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Promuovere qualità e innovazione nei servizi 0-6 anni

Claudia Mandrile

Responsabile Missione Educare per crescere insieme dell’Obiettivo Persone – Fondazione Compagnia di San Paolo.


finanziati nell’ambito degli interventi previsti dal PNRR in ambito educativo.

La proposta della Fondazione Compagnia di San Paolo e dei suoi partner con il Bando Next Generation Schools per contribuire alla sfida delle città dell’educazione per ogni bambina e ogni bambino.

 

 

La Fondazione Compagnia di San Paolo oramai da quasi dieci anni investe in modo significativo sulla prima infanzia con sperimentazioni, percorsi di co-progettazione pubblico e privato, grant-making e azioni di capacity building. L’intervento sulla prima infanzia è strategico e cruciale per una fondazione filantropica perché significa parlare di presente, dell’oggi e della quotidianità dei bambini e delle famiglie, dei servizi, degli attori chiave, ma vuole anche dire guardare lontano per preparare fin da ora futuri possibili.

Sono ormai numerose le evidenze scientifiche che ci dicono come i primi 6 anni di vita – e ancor più i primi 1000 giorni – siano determinanti per il futuro delle persone perché la qualità delle esperienze vissute, la ricchezza delle opportunità a cui si è avuto accesso, i buoni incontri e le buone relazioni avute in questo arco temporale incidono sullo sviluppo cognitivo, senso-motorio, emotivo, relazionale e sociale.

A tal riguardo le indagini OCSE PISA ci consegnano un’informazione importante: aver frequentato dai 2 ai 4 anni programmi per la prima infanzia ha risultati positivi nelle competenze matematiche rilevate 10 anni dopo[1] e migliora le competenze linguistiche[2]. Per tutti i bambini e le bambine questi effetti sono rilevanti. Studi longitudinali ci dicono che la frequenza di servizi educativi zerosei di alta qualità fortemente caratterizzati da un approccio inclusivo ha vantaggi a lungo termine particolarmente significativi per i bambini provenienti da ambienti svantaggiati che sperimentano luoghi ad alta intensità educativa, accoglienti e stimolanti. Parimenti ha benefici sui figli di genitori altamente istruiti ai quali si offre un contesto educativo capace di incrementare competenze sociali e relazionali nella gestione della diversità[3].

 

Quindi, esperienze di programmi educativi precoci caratterizzati da elevata qualità e inclusività possono concorrere a ridurre le diseguaglianze, a interrompere carriere di povertà che si tramandano da genitori a figli, a mettere le persone nelle condizioni di autodeterminare il proprio percorso di vita, a divenire cittadini attivi e responsabili.

Paradossalmente, tuttavia, se guardiamo ai dati ISTAT, nel 2021 sono 1 milione 382mila[4] i bambini in Italia ad essere in povertà assoluta. Rispetto al 2020 la situazione si aggrava soprattutto per i bambini dai 4 ai 6 anni (dal 12,8% del 2020 passiamo al 15,4 % del 2021) e nelle aree metropolitane dove troviamo la maggiore incidenza di famiglie con figli in povertà assoluta[5].

Parallelamente, accanto all’impoverimento delle famiglie e dei bambini, troviamo anche un altro fenomeno preoccupante, quello del declino demografico della popolazione italiana ed allarma sapere che solo nel 2020 ci sono stati circa 15 mila nuovi nati in meno rispetto al 2019 (-3,6%).

Questo trend progressivo può avere diverse conseguenze, ed è quindi urgente continuare a mantenere una forte attenzione ad assicurare accesso e servizi educativi di qualità a tutti i bambini e le bambine, che si rende ancora più urgente nel contesto attuale. Le conseguenze di una pandemia ancora striscianti, le ricadute preoccupanti del conflitto russo-ucraino, le prospettive tutt’altro che rosee della crisi energetica e dell’aumento dei prezzi sulla vita delle persone, delle famiglie e delle comunità possono aumentare il rischio che ad una quota importante di bambini e bambine non siano riconosciuti i diritti fondamentali all’educazione, ad una vita sana, al gioco e alla spensieratezza.

 

Non possiamo però non osservare che l’agenda politica internazionale, europea e nazionale negli ultimi anni è divenuta più attenta alle questioni della prima infanzia. L’Agenda 2030 dell’ONU, la nuova Strategia del Consiglio d’Europa sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (2022-2027), l’European Child Guarantee tracciano le priorità per l’agire con la prima infanzia. A livello italiano si è operato sul fronte della qualità dei servizi e della loro organizzazione complessiva introducendo il DLGS 65/2017 che istituisce il Sistema integrato zerosei e fornendo inquadramenti e riferimenti metodologici con gli Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l’infanzia e le Linee pedagogiche del sistema integrato zero sei. Parimenti le misure e gli investimenti previsti dal PNRR hanno assegnato alta priorità all’ampliamento dell’offerta 0-6 anni con investimenti corposi per la costruzione o ristrutturazione di nidi, scuole dell’infanzia e poli dell’infanzia.

