
Amilcare Acerbi
Con questo intervento avvio un appuntamento periodico sui giocattoli, gli arredi e gli oggetti che reputo utili nel lavoro educativo, quali strumenti per arricchire esperienze e abilità dei bambini, ma anche per facilitare la relazione genitori e figli.
Conoscenze, intelligenze, tecnologie consentono di disporre di una vastissima gamma di oggetti con cui intrattenere, interessare, circondare bambini e ragazzi. Come scegliamo, che cosa è necessario e utile, che cosa è indotto, da che cosa è bene difendere i giovanissimi ?
La estrema ricchezza e appetibilità del mondo virtuale spesso è strumento di allontanamento dal mondo delle cose e delle persone; questa nuova doppia realtà richiede una qualche strategia educativa particolare? Sembrerebbe che i giocattoli e gli arredi per bambini, che un tempo rappresentavano la virtualità e la finzione rispetto al mondo del lavoro e del quotidiano adulto, oggi invece assumano funzione di concretezza nella loro tridimensionalità e materialità, in contrapposizione agli strumenti e alle azioni indotte dal digitale. Se la lunga permanenza dei bambini nelle strutture educative è accompagnata da giocattoli e materiali così detti “educativi”, o arredi che simulano contesti di adulti, tutti questi oggetti vanno probabilmente scelti con una maggior intenzionalità pedagogica, se debbono rappresentare il complemento al digitale familiare.
Ma il digitale deve essere bandito dai contesti educativi ?
Come governarlo, sceglierlo e soprattutto come educare i bambini a gestire il doppio mondo che gli si presenta quotidianamente?.
Con questa rubrica renderò onore alle ultime fabbriche italiane di giocattoli, per esempio alla Nuova Faro, di Omegna, città dove nacque Gianni Rodari e visitabile da tutti coloro che lo volessero, tramite il Parco della Fantasia, intitolato proprio al “favoloso Gianni”. (Nuova Faro, catalogo: www.farotoys.it – Parco, programma: www.rodariparcofantasia.it). Darò il benvenuto a quelle nuove. Andrò in visita ai negozi delle Città del sole, rete collegata a Selegiochi, inossidabile azienda milanese capace da quasi 40 anni di andare a scovare in giro per il mondo il meglio e che ha saputo coniugare il giocattolo con il libro per ragazzi e genitori. Una scelta davvero rivoluzionaria, dimostrando così che la miglior conoscenza è quella che coinvolge, emoziona, diverte. (catalogo: www.selegiochi.com – negozi in Italia: www.cittadelsole.it – Città del sole, una rete italiana di ben 57 negozi).
Talvolta rimanderò a oggetti che fanno parte della tradizione ludica popolare, perché alcuni sono stati rimaneggiati e rilanciati dalle imprese (ma sarebbe interessante che ancora venissero costruiti dai bambini assieme agli adulti); altri perché è un peccato, secondo me, che manchino nei luoghi frequentati dai bambini. E per quell’occasione affronterò la questione della sicurezza e dell’uso degli arnesi e degli strumenti “veri” da parte dei bambini (riuscendo per l’occasione a parlar bene di pochissimi funzionari delle ASL, dove si annidano i falsi vigilantes della salute dei bambini, ovvero i signori <Non si può fare> <Perché?> < Perché lo dico io>).
A Torino nel 1987 è stato inaugurato il Centro per la cultura ludica, luogo che conserva tutta la storia del giocattolo e del giocare in Italia, dai greci e romani ad oggi. Lo ideammo Valter Ferrarotti ed io, per il Comune di Torino, con la specifica funzione di trasmettere il sapere ludico a insegnanti, animatori, studiosi, collezionisti. Vi inserimmo la bellissima e completa collezione di giochi e giocattoli della tradizione popolare piemontese di Giancarlo Perempruner, eccezionale personaggio e studioso che lo diresse per diversi anni (Via Fiesole, 15/a – Direttrice Carla Rizzolo, per info scrivi qui –
www.comune.torino.it/iter/servizi/centri_di_cultura/gioco/centro_cultura_ludica/index.shtml).
Ad Albano di Lucania, in Basilicata, vi è un altro museo che conserva la memoria dei giochi popolari del Mezzogiorno, con una particolarità insolita, perché assieme agli oggetti possiede una collezione di ben 250 opere di artisti (quadri, sculture, opere polimateriche), che narrano emozioni e ricordi filtrati da memoria e ispirazione artistica. (www.comune.albanodilucania.pz.it – www.museogiocattolopovero.it Arca Gio’ – Coordinatore Scientifico Donato Allegretti, per info: scrivi qui); con ciò aprendo un’interessante parentesi di studio e di esperienze sul rapporto tra arte e gioco e tra gioco e creatività.
A questo proposito segnalo che in un negozio di Bologna si possono trovare giocattoli dal design di grande gusto e funzionalità, vere piccole opere d’arte, proprio perché la titolare, signora Alessandra Valtieri, è una abilissima cacciatrice: del bel e buon giocare.
(Hoffmann – La casa dei giocattoli – catalogo: www.hoffmann.it – Via Altabella, 23 ).
Dunque appuntamento a presto, per presentarvi i prodotti di una piccola e nuova azienda di Rimini, e per raccogliere i vostri suggerimenti e i vostri giudizi