Per prevenire gli abissi della discriminazione
I libri per bambini, gli albi illustrati, la narrativa e anche la non-fiction o meglio i libri divulgativi, forniscono una panoramica della società, della nostra vita quotidiana. Ogni persona, ogni famiglia è una storia, ha la sua identità, legata da tante relazioni a quella degli altri e alla società nella quale vive. La nostra personalità si forma nelle esperienze del mondo, ma anche attraverso l’immaginario, che fa parte di noi. L’umano si differenzia da tutti gli altri viventi per la propria capacità di immaginazione e la esprime attraverso la narrazione, il teatro e tutte le arti visive. La narrazione è stata sempre uno strumento per sperimentare molteplici vite attraverso la fantasia. Tradizionalmente le fiabe e le rime popolari avevano una forte componente anticonformistica e permettevano all’ascoltatore e al narratore di immaginare altri mondi ed ampliare i propri orizzonti. Molto più regolamentate e limitate erano le trascrizioni dei testi popolari, in primis quelle dei fratelli Grimm.
Già al loro tempo i due autori sono stati criticati per aver edulcorato le fiabe rendendole troppo conformi alle richieste della rigida morale della società coeva. Questo fenomeno non è certo avvenuto solo nella Germania dell’Ottocento: Le filastrocche, le poesie o i racconti che insegnano ai più piccoli ‘la buona educazione’ sono stati molto diffusi e apprezzati nell’Italia del Novecento, fino ai giorni nostri. Pag 12 in: Libri, bambini, ragazzi, Incontri tra educazione e letteratura.
Pochi esempi straordinari spiccavano da questo panorama e alcuni di quei libri sono stati ripubblicati negli ultimi anni, per esempio “La storia del toro FERDINANDO”, pubblicato la prima volta nel 1936, scritto da Munro Leaf e illustrato Robert Lawson e riproposto da Fabbri editori nel 2017. Il libro ha creato alla sua prima pubblicazione una forte discussione per la sua componente anticonformistica. Ferdinando, il toro, non vuole combattere nell’arena ma preferisce annusare i fiori e rinuncia alle glorie dell’arena di Madrid per godersi il suo bucolico campo fiorito. Merita attenzione la presentazione della madre, prima preoccupata per la diversità del figlio, che dopo però comprende: Sua madre capiva che lui non si sentiva affatto solo, e siccome era una madre comprensiva, anche se era una mucca, lo lasciò stare perché era contento. Una madre che capisce suo figlio e preferisce la sua felicità piuttosto che la ‘conformità’. Dopo la pubblicazione di questa storia, all’inizio della dittatura franchista in Spagna, il libro viene messo all’indice, poco dopo la sua traduzione in tedesco viene bruciata nei roghi dei nazisti.
Nel 1946 a Berlino, città distrutta dalla guerra, Jella Lepman, ebrea tra le prime pubbliciste, torna dall’esilio in America e dirige il programma di re-education nelle zone americane della Germania distribuendo gratuitamente 30.000 copie di “La storia del toro FERDINANDO”. Un accenno alle bellissime illustrazioni. Robert Lawson definisce i vari caratteri dei personaggi con ironia e attenzione, ambienta la storia a La Ronda, città andalusa, con una delle più antiche arene di combattimento. Crea così una bellissima atmosfera, ben riconoscibile e conferisce al piccolo albo una particolare grazia. I disegni a china nera sono di grande espressività, una illustrazione raffinata. Il libro ha infatti avuto successo non per un contenuto pedagogico, ma per la sua storia ben scritta e ben illustrata, per il suo valore artistico.
La censura dei libri per l’infanzia ha purtroppo una lunga storia. L’articolo 2 della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) sancisce il principio di non discriminazione, ovvero dispone che tutti i diritti affermati nella CRC si applicano a tutti i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze (https://gruppocrc.net) L’art. 17. dice che i bambini e le bambine hanno il diritto di raccogliere informazioni dalle radio, dai giornali, dalle televisioni, dai libri di tutto il mondo. Gli adulti dovrebbero assicurarsi che loro ricevano le informazioni che possono capire. Vedi: Convenzione_I_DIRITTI_DEI_BAMBINI_IN_PAROLE_SEMPLICI.pdf.
