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Anthony Browne

Ursula Gruner

Formatrice


Il surrealismo che attinge al mondo delle fiabe classiche

Ho inserito già altre volte nelle mie presentazioni vari titoli del grande maestro dell’albo illustrato, Anthony Browne. In questo articolo mi concentro sull’autore che ha saputo far emergere con una notevole originalità e libertà artistica le fragilità e le forze dei bambini e delle bambine e le relazioni famigliari nei vari contesti sociali. I testi e le illustrazioni dei libri qui presentati sono frutto della stessa mano, un intreccio significativo in cui i due elementi si completano a vicenda e rendono questi libri particolarmente poetici.

Grazie ad alcune editrici, numerosi lavori dell’autore britannico sono stati finalmente ripubblicati e dopo tanti anni d’attesa finalmente approdati anche in Italia. Dal 2017 l’editrice Camelozampa si è guadagnata il merito di aver pubblicato in Italia un grande numero di preziosi albi di Anthony Browne. Uno di questi è Il tunnel, importante albo sulla relazione fra “una sorella e un fratello che non si assomigliavano per niente” e sul coraggio che deriva dalle fiabe, che fa superare anche le prove più difficili. (N.d.A.: Vedi recensione in Magazine 2/2021: Emozioni reali in una realtà fantastica, due albi imperdibili di Anthony Browne)

Il marchio dell’autore inglese è il gorilla, la figura del primate si ripete in tanti dei suoi albi, l’animale appare come figura umana e ha una forte espressività. Browne stesso dice di identificarsi con i gorilla e di sentirsi in linea evolutiva con loro. Infatti, in Un Gorilla Un libro per contare, Orecchio Acerbo, si conta con le vari specie dei primati: 1 gorilla, 2 oranghi… alla fine di questa conta l’autore mette sé stesso: Tutti primati. Tutti una famiglia. Tutti la mia famiglia… E la tua! Browne si inserisce nella linea dei primati e dichiara in maniera raffinata e con apparente semplicità la necessità di rispettare tutti, parla del concetto dell’evoluzione, del rispetto dell’altro e del creato e dell’intreccio insolubile fra animale e umano.

 

Voci nel parco è uno dei grandi albi di Anthony Browne, in Italia è uscito nel 2017 per Camelozampa. Il libro ha vinto numerosi premi e unisce le originali illustrazioni con un testo a quattro voci corali. I personaggi sono tutti gorilla antropomorfi, protagonisti di un pomeriggio al parco. Ognuno di loro racconta la passeggiata nel verde cittadino dal proprio punto di vista, le quattro prospettive, molto differenti fra loro, creano insieme la società umana che qui al parco ha la possibilità di superare le barriere sociali. La diversità dei quattro racconti viene rafforzata dai differenti caratteri di stampa di ogni capitolo.

In primis conosciamo una signora che esce da una villa, con un atteggiamento altezzoso, lei porta il suo labrador a passeggio e in questa occasione anche Charles, suo figlio, insicuro e solitario. Da un condominio trasandato partono per il parco una bimba, con l’insolito nome Smudge, e il suo papà, uomo disoccupato e depresso, in compagnia del vivace bastardino Albert.

Il parco è teatro d’incontro fra questi due mondi così distanti. Smudge, audace, vivace e socievole come il suo cane, e il timido Charles riescono superare la distanza tra le loro diverse provenienze e caratteri. Insieme trasformano il pomeriggio in una festa di gioco, ignorando pregiudizi e divieti genitoriali. Una bellissima disobbedienza, l’esplosione di vita e di gioia fa sperare che presto i due protagonisti si possano ritrovare e superare i muri della società. I due cani sono i primi a infischiarsene delle differenze, gli amici a quattro zampe sono esempio di come si può superare l’insensatezza delle barriere sociali tra i loro padroni.

Browne fa una chiara critica sociale e mette tutta la fiducia nella fantasia e nell’umanità dei bambini, capaci di costruire relazioni e futuro. Tutto questo leggiamo e intuiamo fra le pagine di quest’albo, una brillante storia d’amicizia, senza essere mai didascalica. Browne prende posizione e sa raccontarlo ai bambini, alle bambine e agli adulti in modo divertente e con sensibilità.

 

 

Le differenze dei personaggi e l’esplorazione della loro relazione sono il forte di Browne e sono anche il tema della tenera storia d’amore Bella e il Gorilla, Camelozampa.

L’espressività dei Gorilla di Browne è sorprendente. La storia narra di un particolare legame fra un Gorilla e un gattino di nome Bella. Chi non pensa subito a un’altra storia con un Gorilla e una Bella? King Kong, storia che Browne ha illustrato in un libro per adulti. In Bella e il Gorilla è tutto un’altra cosa. Il Gorilla qui è particolarmente intelligente e comunica con la lingua dei segni con i suoi custodi del parco, nonostante riceva tutte le attenzioni è comunque molto triste.

La tristezza, causata dalla solitudine, che leggiamo sul viso del Gorilla, tocca il cuore dei custodi come di noi lettori e lettrici. La soluzione è una tenera gattina di nome Bella. Il Gorilla si prende cura di Bella e da questa cura cresce un legame profondo e intimo. Ma tutto cambia con un inaspettato colpo di scena, il Gorilla si arrabbia terribilmente quando vede un film in TV e distrugge l’apparecchio.

