Esperienza per parole e immagini dell’agrinido montessoriano “L’Orto dei pulcini di Ostra“
Premessa
“L’uomo che agisce da sé, che impiega la sua forza nelle proprie azioni, conquista sé stesso, aumenta le sue facoltà e si perfeziona. Gli uomini delle future generazioni saranno uomini forti, quanto a dire indipendenti e liberi” (M. Montessori, La scoperta del bambino).
Se “umanità” si definisce come l’insieme dei caratteri essenziali e distintivi della specie umana, allora, crescere esseri umani che portino in sé umanità e capacità di cura, significa aiutare il completo dispiegamento della vita, attraverso atti educativi che accompagnino i bambini /e per i sentieri della libertà ed indipendenza, riconoscendo loro il diritto di “vivere naturalmente”, riconnessi alla Natura.
La Natura è una delle strade maestre di conquista di autonomia per i bambini/e del periodo della infanzia.
L’aiuto al naturale sviluppo della autonomia fa parte della “grammatica” relazionale, ambientale e progettuale degli agrinido della Regione Marche.
La madre Terra aiuta i bambini a “fare da soli”, costruisce legami di vicinanza e amicizia con la rete del vivente e fornisce i mezzi per la autoeducazione del bambino del futuro, “forte” ed ecologicamente orientato.
Ambienti che aiutano le autonomie
Autonomia e legami naturali sono concetti strettamente legati tra loro, che si alimentano a vicenda.
Crescere frequentando e interagendo in maniera continuativa e costante con la natura fin dalla primissima infanzia contribuisce a generare una relazione, un legame saldo e duraturo con essa e stimola l’autonomia.
L’agrinido è un luogo privilegiato per la nascita ed il rinsaldarsi di questo legame, perché con i suoi ambienti interni e soprattutto esterni aiuta la crescita delle diverse forme di autonomia.
All’esterno è già insito nella natura il concetto di autonomie. L’azienda agricola e gli spazi naturali sono luoghi di aiuto alle autonomie: la natura è sempre diversa da se stessa e i diversi spazi aziendali, l’orto, gli alberi, i campi, le recinzioni degli animali, permettono ogni giorno ai bambini esperienze plurime e mutevoli, che presentano sempre situazioni ed elementi differenti e in continua trasformazione.
Per Maria Montessori alla crescita l’ambiente in cui agisce il bambino, se preparato a sua misura, ne aiuta la crescita. Gli ambienti interni vengono predisposti dal personale educativo e la struttura stessa è stata progettata con l’obiettivo, tra gli altri, di stimolare le autonomie. Ad esempio le ampie e numerose aperture a vetro (finestre da terra, o a misura di bambino), permettono non solo di osservare ciò che c’è fuori anche da dentro, ma di proiettarsi fuori pur rimanendo all’interno.
Che l’ambiente stimola le autonomie lo abbiamo sperimentato anche in seguito agli eventi naturali che si sono verificati nel nostro territorio, e non solo, negli ultimi anni. Sia nel caso del terremoto del 2016, sia durante la pandemia, sia infine recentissimamente, nel caso dell’alluvione, gli eventi traumatici hanno cambiato le carte in tavola: da un’educazione naturale che potremmo definire “di routine” o “ordinaria”, o forse meglio “quotidiana”, ci siamo ritrovati ad attuare una “pedagogia dell’emergenza” e una “educazione alla resilienza” in cui la natura non è, come si potrebbe pensare in un primo momento, quella che minaccia e spaventa, ma diventa un elemento di protezione dal trauma e il contatto con essa diventa un fattore di benessere ancora più che nella routine quotidiana.
Il contatto con la natura costante e continuo, non solo nei primi 1000 giorni di vita, ma anche e soprattutto negli anni successivi, permette di consolidare il legame con la terra, apprenderne il funzionamento, conoscerne i ritmi, le caratteristiche, entrare in maggiore confidenza con essa e conoscerne gli aspetti deboli e quelli più forti, imparando così a rispettarla e a utilizzarne e valorizzarne le risorse nella giusta misura.
