanzia statale ha compiuto i 50 anni, l’asilo nido poco meno. Questo significa che buona parte delle bambine e dei bambini che frequentano oggi i servizi hanno genitori che hanno fatto la stessa esperienza e che hanno alle spalle un percorso di educazione infantile.
Secondo quanto ci assicurano le ricerche in proposito di intervento educativo precoce, dovremmo raccogliere i frutti di questo impegno culturale, sociale, professionale.
Vorrei chiedere a educatrici e insegnanti, quale è la loro esperienza quotidiana con i genitori di oggi? E a educatori e insegnanti con anni di esperienza quali sono stati i mutamenti nei comportamenti di genitori e bambini negli ultimi decenni?

Zeroseiup 4/2019

Da dove si ricomincia?

Ferruccio Cremaschi

È iniziato un nuovo anno educativo (e ormai i tempi della scuola scandiscono molti tempi della vita famigliare e sociale) e si ripresentano i problemi di sempre: insoddisfazione diffusa di famiglie e insegnanti, rassegnazione a rituali che ormai sembrano ineludibili.
L’inizio dell’anno scolastico ha coinciso con l’inizio delle attività di un nuovo governo: dichiarazioni un po’ più confortanti, rispetto al recente passato, sull’impegno per la scuola, aspettative e attese di una speranza un po’ tremolante.
Ma anche sotto questo aspetto lo sguardo è sull’immediato, su quello che deve/può succedere nel giro di qualche settimana, di qualche mese.
Certamente è il frutto delle politiche degli ultimi decenni che hanno tartassato anche la scuola, come tutto il mondo del welfare e dei servizi pubblici.
Siamo tutti un po’ frastornati, il mondo sta cambiando a livello epocale e noi siamo travolti e costretti nel far fronte a piccoli sfaceli quotidiani.

Zeroseiup on the web settembre 2019


Riprendiamo dalla Spagna

con l’articolo di Elena Costas, una riflessione di inizio anno scolastico: l’importanza di avere servizi di qualità per tutti per progettare una società futura più giusta e democratica. E non è un problema di costi, ma di investimenti sul futuro.
Sugli aspetti professionali e didattici, l’esperienza di collaborazione tra il Comune di Torino e quello di Trieste e una riflessione di Jessica Omizzolo a partire dalla formazione curata da Laura Malavasi a Fano per conto di Zeroseiup. completiamo poi con uno spunto sull’infanzia come protagonista dell’educazione sostenibile.
Altri spunti di riflessione a partire dal viaggio studio nei paesi Baschi: come sviluppare l’autonomia dei bambini, come sostenere l’innovazione, …
Apriamo due nuove sezioni su tematiche di grande attualità: il tema dei gruppi eterogenei con un primo intervento dell’indimenticabile Gloria Tognetti e il focus dei piccolissimi nell’ambito del sistema zerosei con un articolo di Silvie Rayna.

Zeroseiup on the web luglio 2019

Un numero costruito intorno a tre focus: alcune riflessioni di politica dell’educazione, un minidossier sugli spazi e uno sguardo su esperienze europee

Richiamiamo l’attenzione sui diritti dei bambini con un’intervista a Francesco Tonucci in occasione della ricorrenza trentennale della pubblicazione della Convenzione dei diritti dell’infanzia e dall’adolescenza. L’aggancio all’attualità e nell’articoli di Gino Ferri che scrive da Barcellona sull’importanza dei servizi educativi nell’età zero-tre e la relazione di Claudia Lichene su un progetto di avvicinamento allo zero-sei che stiamo sviluppando in provincia di Imperia e che ha concluso la terza annualità di formazione.

Zeroseiup 3/2019

Educazione è politica

Ferruccio Cremaschi
La pedagogia è sempre una questione politica indipendentemente da quanto ne siamo consapevoli … Significa chiaramente affrontare scelte politiche.
Loris Malaguzzi
 
In questo intervallo tra la campagna elettorale appena chiusa e la prossima che si annuncia imminente, ci riserviamo una modesta riflessione sul fare politica implicito nel mestiere dell’educatore.
L’intervento di Peter Moss dedicato ai servizi per l’infanzia in tempi di crisi è un buon supporto per sviluppare un discorso ampio che ridia prospettiva al ruolo della scuola e degli educatori in una fase in cui sono in crisi valori universali e le prospettive per il futuro sono sempre meno chiare.
Riportando la riflessione nelle dimensioni del nostro ambito, tra educatori impegnati nei primi anni di vita dell’infanzia, appare evidente come le priorità nell’attuale dibattito siano strette e inadeguate a dare una prospettiva di sviluppo.