Visti questi diritti fondamentali non dovrebbe essere più possibile una censura dei libri per l’infanzia. Anzi, il nostro primo impegno dovrebbe essere per una letteratura di qualità, adatta alla comprensione e alla sensibilità dei bambini. Purtroppo non è così, troppo spesso le forbici della censura restano nelle teste di bibliotecari e insegnanti. Esistono anche ordinanze pubbliche di censura, un caso eclatante è costituito dall’ordinanza del 2015 emessa da Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia al suo primo mandato, che fece togliere 49 titoli dagli scaffali delle biblioteche e dai nidi e scuole d’infanzia pubbliche. La lista completa è facilmente recuperabile in rete.
Sono stati banditi libri di grande notorietà e qualità come Piccolo blu e piccolo giallo, e A caccia dell’orso, o libri che trattano di bambini e bambine con una diversità come il bellissimo Il pentolino di Antonino, in cui si affronta in modo originale il tema dell’handicap o Orecchie di farfalla, dove una bambina dice delle sue orecchie che sono “a farfalla”. Fra i libri messi all’indice alcuni rappresentano figure maschili o femminili che giocano con il proprio ruolo, travestendosi e sperimentando altre possibilità come in: Nei panni di Zaff, dove il piccolo protagonista si mette vestiti da bambina, o come in: Se io fossi te, dove la bambina e il suo papà si scambiano i ruoli. Come già sopra espresso, la fantasia, la narrazione permettono di sperimentare più ruoli, di comprendersi così meglio, e di giocare su un ampio spettro di personalità e sfumature umane.
Ancora una volta nella nostra contemporaneità libri con protagonisti maschili, non conformi alle aspettative di virilità vengono censurati e questo ci ricorda l’esperienza del Toro Ferdinando. Anche le bambine non conformi agli standard delle “brave principesse” sono dovute sparire dagli scaffali, per esempio: Storia incredibile di due principesse che sono arcistufe di essere oppresse, o il classico La piccola principessa e il segreto del drago. Un altro gruppo di libri banditi sono stati quelli in cui si affacciano famiglie non conformi alla costellazione classica. Io e te, che descrive l’amicizia fra un maialino e un coniglietto o Rosso Micione, che racconta un legame fra un gatto e un uccellino.
O libri come un affresco della vita reale, per esempio in Il grande grosso libro delle famiglie, in cui si vede una moltitudine di famiglie: quelle con una mamma e un papà, quelle di origine straniera, quelle con una mamma sola, famiglie con due papà e famiglie con quattro nonni. In E con Tango siamo in tre, si racconta la storia realmente avvenuto allo zoo di Central Park a New York: due pinguini maschi si prendono cura di un uovo abbandonato. Il libro diventa uno dei primi esempi nella letteratura d’infanzia in Italia in cui leggiamo di una coppia di maschi che crescono il loro piccolo. Alla domanda su come possono due maschi far crescere un bimbo risponde un’altra autrice per l’infanzia, quando l’assistente sociale in Sophie sui tetti di Parigi chiede: “Lei è un uomo! Ma come farà a occuparsi di una bambina?” Charles sembrava confuso. “Le vorrò bene. E questo dovrebbe bastare, se le poesie che ho letto valgono qualcosa. Pag. 12 in Sophie sui tetti di Parigi.
La censura del sindaco di Venezia ha sollevato proteste in tutto il mondo, ed alcuni titoli sono stati ritirati dal famigerato elenco, ma si è trattato di un’operazione di facciata. Non tutte le scuole e i servizi hanno obbedito all’ordinanza, ma il danno è stato fatto, così le forbici in testa vengono affilate.
