Il Coronavirus segna una stagione problematica, piena di vicende tragiche e stressanti che ha coinvolto (e in molti casi sconvolto) il mondo dell’educazione e dell’infanzia.
Siamo costretti a riflettere sulle difficoltà del presente, a escogitare modalità di sopravvivenza, a ipotizzare e sperare nel futuro.
Ma è anche un’occasione che da una parte ci costringe, e da un’altra ci invita a riflettere sul lavoro specifico dell’educatore, a distillarne la sostanza per trovare che cosa debba essere salvato e sviluppato e che cosa può e dovrà essere abbandonato.
Nasce così questa raccolta di interventi disparati che portano elementi di riflessione per liberare in ciascun lettore, in ciascun educatore la scelta e la volontà di ricominciare. Come, sarà la sfida che ognuno dovrà affrontare.
I test di percezione verbale nel rumore in ambito pediatrico
Elisabetta Genovese, Concetta D’Adamo, Federico Artioli
Le difficili condizioni acustiche di un ambiente incidono sulle possibilità di apprendimento dei bambini dei bambini normodotati, ma soprattutto hanno effetti negativi sui bambini con deficit uditivo e su quelli non di madre lingua.
Ritorno tra i banchi: Grecia, classi smembrate
Gella Varnava Skoura
La scorsa settimana, il 1° giugno, hanno riaperto i servizi per l’infanzia, oltre alle scuole primarie.
Ritorno tra i banchi – Danimarca: Gli otto principi proposti dal Sindacato per il ritorno a scuola
Stig Lund, Copenhagen
- Indossare occhiali da bambino. (Assumere la prospettiva del bambino)
Tutte le decisioni devono essere condotte attraverso il filtro della prospettiva dei bambini: cosa crea sicurezza e benessere nei bambini? Le raccomandazioni sanitarie devono tenere conto della tradizione pedagogica danese, in cui i segnali emessi dal bambino, l’autogestione e i “percorsi di esercizio” sociali sono fondamentali.
Dare speranza ai giovani: hanno bisogno di segnali chiari che la vita e la vita di tutti i giorni stanno tornando.
Come pedagogisti vorremmo fornire un rapido contributo educativo prima che vengano lanciati i piani di riapertura.
Il virus può uccidere la scuola … se gli insegnanti non immaginano la cura [3]
Jaume Funes, 16 maggio 2020
Un po ‘di fronte all’insegnante e un po’ di fronte allo schermo
Tra le immagini curiose e contraddittorie lasciate a noi dalla crisi virale, ne abbiamo due legate all’universo digitale in cui viviamo. Il primo, fin dall’inizio, era il riflesso di un vero bagno di realtà: si scopre che non lo sapevamo ma vivevamo tutti tra gli schermi! La scuola (autorità, famiglie e insegnanti), refrattaria alle tecnologie di comunicazione (singolarmente simboleggiata dalle pretese di vietare lo smartphone all’interno), si è scatenata per scoprire se gli studenti avevano un computer a casa per continuare a fare “scuola “. Il demoniaco divenne necessario.
Il virus può uccidere la scuola … se gli insegnanti non immaginano la cura [2]
Jaume Funes, 15 maggio 2020
Seguo il filo dell’articolo precedente, commentando e cercando di chiarire se il virus può convalidare qualsiasi metodologia educativa, qualsiasi organizzazione scolastica.
Il virus può uccidere la scuola … se gli insegnanti non immaginano la cura [1]
Jaume Funes, 14 maggio 2020
Nel mezzo della crisi generata dalla mutevole complessità della pandemia covid-19, la scuola e i suoi professionisti devono affrontare un orizzonte instabile, che ogni giorno genera nuove contraddizioni e sfide. Quando siamo a metà maggio (a metà del terzo trimestre) dobbiamo già dare risposte ad almeno tre domande immediate e urgenti:
- a) se gli studenti dovrebbero passare dal confinamento alla realtà senza scuola fino a settembre;
- b) se ha senso aprire la scuola per alcuni cicli, in particolare la scuola materna;
- c) in base a quali parametri dovremmo iniziare a pianificare la scuola per il prossimo anno scolastico.
Tutti e tre i quesiti sono integrati giorno dopo giorno da nuovi e diversi parametri di una realtà in movimento.
Danimarca: situazione in via di normalizzazione – 27 maggio 2020
Stig Lung, Copenhagen
Tutti i centri per l’infanzia ECEC e le scuole danesi sono stati chiusi il 13 marzo e per un mese è stata aperta solo l’emergenza per i bambini con i genitori al lavoro in settori essenziali come gli ospedali.
Ma la situazione di Covid19 è migliorata così tanto che tutti i centri ECEC hanno riaperto il 15 aprile (comprese le scuole per i primi 4 gradi – alunni di 6-10 anni). Ma tutti i centri e le scuole hanno dovuto attenersi a severe regole sanitarie: spazio libero per bambino raddoppiato, distanza di 2 metri, lavaggio delle mani più volte al giorno, pulizia dei giocattoli. I bambini e gli adulti dovrebbero rimanere nello stesso gruppo per tutto il giorno e non mescolarsi.
Scozia: la comunicazione puntuale ai genitori
Riprendiamo dal sito del Governo scozzese dedicato all’informazione alle famiglie con figli in età scolare, la sezione di faqs sulla ripresa delle attività scolastiche e educative.