Zeroseiup on the web aprile 2019

Il sistema Italia: trovare equilibri nelle diversità

Ferruccio Cremaschi
Direttore responsabile Zeroseiup

La pubblicazione a dicembre 2018 del rapporto CRC “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. I dati regione per regione” offre ampio materiale anche per riflessioni specifiche sullo 0-6 e sui possibili sviluppi del sistema integrato. Nell’introduzione viene proprio precisato il tema della differenziazione regionale: “Nel 2018, abbiamo deciso di sperimentare una nuova pubblicazione che si affianca all’analisi compiuta a livello nazionale nel consueto Rapporto di monitoraggio. L’obiettivo è fornire una fotografia regione per regione sulla base di una serie di indicatori e offrire quindi una panoramica sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza nei vari territori. Si tratta di un’idea maturata alla luce del 3° Rapporto Supplementare del 2017, da cui emerge chiaramente e, in maniera trasversale rispetto ai vari settori, la forte differenziazione territoriale nella fruizione dei diritti dell’infanzia, tanto che il tema delle differenze regionali è stato trattato come fattore di discriminazione nel relativo paragrafo.”
Non si tratta solo dell’ormai nota disparità nelle diffusione dei servizi tra Regione e Regione, ma può essere interessante anche rilevare la diversa tipologia di gestori presenti: L’Ente locale presente in forma significativa solo in poche regioni, la scarsa rappresentatività in molte Regioni anche dei servizi gestiti da Cooperative e soggetti no profit.

Zeroseiup 2/2019

Zerosei: lo stato dell’arte

Cinzia Mion
Per provare a delineare lo stato dell’arte del decreto legislativo n°65/2017 sul sistema integrato di educazione e istruzione 0/6 è opportuno che anticipiamo una veloce carrellata di tutti i provvedimenti che, a partire dalle Indicazioni Nazionali del 2012, si sono succeduti.
Affermiamo prima di ogni cosa come il decreto in questione segni una svolta molto importante per il Paese perché pone un focus essenziale sulla prima infanzia. Successivamente va considerata degna di rilievo la nota 404 del febbraio 2018, indirizzata agli Uffici scolastici regionali, che offre orientamenti operativi sulla governance.
Non possiamo dimenticare il decreto378 del 9 maggio 2018 sulla formazione universitaria specifica e la nota successiva, dell’Ufficio legislativo del Miur del 1 agosto 2018, sui titoli di accesso alla professione di educatore/trice 0/3.

Zeroseiup on the web marzo 2019

Appunti per la costruzione del sistema integrato di educazione fin dalla nascita

Daniele Chitti

In questa fase, prevalgono i dubbi e le incertezze (forse anche il pessimismo) su cosa occorre fare per procedere nella costruzione del sistema integrato 0-6 anni, cioè per dare seguito operativo al decreto 65/2017. Ciò è senz’altro dovuto a problemi di natura oggettiva (politica e istituzionale), ma, forse, anche al fatto che le nostre discussioni vertono spesso su ciò che distingue i territori e i gestori, e, quindi, sull’impossibilità di applicare ricette universali. Anche nella misura in cui questa affermazione è vera, ha il difetto di condurci in un vicolo cieco e, potenzialmente, all’inazione.

Zeroseiup on the web gennaio 2019

Ciao Irene

Dedichiamo il primo numero della rivista online 2019 al ricordo di una grande amica che ha sostenuto per tutta la vita battaglie impegnate per la democrazia e l’educazione.
Ha partecipato da vicino alla storia dei servizi educativi per l’infanzia nella sua terra, la Catalogna di cui era orgogliosa e di cui rivendicava la resistenza antifranchista (con la direzione della rivista Infancia, la partecipazione all’Associazione Rosa Sensat di cui è stata presidente per 9 anni), in Europa (attraverso la Rete Europea coordinata da Peter Moss, che ha portato alla nascita dei primo documenti sulla qualità e attraverso l’impegno per la nascita e la realizzazione della rivista “Bambini in Europa”), in Italia con il dialogo pluriennale con Loris Malaguzzi e con la presenza a molte iniziative del Gruppo Nazionale Nidi Infanzia, in America Latina con al rivista Infancia Latino americana e le molte iniziative di formazione e condivisione.
Non possiamo ricordare tutte le iniziative e le occasioni di collaborazione.
Ci resta un ricordo e un invito a continuare, a tenere alta la prospettiva di impegno per le bambine e i bambini.
La ricordiamo con il saluto letto da M Assumpta Baig al momento del commiato dalla salma.

