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È molto più bello sapere qualcosa di tutto, che tutto di una cosa

Blaise Pascal

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Coprogettazione: gestire servizi educativi per la prima infanzia e costruire reti

Alzano Lombardo, Nembro e Fiorano al Serio, in Valle Seriana (provincia di Bergamo) insieme alla Cooperativa Sociale Il Cantiere sperimentano la co-progettazione come strumento che fa nascere connessioni, condivisioni di saperi, approfondimento delle conoscenze pedagogiche, coinvolgimento delle famiglie e ottimizzazione delle risorse. Scopriamo attraverso quali fasi e con che risultati.

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Il boschetto della bellezza

Lo sguardo inedito dei bambini ad un luogo già conosciuto apre scenari di poesia e porta nuove riflessioni. Scopriamo, con la scuola dell’infanzia San Giovanni Bosco di Imola, quali condizioni agevolano il sorgere di sensazioni e di pensieri ricchi e innovativi.

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Il Progetto “Incontro”: Connessioni e relazione tra le scuole del territorio

La “scuola piccola” richiama ad una maggior famigliarità nei rapporti interpersonali e ad una meno accentuata complessità nella gestione, tuttavia esiste il rischio che si insinui nell’attività didattico – educativa l’autoreferenzialità e l’abitudine. Il gruppo di insegnanti di Carcare (Savona) raccontano come mantenere elevata la propositività e progressivo il miglioramento dell’Istituto Comprensivo.

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Il contesto: il Nido “Osteria del Curato” di Roma

La presenza dell’adulto nei Servizi educativi può valorizzare l’autoeducazione e la libertà dei bambini? Scopriamo come dalle parole di Pietro Lupi, coordinatore del Nido “L’Osteria del Curato” di Roma

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Bambini in natura: il diritto di stare all’aria aperta

“Quale mondo lasciamo ai nostri figli?” Morin.

I Nidi e le Scuole d’infanzia di Lucca ricercano nella natura l’opportunità per un nuovo benessere e prospettive educative per bambini e adulti. Simona Serina ci racconta il progetto “Bambini in natura: il diritto di stare all’aria aperta.

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Senza Zaino e dintorni: un supporto per definire l’identità

Ospitalità, responsabilità e comunità: “Senza zaino” si pone alla ricerca di un modello che rispecchi questi valori, con una particolare attenzione all’ambiente formativo.

Racconta la sua esperienza Elisa Allegri della scuola d’infanzia “Sasso Morelli” di Imola.

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Materie non scolastiche

La naturale curiosità e il piacere della scoperta guidano i bambini nel percorso di educazione informale di GiocheriaLaboratori.

L’esperienza di Sesto San Giovanni è raccontata da Laura Plebani e Simona Vimercati.

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Progetto pedagogico 0/6 tra natura e cultura

Aprire le porte di servizi all’infanzia, in questo caso privati, alla cittadinanza, alle famiglie, significa accogliere persone e condividere pensieri, azioni, modalità e strategie educative; significa rendere pubblica la cultura dei servizi all’infanzia; significa rendere trasparenti i percorsi di crescita, di ricerca, di autonomia e di sviluppo armonico delle bambine e dei bambini che abitano questi luoghi.

Francesca Peron ci racconta il “Progetto pedagogico 0/6 tra Natura e Cultura” della Cooperativa Cianfry

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Vicinanze e trasformazioni

Dopo l’esperienza drammatica del terremoto, grazie alla tenacia e alla partecipazione del personale, dei bambini e delle famiglie, degli enti locali, di associazioni e professionisti, sono rinati gli splendidi giardini dei Nidi d’infanzia.

La dott.ssa Cinzia Guandalini di Ferrara ci racconta in che modo è stato possibile realizzare un obiettivo così difficile e significativo.

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Progetto in vitro per piccoli grandi lettori

Maria Grazia Mariani

Come far divenire la lettura una buona e sana abitudine? Un possibile modo è mostrato dal progetto “In vitro”, partecipato dalle province di Biella, Ravenna, Nuoro, Lecce e Siracusa e dalla regione Umbria.

Le attività di lettura, proposte con metodologie diverse e intraprese già dalla primissima infanzia,intendono ridurre lo svantaggio socio-culturale e promuovere benessere nei bambini, fino a tendere alla prevenzione del disagio adolescenziale.

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Progett0/6 continuità: crescere è una bella opportunità

Condivisione, dono, libro, festa … queste le parole chiave del passaggio dal Nido alla scuola dell’infanzia raccontato dalla coordinatrice, dalle insegnanti ed educatrici di Poggio Torriana (Rn).

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Il giardino creativo dei piccoli

Amilcare Acerbi

Le zone gioco illustrate sono progettate dai grandi per i piccoli con particolare attenzione innanzitutto al divertimento insieme alla motricità ed espressività vissute in modo creativo ed autonomo. L’ambiente è il contesto e, insieme, il protagonista dei giochi realizzati nel giardino creativo dei piccoli.