I custodi temono per la incolumità di Bella e vogliono portarla via. Ma ormai l’intesa del loro rapporto è così profonda che uno sguardo fra Bella e il Gorilla basta per il colpo di scena finale che cambia ancora il destino dei due amici. Una tenera storia d’amore su come i legami si curano e si difendono.

 

 

L’intreccio fra surrealismo, mondo fiabesco ed esplorazione della psicologia d’infanzia sono la cifra dei due albi: E SE…? e Ti cerco, Ti trovo, Camelozampa. In questi albi come già in altri suoi lavori Browne affronta il tema della paura e della solitudine. Mai giudica la paura una cosa inutile o sciocca. Come nell’ormai irreperibile albo, Sciocco Billy dove la nonna del protagonista lo rassicura: Ma guarda un po’, tesoro, tu non sei affatto uno sciocco. Anch’io quand’ero piccola facevo sempre brutti pensieri.

L’autore sembra volerlo dire in tutti i suoi libri, per crescere si deve attraversare il bosco della paura, i timori delle immaginazioni, la domanda: cosa si trova dietro ogni finestra sconosciuta? Non è affatto sciocco sentirsi spaventato o intimorito: il bosco e la città, che è un’altra sorta di bosco fatato, sono pieni di misteri.

Ti cerco, Ti trovo, per un verso è un libro gioco. Poppy e Cy, sorella e fratello, cercano il loro cane Goldie e giocano a nascondino per passare il tempo. Cy si nasconde e Poppy si mette alla sua ricerca, attraversando un bosco fatato. Rami tronchi e radici formano figure misteriose e chi guarda esattamente può trovare coccodrilli, zampe, proboscidi, volti e tanto altro.

Alla fine del libro c’è un elenco di quello che si nasconde nel bosco. I lettori e lettrici sono invitati a partecipare alla ricerca delle figure. Come sempre Browne esplora l’animo dei bambini con immagini e parole di solitudine, insicurezza e coraggio. Il bosco diventa sempre più minaccioso, le immagini ricordano le pagine di Il Tunnel.

Anche Cy è in balia del terrore e della solitudine, finché la sorella lo trova e anche il cane Goldie ricompare. Tutto finisce con una corsa gioiosa, insieme al loro cane arrivano a casa attraversando un prato verde luminoso.

Con poche parole e una raffinata orchestrazione di colori, ombre e figure fantastiche, l’autore descrive il complesso mondo della psicologia infantile: fragilità, paura, solitudine e disorientamento, ma anche la resilienza per superare le difficoltà.

Una traversata di tutt’altra natura deve affrontare Joe, il protagonista in E SE…?.

Il ragazzo viene accompagnato dalla madre alla sua prima festa con gli amici. Durante la ricerca della casa dell’amico Tom, la mente di Joe galoppa e fa apparire dietro ogni finestra delle case l’immagine dei suoi timori: E se alla festa c’è qualcuno che non conosco?, E se ci sarà UN SACCO di gente?, E se non mi piace quello che c’è da mangiare? La mamma cerca di rassicurare il figlio ma dietro le finestre appaiono le surreali rappresentazioni dei timori di Joe: un elefante enorme, quattro maiali in uniforme con facce poco raccomandabili, una combriccola di ragazzi che sembrano usciti da un quadro di Bruegel…E poi finalmente i due trovano la casa giusta, la porta si apre e Tom e suoi amici accolgono Joe con grande gioia.

Adesso è la volta alla mamma che lascia il suo bimbo da altri e si chiede: Spero che Joe se la passi bene…E se si trova DAVVERO male? Paure e preoccupazioni ne hanno grandi e piccoli, nessuno escluso, non si può scappare si deve affrontarle. I libri di Browne sono fiabe moderne, l’attraversamento del buio delle prove per arrivare a una gioiosa luce, tutte e due parti integranti della crescita. Joe torna felice dalla festa e vuole organizzarne anche lui una.

 

 

A questo punto non resta che consigliarvi la rivisitazione della fiaba classica di Hansel e Gretel, Camelozampa.

La potente fiaba dei fratelli Grimm viene qui reinterpretata dalle geniali illustrazioni di Browne.
Le sue illustrazioni trasferiscono l’antico racconto ai tempi nostri. In casa del taglialegna vediamo la luce elettrica, un televisore, le fotografie e Hansel porta gli occhialini. Il comò della matrigna è pieno di cremine e cosmetici di marche attuali. La storia rimane comunque quella antica, sempre attuale e universale. La fame tormenta la famiglia e la matrigna costringe il suo debole marito ad abbandonare i bimbi nel bosco. Presto la matrigna prende le fattezze di una strega e la storia si svolge come la conosciamo fino alla casa fatta di pane dolce con finestre di zucchero.

Toccanti le illustrazioni iperrealistiche e cariche dell’introspezione di cui è l’autore è un grande maestro. Anthony Browne sa rinnovare l’immaginazione e così inserirsi nel solco della grande narrazione tradizionale che continua a vivere grazie al ri-raccontare e re-interpretare in modo sempre nuovo e fresco.

Browne ha ripreso le figure dei due fratelli della fiaba tradizionale in Il Tunnel e Ti cerco, Ti trovo e in tutte e due i libri i fratelli a un certo punto sono bloccati, invece le sorelle riescono a prendere la situazione in mano e cambiare anche il destino del fratello come ha fatto già Gretel nella fiaba tradizionale.

 

Non per caso Browne ha scritto un elogio alle bambine: La nostra bambina. Donzelli. Non fatevi scappare questo divertente albo con il tipico linguaggio di Browne!

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