Zeroseiup 1/2019

Laurea vincitutto

Ferruccio Cremaschi
Laurea, concorso, cattedra. In un fiato. “Avremo docenti under trenta”, assicura il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Lo aveva annunciato il 12 settembre scorso al videoforum di Repubblica Tv, ora è tutto in legge di Bilancio.
Il Miur a trazione leghista cancella i percorsi di abilitazione post-laurea, quelli che da Luigi Berlinguer fino alla legge 107 passando per Mariastella Gelmini erano diventati necessari per “imparare a insegnare”. Vent’anni di arruolamento specializzato. Niente: “Basta brevetti infiniti – dice il ministro – c’è bisogno di docenti giovani che diano forza alla scuola italiana, laureati subito in ruolo. Serve semplificazione e un ordine”.
Così sappiamo dalla stampa quali sono i nuovi indirizzi delle politiche in materia di istruzione.
Il problema è che la semplificazione porta con sé un abbassamento della formazione degli insegnanti e, appunto, la fine del concetto che dopo il diploma di laurea (con 24 crediti in materie psico-pedagogiche, in questo caso) per formarti alla cattedra serva una scuola speciale (si chiamava Siss, dal 1999 al 2010, e i suoi cicli duravano due stagioni) o un Tirocinio formativo attivo lungo un anno (il Tfa, costava in media 2.500 euro).

Zeroseiup 5/2018

Dopo lo Zero/6 lo Zero/16

Amilcare Acerbi
Parole chiave e pensieri per una nostra utopia educativa
Lettera aperta: Cari giovani educatori potreste non condividere …. ma se non siete d’accordo, ditemi che altro perseguite per i prossimi anni.
Ora che lo ZeroSei è diventato qualcosa di più che uno slogan credo che per il futuro che dobbiamo costruire e vivere sarà necessario acquisire la determinazione di andare al confronto con gli altri (individui e soggetti) che educano e che amministrano, per realizzare una elaborazione di strategie insieme e interrompere la deriva che sta trasformando tutto il corpo insegnante, di qualsiasi livello e grado, in un esercito di baby sitter e parcheggiatori per giovani e giovanissimi consumisti.
In un mondo complesso le strategie educative non possono articolarsi e durare il tempo di un solo ordine di scuola o peggio di un solo anno scolastico.

Zeroseiup 4/2018

Lettera aperta all’INVALSI: a proposito di RAV-infanzia

Cinzia Mion
Cosa chiedere al nostro INVALSI?
Ho sempre difeso il lavoro dell’Invalsi per sviluppare nel nostro Paese una moderna cultura della valutazione di sistema. Anche quando le varie bufere della contestazione demonizzavano le “Prove INVALSI”, anche quando amici miei di associazioni professionali mettevano in dubbio la validità e l’opportunità di rilevazioni degli apprendimenti basate su prove standardizzate. Soprattutto da quando a presiedere questa istituzione è arrivata A.M. Ajello di cui apprezzo l’impostazione culturale e di cui conosco la serietà. I tre presidenti che l’hanno preceduta all’INVALSI erano valenti economisti (e quindi era giustificato il dubbio che tanto fervore sulla misurazione degli apprendimenti avesse l’obiettivo di verificare produttività e costi della scuola). Ora, un presidente che proviene da studi psicopedagogici si pone certamente altre domande, in primis “Quali sono i fattori che spiegano le caratteristiche gli apprendimenti degli allievi? Come possiamo conoscerli e intervenire su di essi”?

