Il Coronavirus segna una stagione problematica, piena di vicende tragiche e stressanti che ha coinvolto (e in molti casi sconvolto) il mondo dell’educazione e dell’infanzia.
Siamo costretti a riflettere sulle difficoltà del presente, a escogitare modalità di sopravvivenza, a ipotizzare e sperare nel futuro.
Ma è anche un’occasione che da una parte ci costringe, e da un’altra ci invita a riflettere sul lavoro specifico dell’educatore, a distillarne la sostanza per trovare che cosa debba essere salvato e sviluppato e che cosa può e dovrà essere abbandonato.
Nasce così questa raccolta di interventi disparati che portano elementi di riflessione per liberare in ciascun lettore, in ciascun educatore la scelta e la volontà di ricominciare. Come, sarà la sfida che ognuno dovrà affrontare.
Ritorno tra i banchi: Grecia, classi smembrate
Gella Varnava Skoura
La scorsa settimana, il 1° giugno, hanno riaperto i servizi per l’infanzia, oltre alle scuole primarie.
Ritorno tra i banchi – Danimarca: Gli otto principi proposti dal Sindacato per il ritorno a scuola
Stig Lund, Copenhagen
- Indossare occhiali da bambino. (Assumere la prospettiva del bambino)
Tutte le decisioni devono essere condotte attraverso il filtro della prospettiva dei bambini: cosa crea sicurezza e benessere nei bambini? Le raccomandazioni sanitarie devono tenere conto della tradizione pedagogica danese, in cui i segnali emessi dal bambino, l’autogestione e i “percorsi di esercizio” sociali sono fondamentali.
Dare speranza ai giovani: hanno bisogno di segnali chiari che la vita e la vita di tutti i giorni stanno tornando.
Come pedagogisti vorremmo fornire un rapido contributo educativo prima che vengano lanciati i piani di riapertura.
Il virus può uccidere la scuola … se gli insegnanti non immaginano la cura [3]
Jaume Funes, 16 maggio 2020
Un po ‘di fronte all’insegnante e un po’ di fronte allo schermo
Tra le immagini curiose e contraddittorie lasciate a noi dalla crisi virale, ne abbiamo due legate all’universo digitale in cui viviamo. Il primo, fin dall’inizio, era il riflesso di un vero bagno di realtà: si scopre che non lo sapevamo ma vivevamo tutti tra gli schermi! La scuola (autorità, famiglie e insegnanti), refrattaria alle tecnologie di comunicazione (singolarmente simboleggiata dalle pretese di vietare lo smartphone all’interno), si è scatenata per scoprire se gli studenti avevano un computer a casa per continuare a fare “scuola “. Il demoniaco divenne necessario.
Il virus può uccidere la scuola … se gli insegnanti non immaginano la cura [2]
Jaume Funes, 15 maggio 2020
Seguo il filo dell’articolo precedente, commentando e cercando di chiarire se il virus può convalidare qualsiasi metodologia educativa, qualsiasi organizzazione scolastica.
Il virus può uccidere la scuola … se gli insegnanti non immaginano la cura [1]
Jaume Funes, 14 maggio 2020
Nel mezzo della crisi generata dalla mutevole complessità della pandemia covid-19, la scuola e i suoi professionisti devono affrontare un orizzonte instabile, che ogni giorno genera nuove contraddizioni e sfide. Quando siamo a metà maggio (a metà del terzo trimestre) dobbiamo già dare risposte ad almeno tre domande immediate e urgenti:
- a) se gli studenti dovrebbero passare dal confinamento alla realtà senza scuola fino a settembre;
- b) se ha senso aprire la scuola per alcuni cicli, in particolare la scuola materna;
- c) in base a quali parametri dovremmo iniziare a pianificare la scuola per il prossimo anno scolastico.
Tutti e tre i quesiti sono integrati giorno dopo giorno da nuovi e diversi parametri di una realtà in movimento.
Danimarca: situazione in via di normalizzazione – 27 maggio 2020
Stig Lung, Copenhagen
Tutti i centri per l’infanzia ECEC e le scuole danesi sono stati chiusi il 13 marzo e per un mese è stata aperta solo l’emergenza per i bambini con i genitori al lavoro in settori essenziali come gli ospedali.
Ma la situazione di Covid19 è migliorata così tanto che tutti i centri ECEC hanno riaperto il 15 aprile (comprese le scuole per i primi 4 gradi – alunni di 6-10 anni). Ma tutti i centri e le scuole hanno dovuto attenersi a severe regole sanitarie: spazio libero per bambino raddoppiato, distanza di 2 metri, lavaggio delle mani più volte al giorno, pulizia dei giocattoli. I bambini e gli adulti dovrebbero rimanere nello stesso gruppo per tutto il giorno e non mescolarsi.
Scozia: la comunicazione puntuale ai genitori
Riprendiamo dal sito del Governo scozzese dedicato all’informazione alle famiglie con figli in età scolare, la sezione di faqs sulla ripresa delle attività scolastiche e educative.
Il sito originale in inglese: www.parentclub.scot/articles/reopening-school-faqs contiene rinvii a altre pagine di informazioni per i genitori.