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La valutazione nei servizi educativi rivolti alla prima infanzia: la percezione di educatrici ed educatori, tra diffidenze e opportunità

La ricerca presentata, che ha coinvolto 7 Nidi d’Infanzia di Verona e provincia, mette in luce i modelli impliciti dei quali i professionisti dei Servizi educativi sono portatori rispetto alla valutazione, facendone emergere alcuni caratteri intesi con accezione negativa quali il giudizio, il controllo e il potere. Anche i sistemi di accreditamento e certificazione sembrano promuovere miglioramento solo in alcuni casi circoscritti. Affiorano, dalle interviste, alcune opportunità della valutazione: la funzione cognitiva della valutazione che richiama la riflessione sull’azione e la partecipazione dei genitori, ancor più cruciale per il Nido, nel processo valutativo.

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Una Traccia per un Percorso

Come dare struttura e metodo alla costruzione di un percorso unitario 0 -6? Ne troviamo un esempio in una buona pratica: “Una traccia per un percorso”, esperienza realizzata nell’Unità Educativa 43 di Milano.

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La professionalità degli educatori a sostegno della genitorialità : formazione permanente

E’ possibile che i Servizi educativi, oltre che occuparsi dei bambini, sostengano i genitori? In che modo lo racconta Nicoletta Previtali, coordinatrice dei servizi educativi del Comune di Bergamo nel contributo La professionalità degli educatori a sostegno della genitorialità : formazione permanente.

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Progetto “Ponte Arcobaleno”

Nicoletta Scacchetti

E’ tempo di alleanza tra la scuola e la famiglia … e non solo per le feste di Natale! Nicoletta Scacchetti ci racconta il “Ponte arcobaleno” gettato tra i genitori e la scuola in una scuola dell’infanzia di Milano.

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La scuola fa differenza, emozioni, famiglie, formazione, genere, identità, spazi

Gli stereotipi di genere si costruiscono e trasmettono il più delle volte incosapevolmente. L’esperienza dell’associazione “Scosse” di Roma, raccontata da Sara Marini e Giulia Franchi, fa riflettere sul ruolo attivo dell’adulto nell’educazione alla differenza.

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Storia di un ruolo in continua evoluzione

Responsabilità e servizio alla comunità sono i tratti distintivi del ruolo di funzionario dei servizi educativi, nel ritratto di Liliana Rizzati (Comune di Milano).

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L’osservazione del bambino nel contesto scolastico

Osservazione e continuità a tutto campo con il progetto “L’osservazione del bambino  nel contesto scolastico”, raccontato da Lucia Castiglia.
Gli adulti dei servizi educativi e sanitari, in un contesto di dialogo e cooperazione, osservano i bambini dagli 0 ai 6 anni per prevenire situazioni di difficoltà e disagio.

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Uno più uno è uguale a…?

Il progetto “Uno più uno è uguale a … ?” è un percorso di progettazione partecipata nel quale gli educatori del Nido, gli insegnanti della Scuola d’infanzia e i genitori di bambini di tutte le culture presenti si impegnano a co-costruire un processo di cambiamento di pensiero, prassi e sentire gli uni verso gli altri.

Ginevra Rella, Wilma Fontanari, Sara Nicolini – Coordinamento Pedagogico Cooperativa Pro.Ges. Trento

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Il bambino costruttore del mondo

Permettere al bambino di essere costruttore del mondo richiede un lungo lavoro di scambio, formazione e riflessione. Le pedagogiste del Coordinamento Pedagogico Unione Terre d’Acqua (BO) raccontano il percorso costruito attraverso il dialogo tra le conoscenze e le esperienze di diverse realtà.

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Progetto scambi

Uno sguardo all’esterno – per conoscere le soluzioni trovate in altre realtà – insieme ad uno sguardo all’interno – per valorizzare le proprie risorse – sono le chiavi del successo del “Progetto Scambi” dei Nidi d’Infanzia comunali di Palermo, raccontato da Tiziana Fornaciari.

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Together Old & Young: Bambini e anziani insieme per costruire comunità solidali

TOY è un progetto europeo che promuove l’incontro tra bambini e anziani. Nel vivere insieme esperienze e emozioni, bambini e anziani si divertono, imparano gli uni dagli altri e sviluppano relazioni ricche e significative.
In che modo ce lo racconta Flavio Donina di Azienda Speciale Retesalute.

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“Green educational questions map” – L’esperienza: Le domande che nascono in un contesto naturale-rurale

Dall’esperienza al torrente nascono dai bambini le “green questions”, le domande che la natura stessa sollecita.

Dalla documentazione dell’esperienza provengono le riflessioni sul ruolo didattico e pedagogico di queste domande.

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“Green educational questions map”

Viviana Bartolacci, Federica Di Luca, Francesca Ciabotti illustrano i criteri che improntano l’attività degli educatori e delle educatrici della “rete agrinido Marche” con il bambino e le sue esperienze nel contesto naturale. Nel contatto con la natura entrano in gioco il rapporto con l’adulto e le relazioni, l’attività corporea e il pensiero con il sorgere delle domande generative.

