Formazione iniziale e tirocini formativi per educatori: le sfide del Sistema integrato zerosei
La formazione iniziale di educatori ed insegnanti è sempre stato un tema dibattuto e controverso sia sul piano pedagogico, sia su quello culturale e politico. Nel tempo, i percorsi di accesso al ruolo di educatori ed insegnanti si sono differenziati in modo sempre più evidente. Per accedere ai concorsi che consentono l’accesso al ruolo di insegnante di scuola dell’infanzia, inizialmente, era sufficiente un diploma di Scuola Magistrale (tre anni)[1] o di Istituto Magistrale (quattro anni più l’eventuale quinto anno integrativo); diploma che aveva valore abilitante per partecipare alla procedura concorsuale. Ad oggi, per poter accedere ai concorsi nella scuola italiana, è richiesta – quale titolo abilitante – la laurea in Scienze della Formazione Primaria. Per quanto riguarda gli educatori di nidi, la normativa precedente al Decreto Legislativo 65/17 faceva riferimento, in modo generico, a personale qualificato senza specificare a quali percorsi di studio si facesse riferimento (Balduzzi, Restiglian, Zaninelli, 2021).
Ad oggi, sebbene si riconosca al D.lgs. 65/2017 il merito di aver stabilito la necessità di “un indirizzo specifico per educatori dei servizi educativi per l’infanzia” individuato nel corso di laurea L19, i percorsi di formazione iniziale delle due figure professionali sono caratterizzati da una forte differenziazione. Per gli insegnanti è prevista la laurea quinquennale in Scienze della formazione primaria (LM-85bis), per gli educatori un percorso triennale in Scienze dell’educazione e della formazione (L19). Tale differenziazione si gioca su diversi livelli: quello dei contenuti disciplinari e delle loro didattiche e quello dei percorsi di tirocinio formativo che risultano essere strutturati in modo unitario nei corsi di laurea LM-85 bis, più disomogenei nella L19. Questo aspetto è tornato al centro del dibattito a seguito della recente emanazione della bozza del Documento delle Linee Pedagogiche per il sistema integrato zerosei. Tra gli aspetti, messi in luce dal Documento, che possono garantire la costruzione di un percorso unitario per i bambini dalla nascita fino ai sei anni occupa un posto centrale la progettazione di un curricolo verticale e di una continuità forte. Questo aspetto non può riguardare soltanto insegnanti ed educatori che sono già inseriti nei contesti lavorativi ma si intreccia con quanto messo in evidenza rispetto alla differenziazione dei percorsi di formazione iniziale che sembrano ancora lontani dal promuovere una prospettiva culturale e pedagogica zerosei anni.
Come rendere coerente con la visione di percorso educativo unitario i curricoli e percorsi di laurea dei professionisti dell’educazione? Su quali aspetti è possibile far leva per costruire un “ponte” tra i due percorsi di laurea?
Queste domande animano, da tempo, il dibattito nel Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia che ha costituito, al suo interno, un gruppo di lavoro sui temi della formazione iniziale e in servizio. Il gruppo di lavoro ha individuato nel tirocinio formativo un aspetto di particolare importanza nella formazione iniziale dei professionisti dell’educazione. I percorsi di tirocinio formativo, analogamente ai curricoli di studio, si differenziano nei due corsi di laurea per insegnanti ed educatori. In particolare, a Scienze della Formazione Primaria i percorsi di tirocinio formativo sono strutturati secondo modalità omogenee tra le Università, mentre risultano organizzati in modo più disomogeneo all’interno dei corsi di laurea L19.
Per questo motivo, il gruppo ha deciso di avviare una prima indagine finalizzata sia a restituire una “fotografia” della situazione sul territorio nazionale, sia ad individuare gli aspetti che costituiscono elementi di qualità dei tirocini nello 0-3 a partire da alcune esperienze documentate.
I contributi che seguono sono stati elaborati dai membri del gruppo di lavoro sulla formazione iniziale e in servizio e restituiscono alcuni esiti dell’indagine realizzata e di riflessioni che il gruppo formazione ha potuto elaborare.
[1] Successivamente, il diploma triennale non fu più sufficiente per ottenere il titolo abilitante.
A proposito di tirocini 0-3 anni
passato, presente e futuro nella voce di Enti gestori e Università
La proposta del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia
Presentiamo la ricerca del gruppo per la formazione del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, nata con la finalità di esplorare la realtà dei tirocini per la laurea in educatore della prima infanzia e in scienze dell’educazione: “Il gruppo di lavoro ha identificato proprio nel tirocinio una situazione particolarmente favorevole per cambiamenti significativi anche nel percorso universitario, grazie alla informazione di ritorno dai servizi educativi”.
Le voci dell’esperienza di tirocinio nei nidi di infanzia
A cura di Franca Marchesi e Paola Vassuri -GNNI-gruppo di studio Formazione
Appunti dal focus group svolto ad aprile 2019
La riflessione condotta dalle autrici nel riportare l’esperienza di tirocinio nei Nidi d’infanzia degli studenti del corso di laurea per Educatori d’infanzia, porta ancora una volta in luce l’importanza per i professionisti dell’educazione di essere “professionisti riflessivi” (Schon)
Una governance condivisa del tirocinio: Università e Gestori di servizi educativi
Lorenzo Campioni e Antonia Labonia - GNNI - Gruppo di studio Formazione
"Teoria e pratica sono aspetti che non possono e non devono continuare ad esser disgiunti essendo facce di un medesimo percorso formativo": il contributo evidenzia che perché possa realizzarsi questo principio sarebbe necessario armonizzare i corsi e i tirocini per educatori e prevedere un tirocinio su tutta la durata del corso di studio.
A proposito di tirocinio 0-3 anni
La realizzazione del percorso di tirocinio
Manuela Cecotti e Moira Sannipoli presentano un’indagine che stimola a proporre una riflessione in merito alle differenze e alle opportunità formative di diverse modalità di svolgimento del tirocinio che prevedono, o meno, il tirocinio indiretto, ossia un momento specificamente dedicato alla riflessione e all’approfondimento rispetto a quanto osservato.
A proposito di tirocinio 0-3 anni
I contatti
Il resoconto di quanto emerso dai questionari conoscitivi restituiti dalle Università conduce Claudia Lichene e Paola Molina a considerare come l’esperienza di tirocinio possa essere costruttiva “se inserita in una trama di rapporti reciproci, da iniziare già a partire dai primi contatti, che permetta ai Servizi di rimanere in contatto con quanto la ricerca propone di nuovo e utile per una pratica professionale riflessiva (Schon, 1993; Dalli, 2008), e all’Università di impostare la propria ricerca anche a partire dalle esigenze di chi lavora nei servizi e dai problemi che quotidianamente affronta”.
La valutazione dell’esperienza di tirocinio e dello studente
Emilia Restiglian e Bruna Elena Giacopini, nel riportare i risultati di un questionario sottoposto ai corsi di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione, pongono l’attenzione su diverse questioni aperte, tra le quali: in quale momento del corso di studio è proficuo svolgere il tirocinio, in che modo dovrebbero interagire il tutor accademico e il tutor accogliente, quanto partecipante dev’essere l’osservazione