Zeroseiup 3/2018

Lo zero Sei che verrà

Amilcare Acerbi
Appunti per definire il profilo professionale del personale educativo e una piattaforma contrattuale consona. 07 Aprile 2018
La situazione è complessa. Tra regione e regione le normative per i nidi sono differenti, per la scuola dell’infanzia vi sono modelli organizzativi e pedagogici di scuole comunali, statali e paritarie, falsamente simili, pur dichiarandosi tutte allineate alle norme statali. Molti nidi sono in appalto a cooperative, talvolta anche scuole dell’infanzia. I comuni capoluogo in alcune regioni sono strutturati per gestire, in altre né loro né comuni più piccoli sono in grado di provvedere alcunché, salvo avvalersi di deleghe a imprenditori privati o del privato sociale. I comuni montani soprattutto soffrono di esodi familiari fortissimi perché non ci sono servizi. I contratti a seconda del soggetto gestore sono diversi, basti solo pensare al trattamento differente degli insegnanti delle sezioni primavera. Non tutti i corsi di laurea di scienze della formazione sono ad oggi corrispondenti alle indicazioni del legislatore.

Zeroseiup 2/2018

Dopo 50 anni, verso una Scuola aperta

Ferruccio Cremaschi
Il 18 marzo 1968, cinquant’anni fa, veniva approvata la legge 444 “Ordinamento della scuola materna statale”, presidente del Consiglio Aldo Moro, ministro dell’istruzione Luigi Gui, presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.
Fu una conquista storica osteggiata da molte forze che ritenevano la scuola dello Stato un’indebita ingerenza nella sfera dei diritti della famiglia all’educazione dei figli. Si affiancava alle esperienze avviate in molte città italiane dalle amministrazioni comunali che in molti casi erano intervenute per fronteggiare il bisogno di assistenza delle famiglie e dei bambini con impegni anche massicci dal punto di vista numerico (pensiamo alle esperienze ormai scomparse di Napoli, Foggia, Messina, …) e avviando in molti casi esempi di innovazione e qualità che restano ancora oggi riferimento a chiunque si occupi d’infanzia in Italia e all’estero.
Superate le resistenze iniziali la scuola dello stato si estese poi sempre più assorbendo e sostituendo in molti casi l’impegno degli Enti locali, fino a rappresentare oggi la garanzia della generalizzazione e una presenza diffusa in tutte le Regioni.

Zeroseiup 1/2018

A metà del guado

Ferruccio Cremaschi
Dopo la legge 107/2015 e il decreto legislativo 65/2017 “Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni” attuativo dell’articolo 1, comma 181, lettera e), della legge 107 (Buona scuola) a che punto siamo? Ci sono spazi per attivare progetti zerosei?
Le norme base ci sono, altri interventi applicativi sono allo studio e stanno arrivando (sempre che la prossima tornata elettorale non complichi la situazione e blocchi il lavoro degli uffici ministeriali e delle Commissioni insediate). Si sta lavorando sulle linee guida, sul tema dei titoli di studio. Problematiche importanti e complesse. Le linee guida devono intervenire sulla materia dello zerotre che finora è rimasta orfana di “orientamenti pedagogici”, ma soprattutto dovranno trovare un’armonizzazione con le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2014. E questo tenendo conto anche del processo di riorganizzazione che ha portato alla pressoché generalizzazione degli Istituti comprensivi che hanno legato la scuola dell’infanzia alla scuola primaria con contaminazione delle pratiche educative e della stessa visione dell’educazione sempre più attratta da una concezione di istruzione e di impianto cognitivista.
Sarà un terreno su cui si cimenterà anche la formazione dei prossimi anni nella speranza di salvare il concetto che “cura è educazione” e che il bambin

Zeroseiup 4/2017

Su la testa

Ferruccio Cremaschi
Si chiude un anno che ha visto l’approvazione di un intervento legislativo sul segmento educativo zerosei, un risultato inseguito vanamente per lustri attraverso presentazioni di leggi a iniziativa popolare, raccolte di firme, mobilitazioni di professionisti dell’educazione e di genitori.
Adesso un riferimento esiste, certamente non il pieno risultato perseguito per tanto tempo, certamente un panorama non completamente chiaro e definito senza ombre e zone a rischio, ma perlomeno un punto di partenza esiste e da questa premessa possiamo guardare avanti.
Il rischio più grave sarebbe infatti quello di ritenersi appagati dalla conclusione di questo tormentato iter e di ritirarsi soddisfatti all’interno del perimetro delineato dalla 107.