I libri che rappresentano la ricchezza della realtà, e per fortuna esistono numerose pubblicazioni, aprono la mente e proteggono tutte le persone contro la discriminazione. Solo così possiamo rispondere alla Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Invece quando la maggioranza numerica si costituisce leader della società proclamando un unico modello possibile d’identità esclude ogni diverso, nega la realtà delle altre forme di vita, la varietà di inclinazioni e personalità che vengono in questo modo viste come un pericolo, una minaccia. Vorrei citare Laura Mango, scrittrice, blogger e libraia: È dalla non spiegazione che nasce la paura per il diverso. E non raccontiamocela: ci si nasconde spesso dietro all’innocenza dei bambini per nascondere la meschinità degli adulti. Solo quello che ho conosciuto, quello che conosco può essere una possibilità di scelta per la vita, ha la dignità di emergere e di esistere. Negli ultimi tempi si alzano ancora voci che chiedono di nascondere una parte della società. Queste voci discriminano ed estromettono chi non risponde a certi standard. Invece l’unica cosa che non dovrebbe essere ammessa sono atti di violenza, di non amore, la chiusura e la non riconoscenza della singolarità e preziosità dell’altro e dell’altra. Il valore di ogni persona deve essere fondamentale e indistinto per: il genere, l’origine etnica, religiosa e la sua abilità. E ancora cito Laura Mango: Si dice sempre che non esiste un solo libro, ma che lo stesso libro è diverso per ogni lettore. Vale anche per i bambini: pensare che questi 49 libri possano essere letti in un solo modo è assurdo, i bambini non sono mica stupidi, sono solo bambini. I bambini leggono i libri per quello che sono i libri, storie, racconti e palestre della libertà. Leggendo riflettiamo la nostra vita, la nostra realtà nei libri. http://idoloridellagiovanelibraia.blogspot.com/p/contatti.html
I libri non devono escludere nessuno “leggere senza stereotipi: fa sì che tutti e tutte si trovino rappresentati, si riconoscano, possano dirsi «e perché non io?» A raccontare tante, infinite possibilità di scelta differenti, non perché siano le uniche individuabili ma perché diventano la nostra scorta, una sorta di personale dizionario delle possibilità, il mare da cui pescare quando la vita ci chiederà di prendere una strada invece che un’altra. Pag. 28 in: Leggere senza stereotipi. Percorsi educativi 0-6 anni, per figurarsi il futuro.
E per concludere, da adulti, come ha fatto la madre di Ferdinando il toro, dovremmo essere preoccupati della felicità dei nostri figli e non del loro allineamento a uno standard moralistico, falso e discriminante. Questo significa anche che deve essere guidata da una qualità letteraria e illustrativa la scelta di libri che non tentino di contrabbandare lezioni e prediche, ma di racconti in cui il senso emerge spontaneamente dall’intreccio, dai fatti, dai personaggi e la passione del narratore risponde a uno spessore etico capace a sua volta di nutrire e rivestire l’azione di ragioni ed emozioni in maniera non moralistica o pedagogica, ma narrativamente coerente. Pag. 35 in: L’uovo che avanza. Facce nuove. Titoli e temi più significativi.
Speriamo che questo avvenga sempre di più, con la leggerezza e la realistica rappresentazione dell’umanità in tutte le sue forme. I bambini e le bambine fanno parte di questa società e nei loro intrecci di relazioni in famiglia vivono e osservano molti modelli di vita. Parliamone in modo corretto, aperto e senza paura.
Bibliografia
• S. Blezza Picherle, Libri, bambini, ragazzi, Incontri tra educazione e letteratura, V&P università
• Munro Leaf, ill.: Robert Lawson La storia del toro FERDINANDO, Fabbri
• Leo Lionni, Piccolo blu e piccolo giallo, Babalibri
• Michael Rosen e Helen Oxenbury, A caccia dell’orso, Mondadori
• Isabelle Carrier, Il pentolino di Antonino, Kite
• Luisa Aguilar e Andre Nèves Orecchie di farfalla, Kalandraka
• Manuela Salvi e Francesca Cavallaro, Nei panni di Zaff, Fatatrac
• Richard Hamilton e Babette Cole, Se io fossi te, Il Castoro
• Monica e Rossana Colli e Irene Bedino, Storia incredibile di due principesse che sono arcistufe di essere oppresse, Lapis
• Langreuter Jutta, Gréban Quentin, La piccola principessa e il segreto del drago, Il castoro.
• Genevieve Cotè, Io e te, Nord-Sud
• Eric Battut, Rosso Micione, Bohem Press Italia
• Mary Hoffman e Ros Asquit, Il grande grosso libro delle famiglie, Lo Stampatello
• Peter Parnell e Justin Richardson, E con Tango siamo in tre, Junior
• Katherine Rundell, Sophie sui tetti di Parigi, Rizzoli
• Leggere senza stereotipi. Percorsi educativi 0-6 anni, per figurarsi il futuro, settenove edizione
• Fernando Rotondo, L’uovo che avanza. Facce nuove. Titoli e temi più significativi, Piemme 1994