E coerentemente con questa direzione si inserisce la Legge di Bilancio 2022 – che introduce un LEP al 33% di copertura minima su base locale per i servizi alla prima infanzia, incrementando la quota del Fondo di solidarietà comunale (FSC). Va infine sottolineato un altro elemento di grande rilevanza istituzionale, programmatoria e di policy: nel 2016 per la prima volta in Italia si dà vita ad un accordo tra Governo Italiano e Associazione delle Fondazioni di origine bancaria europee al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, reso attuativo con l’Impresa sociale Con i Bambini[6]. Il Fondo, che sostiene progetti anche di lunga durata che promuovono pratiche innovative per garantire percorsi educativi pieni e di qualità ai quali concorrono soggetti diversi del privato sociale, le amministrazioni pubbliche, le scuole e altri enti sull’intero territorio nazionale ha, fin dall’avvio della sua operatività, individuato in azioni di educazione e di cura a favore di bambini della fascia 0-6 una delle sue principali aree di intervento e ha permesso di sperimentare pratiche, reti, strumenti innovativi che hanno sviluppato e consolidato eco-sistemi educativi attenti e consapevoli delle potenzialità dell’investimento nella prima infanzia.

Si tratta dunque di una fase storica eccezionale che chiama alla necessità di una forte responsabilità collettiva.

 

Anche come Fondazione Compagnia di San Paolo abbiamo ritenuto importante contribuire – quale ente filantropico con un approccio di sussidiarietà avanzata – a rafforzare le ricadute che questa nuova stagione di politica di investimento nazionale produrrà sui territori di suo riferimento, in linea con il programma europeo lanciato a seguito della pandemia e con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

In particolare, al fine di contribuire al migliore utilizzo delle risorse del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), la Fondazione Compagnia di San Paolo ha lanciato nel 2021 il Bando Next Generation We[7] a supporto degli enti pubblici territoriali e il Bando Next Generation You[8] a favore delle organizzazioni del terzo settore. L’intento della Fondazione è di generare – attraverso processi di crescita orientati all’innovazione, alla sostenibilità e all’autonomia – effetti leva importanti e duraturi nel tempo.

In ambito educativo – settore su cui la Fondazione Compagnia di San Paolo è fortemente impegnata – gli avvisi pubblici del Ministero dell’Istruzione del dicembre 2021, rivolti agli enti locali, nell’ambito del programma degli interventi previsti dal PNRR “Futura, la Scuola per l’Italia di Domani” hanno motivato la Compagnia a lanciare il Bando Next Generation Schools (https://www.compagniadisanpaolo.it/wp-content/uploads/Next-Gen-School-bando-3_rev-3.pdf/). Ad ispirarci in questa scelta sono state le competenze acquisite con il Programma Zerosei e il progetto “Torino fa scuola”, realizzato quest’ultimo in collaborazione con il Comune di Torino, la Fondazione Agnelli e la Fondazione per la Scuola. Pensiamo, infatti, che sia cruciale per il nostro Paese dare valore alle potenzialità di innovazione educativa, contaminare e ibridare tra loro esperienze, contesti, competenze, sistematizzare e implementare modelli validati da processi efficaci e valutazioni rigorose.

 

 

Il Bando Next Generation Schools ha l’obiettivo di massimizzare l’impatto e l’efficacia degli investimenti complessivi realizzati con i fondi del PNRR relativi al Programma “Futura – La Scuola per l’Italia di domani” e di valorizzare l’integrazione tra progettazione architettonica, educativa e didattica di spazi innovativi, aperti al territorio, sicuri, connessi, flessibili e sostenibili nel tempo per infrastrutture che possono diventare centri civici di rigenerazione urbana, culturale e sociale. Non si tratta perciò di un’azione di grant making, ma piuttosto di un intervento destinato agli EE.LL. (Comuni, Unioni di Comuni, Province, Città Metropolitane) di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta proprietari degli immobili e vincitori degli avvisi di dicembre 2021, che mira a sostenere, con risorse adeguate e con un accompagnamento inteso e approfondito, la cultura progettuale, con riguardo all’ambito educativo. Con Next Generation Schools si intende concorrere a consolidare le competenze degli enti locali in termini di progettazione interdisciplinare, favorire percorsi partecipati che coinvolgano la comunità educante, offrire suggerimenti orientativi tematici a supporto non solo della progettazione degli spazi ma anche della progettazione dei servizi conseguenti.