Zeroseiup 3/2017

Asili, posti liberi ma troppo cari: i bimbi vanno (gratis) alle materne

Ferruccio Cremaschi
Costi altissimi, orari che mal si conciliano con i ritmi lavorativi alimentano un paradosso: un sistema che sembrava sommerso dalle richieste ora sta trovando un suo equilibrio (disastroso, perché raggiunto non aumentando l’offerta ma facendo precipitare la domanda), ed è arrivato all’estremo di non riuscire nemmeno  a riempire quei posti considerati fino a poco tempo fa dannatamente scarsi. L’Istituto degli Innocenti, la più antica istituzione pubblica dedicata alla tutela dei bambini, ha analizzato quel che succede nei cinquanta Comuni più rappresentativi d’Italia: per cento posti disponibili nei nidi le richieste sono 106; il guaio è che tra chi ottiene il posto in 13 rinunciano ancora prima di entrare e altri 6 si dileguano entro tre mesi. Alla fine il 20% dei posti resta scoperto e, per di più, tra chi resiste, il 4% non paga regolarmente la retta.

Zeroseiup 2/2017

Costruire cornici di senso, inquadrare questioni

Laura Malavasi, Matteo Lei
Cosa ci guadagna un bambino a frequentare il nido, la scuola dell’infanzia e poi la scuola primaria e via andando?
E cosa ci guadagna a frequentare luoghi educativi aperti, flessibili , disponibili al cambiamento in cui le strutture organizzative e temporali possono essere morbide e fluide?

Zeroseiup 1/2017

Almanacchi e lunari

Ferruccio Cremaschi
Nel ciclo della natura ci ritroviamo a iniziare un nuovo anno. Possiamo porci anche noi le note domande di Leopardi sul concetto di tempo, sulla delusione del passato, sull’illusione del futuro.
Non ci abbandoniamo alla riflessione filosofica, ma restiamo ancorati alle vicende che riguardano da vicino la professione dell’educatore e l’infanzia.
Il passaggio da un anno all’altro non muta il panorama, come non sembra suggerire spunti di mutamento il passaggio da un governo a un altro.

Zeroseiup 6/2016

Le scorciatoie portano sempre alla meta?

Mirella Castagnoli
La Camera ha approvato la legge sulla videosorveglianza negli asili e nelle strutture per anziani e disabili con 279 sì, 22 no e 69 astenuti. Il provvedimento approvato con larga e trasversale maggioranza a Montecitorio tiene conto delle 12 proposte di legge depositate in commissione e di alcune migliaia di firme e petizioni provenienti da “circoli” facebook, e social vari. Tuttavia malgrado una così larga intesa, non solo non ci sentiamo di rallegrarci, ma esprimiamo una profondissima preoccupazione, così come preoccupazione esprimono associazioni che di cura e infanzia si occupano – vedi il gruppo nazionale Nidi e Infanzia, il pedagogista Daniele Novara, il garante per la Privacy dottor Antonello Soro, ecc. – solo per citarne alcuni fra i più noti.

Zeroseiup 5/2016

Un anno per parlarne

Ferruccio Cremaschi
Nel dibattito all’inizio dell’estate sono ritornate d’attualità le discussioni sui benefici del Nido a partire da recenti ricerche presentate come grandi novità, di fatto riportando la discussione indietro di cinquant’anni. Il punto di partenza resta sempre una lettura distorta di Bowlby cavalcata da un fronte familistico-maternalistico che aveva alzato le barricate per sostenere l’insostituibilità della mamma a qualsiasi forma di educazione più articolata, in contrapposizione alla generalizzazione della scuola dell’infanzia e dell’avvio del nido. Una discussione ormai superata e di nessuna utilità pratica. Tuttavia anche noi presentiamo in questo numero un’intervista al sociologo Valerio Belotti che, attraverso una ricerca longitudinale, esplora le influenze sullo sviluppo cognitivo della frequenza di servizi educativi in età precoce.