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La vicinanza, la frequentazione e l’interazione assidue alla natura aiutano ad apprenderne i tempi e i modi; si apprende così ad utilizzarne le risorse valorizzandole, permettendo alla terra di rigenerarle, garantendo alle future generazioni le stesse possibilità di utilizzarle che abbiamo noi nel presente.
Da una continuità educativa in natura il legame con la terra esce profondamente rafforzato e consolidato in chi lo vive, specie se fin da piccolissimo. Ciò garantisce il generarsi, nell’uomo che quel bambino un giorno sarà, autonomia nel rapporto rispettoso ed efficiente con la natura, ovvero, un consapevole senso di rispetto e di scambio di risorse con la terra.
Il pensiero montessoriano all’agrinido montessoriano L’Orto dei pulcini
L’identità del nostro agrinido si caratterizza per il luogo in cui è collocato: siamo all’interno di un’azienda agricola che ci permette di avere un contatto diretto e quotidiano con la natura, con la terra e con gli animali.
Il pensiero montessoriano ispira il nostro agire educativo e i principi cardine di questa filosofia sono:
- La competenza del bambino;
- La strutturazione di un ambiente che possa favorire autonomia e indipendenza;
- L’offerta di materiali e attività capaci di rispondere ai bisogni e agli interessi di ciascun bambino, senza una programmazione pre-definita dall’adulto, perché è l’adulto che dovrebbe seguire i bisogni dei bambini e non viceversa;
- La formazione continua delle educatrici;
- Il valore dell’educazione in natura che viene definita da Maria Montessori “Educazione Cosmica”.
Il bambino è una persona dotata di competenze da sviluppare in modo autonomo, che costruisce se stesso e comprende il mondo che lo circonda attraverso l’azione, accompagnata da un adulto attento, delicato, umile, paziente, responsabile che non si sostituisce a lui. Il bambino costruisce l’uomo, è padre dell’uomo, non il contrario, quindi gli adulti sono custodi, non costruttori dei bambini.
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La mente di un bambino da 0 a 3 anni è definita da Maria Montessori “mente assorbente” ed ha le seguenti caratteristiche: è inconscia, indelebile, inalterabile e onnivora. Se cambiamo il nostro pensiero nei confronti del bambino, modifichiamo di conseguenza il nostro comportamento nei suoi confronti, se percepisco il bambino capace e competente lo lascio fare da solo e non intervengo in suo aiuto se non necessario, permetto di potenziare in lui la creatività, autostima e indipendenza.
L’ambiente ha un forte potere educativo ed è per questo definito “maestro”. L’ambiente montessoriano dovrebbe essere ordinato, curato, attraente accogliente, bello, a misura, capace di denunciare l’errore, va modificato periodicamente perché si dovrebbe adeguare al bambino. Viene suddiviso per attività con postazioni limitate per favorire la concentrazione, in ciascuna postazione ogni cosa è al suo posto e ogni posto ha le sue cose.
Per prima cosa dobbiamo riflettere sul fatto che nei nidi montessoriani non c’è una programmazione predefinita e imposta dalle educatrici, ma vige la “libera scelta”, che non vuol dire “fai come vuoi”, ma scegli quello che vuoi fare nel rispetto del materiale e dei compagni.
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Accanto al Materiale Sensoriale di Sviluppo, l’offerta da parte dell’ambiente interno di altre esperienze e attività rispondono ai bisogni dei bambini e questo accade perché le educatrici preparano i materiali solo dopo una loro attenta osservazione i cogliendone interessi e bisogni.
Molti materiali proposti permettono ai bambini l’autocorrezione, la possibilità di lavorare su una sola qualità alla volta, offrendo al bambino esperienze sensoriali che diventeranno poi apprendimenti e competenze.
La maestra montessoriana crede nella potenza del bambino, ha fede e fiducia in lui, non si sostituisce, non offre aiuti inutili che diventano poi ostacoli per il naturale percorso di crescita. Il suo ruolo è di accompagnare i bambini, senza posticipare o anticipare le loro tappe evolutive e le loro esperienze, osserva e prepara un ambiente e dei materiali adeguati, per poi farsi da parte, come un regista (“I bambini lavorano come se io non esistessi” M. Montessori).