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Gli spazi nella scuola dell’infanzia

Diana Penso nel ripercorrere i passaggi della sua esperienza professionale, traccia il percorso teorico e pratico che ha portato l’attenzione agli spazi nella scuola degli infanzia a divenire progressivamente sempre più intenzionale e rispondente ai bisogni dei bambini.

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Dare senso di futuro alle azioni quotidiane

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Educare all’autonomia, alla creatività, alla socialità, alla natura.

Amilcare Acerbi
Progettare o riprogettare gli ambienti scolastici, i cortili, i giardini pubblici.
Coinvolgendo bambini, genitori, insegnanti.

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Arte contemporanea, bambini, ragazzi, adolescenti.

Amilcare Acerbi
Scoprire i linguaggi degli artisti e dei pubblicitari per padroneggiare sentimenti ed emozioni e gestire la socialità.

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Gioco e giocattoli

Amilacare Acerbi

Il ruolo dell’adulto nella scelta e nell’organizzazione dei tempi e degli spazi, dal nido alla scuola primaria.

Analisi di quanto in commercio.

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I padri nei servizi per l’infanzia. Prossemica, gesti e modelli d’interazione.

Silvia Cescato ci presenta la sintesi di una ricerca svolta in un Nido d’infanzia; lo studio intende individuare ed approfondire le azioni e le rappresentazioni degli educatori / educatrici e dei padri relative alla presenza dei padri stessi nei servizi educativi. I momenti privilegiati per l’osservazione sono le fasi di transizione (accoglienza e uscita), per il riconoscimento delle modalità di interazione, la rivalutazione e valorizzazione dei diversi stili interattivi e dei modelli relazionali impliciti.

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Voci da un viaggio senza valigie. Dalla prima comunicazione di disabilità verso una nuova progettualità di vita

di Carlo Riva e Elisa Rossoni

Seguiamo gli autori nel percorso della mostra “Maternage”, ci accompagneranno in un viaggio evocativo, denso di suggestioni, a tratti doloroso verso “Uno sguardo che riconosce la disabilità come vita possibile, esistenza, condizione. Non più con gli occhi del pietismo e della malattia ma della vita piena e dell’inclusione”.

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Fotografia ed educazione: quando le immagini diventano relazioni

Manuela Cecotti

Il contributo mette in luce le potenzialità relazionali della documentazione fotografica, per un maggior coinvolgimento e una più profonda comprensione dei significati da parte dei partecipanti alla relazione educativa.

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Spazi di… riflessività

Rosanna Restaino

Lo spazio, al Nido e alla Scuola dell’infanzia, non è un contenitore entro il quale avvengono i processi educativi bensì è esso stesso un contenuto, come tale interpella l’adulto ad un ripensamento e ad una riprogettazione che deve essere frutto di una cultura pedagogica condivisa.


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A case for using indigenous children’s literature for emotion socialization in schools

Un caso di utilizzo di letteratura per l’infanzia per la socializzazione emotiva nelle scuole

 

Barbara McNeil, Faculty of Education, University of Regina, Canada.
Basato sulle teorie dello sviluppo, questo articolo sostiene che la scuola è un luogo significativo per l’acquisizione della cultura e per il processo di socializzazione emotiva, e, attraverso i libri, in particolare i libri di favole, i bambini sono facilitati nell’apprendimento, nell’identificazione delle emozioni e nella conoscenza del funzionamento del loro contesto relazionale. L’autrice parte dalla prospettiva che insegnare e imparare circa le emozioni non è mai un processo neutro; esse infatti possono essere descritte come un costrutto complesso, dialettico e influenzabile dalla storia, dalle relazioni di potere e da altri fattori come la razza, la classe, il genere, e il linguaggio. Come mezzo per contrastare la svalutazione sociale, l’esclusione e la marginalizzazione, questo articolo propone un caso nel quale sono stati utilizzati testi per bambini che descrivono la cultura e i contesti familiari di un gruppo indigeno come i Métis del Canada. Questo mostra come è culturalmente rilevante e utile per lo sviluppo utilizzare libri di favole che siano ricchi di temi legati alle emozioni e un vocabolario che da utilizzare nelle scuole per insegnare le differenze culturali nel processo di socializzazione emotiva.

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La cultura, fattore imprescindibile per la socializzazione emotiva nel contesto scolastico

Lisanna Gessi
I processi di socializzazione emotiva che interessano il bambino sono mediati da interazioni e da contenuti osservati attraverso le lenti culturali proprie del singolo, della famiglia e della cultura d’appartenenza. Questi processi non si esauriscono nel contesto famigliare, trovano nella scuola un luogo elettivo nel quale realizzarsi; la fiaba costituisce uno strumento ricco di potenzialità perché gli allievi instaurino uno scambio di emozioni, conoscenze e credenze.

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