Zeroseiup 4/2016

Cuore e pancia

Ferruccio Cremaschi
Se non terremo conto delle conseguenze che potrà avere nel tempo la nostra politica educativa non riusciremo a creare e condizioni perché i bambini possano crescere meglio. Quali misure, per qule scopo, con quali forme di responsabilità, per chi, sono domande che devono interessare ciascuno di noi. (Jerome Bruner)
La caratteristica di questa fase della vita italiana sembra essere legata al provvedimento contingente con ricadute immediate e con una visione senza respiro di prospettiva. Simbolo ne sono gli interventi degli 80 euro o dei 500 euro agli insegnanti, ai giovani. Tutte iniziative che indubbiamente possono far piacere a chi riceve la “mancia” ma che non fanno intravedere un progetto, una visione di sviluppo e di crescita futura.

Zeroseiup 3/2016

Non basta sopravvivere

Ferruccio Cremaschi

In questi mesi ho avuto occasione di incontrare moltissime educatrici in diverse città italiane. Il quadro che ne ho ricevuto è che esista un grandissimo impegno e una forte professionalità che non demordono nonostante il quadro generale spesso deprimente.
Certo le prime reazioni sono di sconforto, di lamento per la scarsa considerazione che esiste oggi nei confronti del sistema educativo. Emergono problemi reali di non scarso rilievo sulla carenza di risorse, sulla precarietà diffusa, sulle incertezze del quadro politico e del futuro personale.
Con tutto questo l’attenzione ai bambini, la cura per il lavoro, la disponibilità a discutere, a confrontarsi, a crescere è estremamente viva.

Zeroseiup 2/2016

Su la testa!

Ferruccio Cremaschi

Negli incontri che si succedono in questo periodo il discorso cade spesso, e non a caso, sui temi della delega contenuta nella 107 e sulle prospettive dei servizi dell’infanzia.
L’atteggiamento più diffuso tra le educatrici è di preoccupazione per il futuro. La domanda ricorrente è: che cosa faranno di noi? Quale sarà il nostro futuro? Che cosa decideranno?
È un atteggiamento che mi fa letteralmente infuriare. Non per la preoccupazione condivisibile per le prospettive di cambiamento e per l’investimento umano, culturale, professionale che può richiedere il rimettersi in gioco. Su questo siamo d’accordo che ogni cambiamento è una sfida che richiede investimento di energie, volontà di rinnovamento, scommessa sulle proprie capacità. Può esere un momento di difficoltà, ma è certamente un momento positivo.

Zeroseiup 1/2015

Una nuova rivista?

Diciamo una rivista nuova, non soltanto perché anagraficamente l’ultima nata, ma perché ambisce a porsi in termini diversi, per essere:

  • una rivista aperta ai problemi della società e di un mondo che cambia rapidamente, problemi che chiedono attenzione ai processi, ai mutamenti, alle sensibilità e ai valori in continuo divenire;
  • una rivista in discussione, che non solo raccoglie pareri e voci diverse tra loro in dialogo, ma mette se stessa in discussione, rifiutando ogni autoreferenzialità, sempre disponibile al rinnovamento;
  • una rivista collettiva, che vive e nasce dal contributo dei suoi lettori, che cerca in loro la sua redazione, la sua ragion d’essere, il suo futuro;
  • una rivista “glocal”, che si nutre della cultura e dell’esperienza italiana, ma interroga, dialoga, sostiene operazioni di confronto e di meticciato culturale con chi dell’infanzia si occupa nel mondo intero;
  • una rivista “albero”, libero nello spazio, sensibile a ogni brezza, ma con un solido tronco, che ha radici saldamente ancorate al terreno della storia e della cultura dell’infanzia maturata nelle esperienze, e rami e foglie che crescono e si protendono verso il futuro, per esplorare nuove atmosfere e nuovi orizzonti.
  • una rivista “vostra”, che sia luogo di incontro, confronto e co-costruzione di una cultura d’infanzia realmente condivisa e partecipata.

Se ci riusciremo, questa vorrà essere e sarà la nostra rivista.

La redazione

Zeroseiup on-line 0/2015

Bauman, il teorizzatore della società liquida, ha definito la nostra epoca come il “non essere più e non essere ancora”.
In questo chiasma ci sentiamo di collocarci come rivista: uno spazio per trovare dove siamo e orientarci verso dove vogliamo andare. E questo assumendoci tutte le caratteristiche dell’epoca in cui viviamo e quindi una “rivista liquida”, molto flessibile, molto aperta, in movimento.