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I corti di Loris

 

Loris Malaguzzi è un pedagogista conosciuto in tutto il mondo.

Non è conosciuto per ciò che ha scritto, ma per ciò che ha fatto e attraverso quello che altri hanno detto e scritto di lui.

Eppure, è stato uno scrittore prolifico che ha disseminato il suo pensiero pedagogico in diverse pagine di riviste, in capitoli di libri e in interviste. Dietro le pagine occasionali e a volte dettate dall’urgenza del momento, è possibile rintracciare la tessitura di un pensiero pedagogico complesso e coerente.

Zeroseiup ha deciso di raccogliere via via gli scritti di Loris Malaguzzi e di inserirli in una sezione dedicata del proprio sito web nella convinzione che siano ancora pieni di attualità e di guida per il futuro.

Il coordinamento di questo lavoro è affidato a Battista Quinto Borghi che raccoglie e revisiona i testi.

 

Presentazione

Queste pagine del sito hanno lo scopo di richiamare periodicamente alla memoria la grande lezione pedagogica di Loris Malaguzzi e intende ospitare via via un certo numero di contributi esemplari che nel corso della sua vita ha pubblicato.

Note biografiche

 

Filo diretto con Loris – ottobre 1998

Diverse questioni: l’insegnamento della lingua inglese nella scuola dell’infanzia, l’andamento demografico dovuto alla proiezione delle nuove nascite, l’obbligo anticipato a cinque anni, la raccolta di firme sull’insegnamento della religione cattolica.


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Con l’attesa e la speranza – marzo 1994

Il testo è la sbobinatura dell'intervento tenuto da Loris Malaguzzi al Convegno "Rosa Agazzi nella cultura pedagogica italiana e nella realtà educativa della scuola materna", Istituto Pasquali Agazzi 25 - 27 ottobre 1993.
Malaguzzi parla dell'attesa e della speranza e confida in un futuro migliore di cui i bambini saranno protagonisti.


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I comuni: ci siamo – febbraio 1990

Il testo consiste in una presentazione di un documento degli assessori di alcuni importanti comuni italiani che si impegnano a mantenere alti standard qualitativi dei servizi per l’infanzia nonostante i tagli e le difficoltà imposte dal governo nazionale


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La grammatica della fantasia – novembre 1988

Battista Quinto Borghi
Nel corso del 2020, nel pieno della diffusione della pandemia da Covid-19, il ricordo del centenario della nascita di Gianni Rodari (scomparso prematuramente all’età di sessant’anni) è passato un po’ inevitabilmente in secondo piano.
La grammatica della fantasia ha occupato un posto centrale, fin dalle origini, nel pensiero pedagogico di Loris Malaguzzi e nell’esperienza dei nidi e delle scuole dell’infanzia reggiane...


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Se l’atelier è dentro a una lunga storia e ad un progetto educativo – febbraio 1988

Battista Quinto Borghi

Da sempre il primo impatto che il visitatore aveva visitando i nidi e le scuole dell’infanzia di Reggio Emilia è stato quello della bellezza della qualità dei servizi sul piano visivo nelle sue diverse forme. Spazi ordinati, documentazioni esposte alla parete con un ordine non solamente funzionale, ampia disponibilità di immagini in tutte le sue forme e soprattutto la pregnante presenza dell’atelier che sembra dare logica e senso all’intero progetto educativo reggiano. Solo in un secondo momento e solo chi è più attento si rende conto che c’è molto di più, che la proposta educativa reggiana – pur nella centralità dell’atelier, presente e funzionante in ogni servizio – non è un semplice un vezzo estetizzante…

Il bambino, le madri, re Salomone – dicembre 1979

“Zerosei”, dicembre 1979, Fabbri Editori, Milano
Si tratta di un editoriale che tocca temi diversi dettati dall’urgenza del momento: la questione dell’anticipo scolastico, il rapporto adulto-bambino e della necessità supportare le riforme da una riflessione pedagogica e politica rigorosa

Perché pagano i bambini – maggio 1979

Il contributo fa riferimento alla situazione (drammatica) dell’infanzia a Napoli e prende spunto da un dossier dal titolo “Napoli: libro bianco sulle origini, ragioni, responsabilità del male oscuro”, Pubblicato in “prospettive assistenziali”, n. 46, aprile-giugno 1979.

Idee per pensare e progettare il nido – novembre 1976

Il contributo è una premessa di presentazione a un testo collettivo di progetta-zione/organizzazione del nido a pochi anni dalla sua istituzione. È lo stesso Malaguzzi ad avvertire che “Non si tratta di sottrarre ai “tecnici” la competenza della progettazione, ma di trasformare questo momento in un’occasione di incontro e di elaborazione collettiva, nell’intento di costruire un ambiente in cui i bambini si sentano “contenuti bene” e che essi stessi possano “ben contenere”.