Ritorno tra i banchi – 24 maggio 2020
I diritti dei bambini e le misure di cautela per il coronavirus in Germania (nidi e scuole d’infanzia)
Roger Prott
Inclusi nel lockdown completo che si è avuto in tutta la Germania dalla prima metà di marzo di quest’anno, nidi e scuole d’infanzia (e le strutture collegate) hanno sospeso i loro servizi in generale.
Studio “dall’esperienza degli asili nido “prioritari” alla riapertura dei servizi”
Pochi giorni prima della riapertura dei Nidi, un articolo delle nostre amiche belghe Florence Pirard e Anne Dethier ci interroga sull’uso delle mascherine negli asili nido.
Ritorno tra i banchi – 23 maggio 2020
Aggiornamenti dal Belgio – Nima Sharmahd
…e dalla Francia – Marie Nicole Rubio
L’educazione in tempi di pandemia. Uno sguardo femminista
Rosa Sensat Feminist Education Working Group. Genere e curriculum
In quanto gruppo di lavoro sull’educazione femminista, genere e curriculum dell’Associazione Rosa Sensat, vogliamo presentare la nostra visione sulla situazione in cui viviamo. Siamo un gruppo di insegnanti e professoresse femministe di diverse generazioni, in diverse situazioni amministrative e con impegno professionale nelle varie fasi educative (infanzia, primaria e secondaria), che a partire dalla nostra esperienza e da riflessioni condivise esponiamo alcune domande, che ci sembrano fondamentali…
Una nuova sfida per la didattica
Milva Capoia, pedagogista
La situazione che stiamo vivendo in questo periodo a causa della pandemia solleva così tanti interrogativi in ambito pedagogico che sarebbe del tutto affrettato cercare di trovare delle risposte esaustive; con urgenza necessitano delle soluzioni almeno a tutela della salute, soluzioni che, in ogni caso, non possono non essere raccordate con istanze educative di cui sono portatori i minori e non solo.
Ritorno tra i banchi – 15 maggio 2020
Danimarca (Claus Jensen)
Note sul coronavirus in relazione ai bambini da 0 a 6 anni
È difficile fornire un resoconto molto chiaro della situazione dei bambini nella fascia di età 0-6 anni.
Ritorno tra i banchi – 15 maggio 2020
Portogallo (Lucia Santos)
Ecco l’essenziale delle linee guida del servizio sanitario nazionale per la riapertura degli asili nido il 18 maggio. La scuola dell’infanzia aprirà il 1 luglio.
Pochissimi bambini stanno tornando, alcuni per mancanza di fiducia, ma anche perché il governo paga i genitori che hanno figli sotto i 12 anni fino alla fine del mese per rimanere a casa. Si prevede che dopo il 1° giugno le cose cambieranno.
Ritorno tra i banchi – 2 maggio 2020
Continua il nostro tour europeo.
Di turno: Grecia, Finlandia e Scozia
Ritorno tra i banchi – 26 aprile 2020
Prosegue il nostro tour in Europa: un aggiornamento sulla Danimarca e un report dalla Finlandia e una circolare del Ministero della salute dalla Francia.
Ritorno tra i banchi – 23 aprile 2020
La Croazia riapre nidi e scuole d’infanzia (Helena Buric)
Al momento i bambini i cui genitori lavorano entrambi già vanno all’asilo (ci sono pochi bambini in ogni asilo o nessuno). L’Associazione croata degli infermieri ha applicato alcune raccomandazioni in merito al comportamento: per iscrivere non più di 5 bambini per gruppo, la distanza tra i bambini deve essere di 2 metri, i pannolini devono essere cambiati indossando i guanti, i giocattoli devono essere puliti regolarmente, i bambini devono sedere a un tavolo separato per pasto …
Ritorno tra i banchi – 22 aprile 2020
Non pensiamo di proporre modelli, ci preoccupiamo soltanto di saperne di più: il problema non riguarda solo l’Italia e la soluzione non potrà essere locale.
Uno sguardo ampio può essere utile a tutti.
Ritorno tra i banchi – 19 aprile 2020
Considerato l’interesse del primo post sulla situazione in alcuni Paesi europei, abbiamo chiesto agli amici di Zeroseiup sparsi nel mondo di darci notizie su cosa succede a casa loro.
Ecco le prima risposte. Ci aggiorneremo periodicamente.
Ritorno tra i banchi – 17 aprile 2020
Francia
Il 13 aprile il presidente Emmanuel Macron ha annunciato che dall’11 maggio asili e scuole, chiuse da metà marzo, riapriranno gradualmente. La scelta sarebbe dettata dalla preoccupazione per le ricadute sociali, psicologiche ed educative della chiusura prolungata e delle disparità sempre maggiori tra gli alunni, in particolare nei quartieri popolari e nelle zone rurali. La notizia ha colto di sorpresa gli insegnanti, che davano per certa la riapertura a settembre e che ora esprimono perplessità, scrive Le Monde
Dalla Francia: In modo che il rimedio non sia peggio del male!
Christine Schuhl Educatrice infantile e docente universitaria. Trainer e docente sul tema della “violenza delicata” e consulente pedagogico nelle strutture di accoglienza
Josette Serres Dottore in psicologia dello sviluppo, specializzata nello sviluppo cognitivo dei bambini. Formatrice sulla prima infanzia.