Il sito originale in inglese: www.parentclub.scot/articles/reopening-school-faqs contiene rinvii a altre pagine di informazioni per i genitori.
Ritorno tra i banchi – 24 maggio 2020
I diritti dei bambini e le misure di cautela per il coronavirus in Germania (nidi e scuole d’infanzia)
Roger Prott
Inclusi nel lockdown completo che si è avuto in tutta la Germania dalla prima metà di marzo di quest’anno, nidi e scuole d’infanzia (e le strutture collegate) hanno sospeso i loro servizi in generale.
Studio “dall’esperienza degli asili nido “prioritari” alla riapertura dei servizi”
Pochi giorni prima della riapertura dei Nidi, un articolo delle nostre amiche belghe Florence Pirard e Anne Dethier ci interroga sull’uso delle mascherine negli asili nido.
Ritorno tra i banchi – 23 maggio 2020
Aggiornamenti dal Belgio – Nima Sharmahd
…e dalla Francia – Marie Nicole Rubio
L’educazione in tempi di pandemia. Uno sguardo femminista
Rosa Sensat Feminist Education Working Group. Genere e curriculum
In quanto gruppo di lavoro sull’educazione femminista, genere e curriculum dell’Associazione Rosa Sensat, vogliamo presentare la nostra visione sulla situazione in cui viviamo. Siamo un gruppo di insegnanti e professoresse femministe di diverse generazioni, in diverse situazioni amministrative e con impegno professionale nelle varie fasi educative (infanzia, primaria e secondaria), che a partire dalla nostra esperienza e da riflessioni condivise esponiamo alcune domande, che ci sembrano fondamentali…
Una nuova sfida per la didattica
Milva Capoia, pedagogista
La situazione che stiamo vivendo in questo periodo a causa della pandemia solleva così tanti interrogativi in ambito pedagogico che sarebbe del tutto affrettato cercare di trovare delle risposte esaustive; con urgenza necessitano delle soluzioni almeno a tutela della salute, soluzioni che, in ogni caso, non possono non essere raccordate con istanze educative di cui sono portatori i minori e non solo.
Ritorno tra i banchi – 15 maggio 2020
Danimarca (Claus Jensen)
Note sul coronavirus in relazione ai bambini da 0 a 6 anni
È difficile fornire un resoconto molto chiaro della situazione dei bambini nella fascia di età 0-6 anni.
Ritorno tra i banchi – 15 maggio 2020
Portogallo (Lucia Santos)
Ecco l’essenziale delle linee guida del servizio sanitario nazionale per la riapertura degli asili nido il 18 maggio. La scuola dell’infanzia aprirà il 1 luglio.
Pochissimi bambini stanno tornando, alcuni per mancanza di fiducia, ma anche perché il governo paga i genitori che hanno figli sotto i 12 anni fino alla fine del mese per rimanere a casa. Si prevede che dopo il 1° giugno le cose cambieranno.
Ritorno tra i banchi – 2 maggio 2020
Continua il nostro tour europeo.
Di turno: Grecia, Finlandia e Scozia
Ritorno tra i banchi – 26 aprile 2020
Prosegue il nostro tour in Europa: un aggiornamento sulla Danimarca e un report dalla Finlandia e una circolare del Ministero della salute dalla Francia.
Ritorno tra i banchi – 23 aprile 2020
La Croazia riapre nidi e scuole d’infanzia (Helena Buric)
Al momento i bambini i cui genitori lavorano entrambi già vanno all’asilo (ci sono pochi bambini in ogni asilo o nessuno). L’Associazione croata degli infermieri ha applicato alcune raccomandazioni in merito al comportamento: per iscrivere non più di 5 bambini per gruppo, la distanza tra i bambini deve essere di 2 metri, i pannolini devono essere cambiati indossando i guanti, i giocattoli devono essere puliti regolarmente, i bambini devono sedere a un tavolo separato per pasto …
Ritorno tra i banchi – 22 aprile 2020
Non pensiamo di proporre modelli, ci preoccupiamo soltanto di saperne di più: il problema non riguarda solo l’Italia e la soluzione non potrà essere locale.
Uno sguardo ampio può essere utile a tutti.
Ritorno tra i banchi – 19 aprile 2020
Considerato l’interesse del primo post sulla situazione in alcuni Paesi europei, abbiamo chiesto agli amici di Zeroseiup sparsi nel mondo di darci notizie su cosa succede a casa loro.
Ecco le prima risposte. Ci aggiorneremo periodicamente.
Ritorno tra i banchi – 17 aprile 2020
Francia
Il 13 aprile il presidente Emmanuel Macron ha annunciato che dall’11 maggio asili e scuole, chiuse da metà marzo, riapriranno gradualmente. La scelta sarebbe dettata dalla preoccupazione per le ricadute sociali, psicologiche ed educative della chiusura prolungata e delle disparità sempre maggiori tra gli alunni, in particolare nei quartieri popolari e nelle zone rurali. La notizia ha colto di sorpresa gli insegnanti, che davano per certa la riapertura a settembre e che ora esprimono perplessità, scrive Le Monde
Dalla Francia: In modo che il rimedio non sia peggio del male!
Christine Schuhl Educatrice infantile e docente universitaria. Trainer e docente sul tema della “violenza delicata” e consulente pedagogico nelle strutture di accoglienza
Josette Serres Dottore in psicologia dello sviluppo, specializzata nello sviluppo cognitivo dei bambini. Formatrice sulla prima infanzia.