Il valore della educazione in natura: fiducia, libertà, autonomia
“Il bambino ha bisogno di vivere naturalmente e non soltanto di conoscere la natura”
“Liberate i bambini dai legami che li isolano nella vita artificiale, creata dall’uomo e definita Supernatura (Maria Montessori)
Maria Montessori riconosce l’importanza della natura e considera l’ambiente artificiale poco attrattivo e interessante, capace di creare nell’adulto pensieri scorretti nei confronti dei bambini, come ad esempio avere la convinzione che i bambini si stancano e non sono capaci di camminare a lungo. Maria Montessori dice che “Quando i bambini sono a contatto con la natura avviene la rivelazione della loro forza”.
ATTENZIONE RISPETTO, PRUDENZA E CURIOSITA’ verso ciò che avviene intorno a lui, questo è quello che notiamo nei nostri bambini quando li osserviamo durante le nostre giornate tipo.
I bambini amano stare all’aria aperta, correre sotto la pioggia, camminare a piedi nudi sulla terra o nei prati, rotolarsi, arrampicarsi. Camminano a lungo per vedere e scoprire cosa c’è oltre la collina, anche sotto il sole cocente. In natura scopriamo la loro vera potenza e competenza, perché sfidano i loro limiti e perfezionano le loro abilità motorie, potenziando la loro autostima e fiducia nelle proprie capacità. Si mettono in relazione diretta con i pericoli e i rischi che inevitabilmente si presentano in natura (come un fosso, un ostacolo…) e questo permette loro di rendersi competenti e prudenti, di aiutarsi e proteggersi tra loro.
Noi adulti dovremmo esporre di più i bambini agli elementi naturali.
Ma questo non basta! Occorre instaurare con i bambini una relazione basata sulla fiducia e sulla libertà, perché io adulto devo permettere al bambino di sperimentarsi in natura, senza ostacolarlo con ansie e timori, lasciandolo libero di esplorare e fare. I bambini ci stupiranno perché potenti e competenti, perché più prudenti di quanto pensiamo (ad esempio sanno perfettamente saltare un fossetto, rotolare sulle balle di fieno, correre lungo un dirupo liberi, senza farsi male).
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Ogni giorno nel nostro agrinido usciamo e ci prendiamo cura degli animali (prepariamo e portiamo loro i nostri avanzi di cibo…) e del nostro orto (seminiamo, annaffiamo, raccogliamo…). I tempi e i ritmi vengono scanditi dalle stagioni, dalla terra (il tempo della vendemmia, della raccolta, della semina…), impariamo che occorre curare, attendere e soprattutto rispettare, non sprecare perché quello che ho nel piatto è un dono prezioso della nostra terra dei nostri animali. Senza troppe e complesse parole, ma attraverso il fare e l’esperienza quotidiana impariamo che siamo tutti collegati e che ognuno di noi, ogni pianta e ogni singolo animale, anche il più piccolo, ha un posto, un ruolo e una funzione cosmica in questo mondo così perfetto e in armonia, e che tutti siamo indispensabili per mantenere questo perfetto equilibrio. Il mondo per essere capito deve essere smembrato in piccoli pezzi e vissuto.
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Questa è quella che Maria Montessori chiama Educazione Cosmica.
L’autonomia si favorisce ogni volta che credo in te, ogni volta che ti aspetto e non mi sostituisco a te, con aiuti inutili che diventano ostacoli, ogni volta che ho fede e rispetto verso di te… Ogni volta che costruisco un ambiente capace di rispondere ai tuoi interessi e bisogni, ogni volta che ti aiuto a fare da solo!!!
Riferimenti bibliografici
- Montessori M. (2000), La scoperta del bambino, Garzanti
- Montessori M. (1999), Il segreto dell’infanzia, Garzanti
- Montessori M. (1999), La mente del bambino, Garzanti
- Montessori M. (2000), Il bambino in famiglia, Garzanti