 

Il Bando consta di 4 call, una per ciascuno dei 4 Avvisi pubblici. Con riferimento specifico all’Avviso pubblico prot. 48047 del Ministero dell’Istruzione per la realizzazione di strutture da destinare ad asili nido e scuole d’infanzia, la Call Nidi e Scuole di Infanzia prevede che per aderire sia sottoposta una manifestazione di interesse[9]. La prima scadenza è prevista per il 30 gennaio 2022, ma potranno essere previste altre finestre di presentazione della domanda. L’EE.LL. interessato potrà beneficiare di percorsi di informazione e formazione e di una attività di sportello e accompagnamento alla programmazione del servizio, oltre alla possibilità di concorrere fino a € 10.000 per la contrattualizzazione di professionisti specializzati in accompagnamento alla preparazione del “Piano di Programmazione” per azioni correlate, qualora il contributo dei suddetti professionisti presenti caratteri di comprovata utilità. Per gli EELL che hanno già provveduto a inviare la manifestazione di interesse – verificata dalla Fondazione la congruità della richiesta – il servizio di sportello è attivo dal 16 dicembre scorso per tutto il 2023.

 

Tale azione è sviluppata, progettata e realizzata in collaborazione con ANCI Piemonte e ANCI Liguria, con il contributo di LABINS e avvalendosi di un team di esperti in programmazione e gestione dei servizi per la prima infanzia individuati grazie alla collaborazione del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia. Inoltre, tale azione si svilupperà favorendo sinergie con le Regioni e gli Uffici Scolastici Regionali di riferimento, in ragione delle azioni di coordinamento e programmazione di loro specifica competenza.

I contenuti che verranno sviluppati presteranno attenzione al modello pedagogico e gestionale dell’edificio che sarà oggetto di nuova costruzione, demolizione e ricostruzione o ampliamento, all’applicazione del Do Not Significant Harm (DNSH), alla accessibilità e fruibilità dell’edificio anche a bambine e a bambini con disabilità, a bambini e bambine appartenenti a famiglie in situazione di fragilità, al coinvolgimento attivo delle famiglie e dei genitori alle attività del nido/scuola d’infanzia quale infrastruttura fondamentale della comunità educante sul territorio, alla progettazione condivisa e partecipata delle attività. Inoltre, grazie alle competenze degli esperti, potrà essere offerta una consulenza per la preparazione di un “Piano di Programmazione” relativo alla nuova struttura come centro di erogazione di servizi educativi e di cura di qualità. Il coinvolgimento di ANCI consentirà, inoltre, di attivare per territori omogenei opportunità di networking e scambio di pratiche e di sviluppare una analisi dei bisogni formativi che favorirà un percorso il più possibile su misura e attento alle evoluzioni della fase contingente in termini di risorse provenienti da fondi ordinari.

 

Con questo Bando, le azioni di formazione e accompagnamento e le possibili azioni conseguenti di sensibilizzazione e advocacy, vogliamo poter immaginare che i primi passi del futuro dei bambini e delle bambine – fatti insieme ai loro genitori e alle loro famiglie – siano in ambienti educativi e di apprendimento di qualità, belli e creativi, sicuri e stimolanti, ambientalmente sostenibili e accessibili, con una comunità professionale ed educante capace di accoglierli e di incoraggiarli – tutte e tutti – nella piena espressione delle loro potenzialità.

E per questo sentiamo forte la responsabilità di lavorare per scuole e servizi – specialmente quelle per i più piccoli – capaci di pensarsi oltre i muri, ma ancor più che siano motori di cambiamento per una cultura sulla prima infanzia che permei i comportamenti e le scelte non solo degli attori del settore, ma che diventi il criterio sulla base del quale impostare policy locali e territoriali trasversali che considerino – oltre a quella educativa – anche le dimensioni sociale, culturale, urbanistica e abitative, di mobilità sostenibile, di cura del verde e dei tempi e degli spazi delle città.

Riteniamo che così sia possibile cogliere la sfida di città dell’educazione a misura di bambino e bambina.

 

 

 

[1] OECD (2015), Programme for International Student Assessment (PISA).

[2] Brilli, Del Boca, Pronzato (2016), Does childcare availability play a role in maternal employment and children’s development? Evidence from Italy, Rev Econ Household.

[3] Nabanita Datta Gupta (2018) Maternity leave versus early childcare—What are the long-term consequences for children? IZA World of Labor 2018: 438, doi: 10.15185/izawol.438 (wol.iza.org).

[4] Corrisponde al 14,2%, rispetto al 9,4% degli individui a livello nazionale (ISTAT 2022).

[5] https://www.istat.it/it/files/2022/06/Report_Povert%C3%A0_2021_14-06.pdf

[6] Istituito dalla Legge di Stabilità 2016, per il triennio 2016-2018, che ha riconosciuto alle fondazioni bancarie agevolazioni fiscali sotto forma di un credito d’imposta pari al 75% dei contributi versati al Fondo. Nel triennio 2016-2018 le Fondazioni hanno alimentato il Fondo con circa 360 milioni di euro. La Legge di Bilancio 2019 ha confermato il Fondo per il triennio 2019-2021, mettendo a disposizione 55 milioni di euro annui. Con il Decreto Legge 105/2021 il Governo ha previsto la proroga del Fondo per il 2022, stanziando ulteriori 45 milioni di euro nel 2021 e 55 milioni di euro nel 2022. La Legge di Bilancio 2022, ai commi 135 e 136, ha prorogato il Fondo per il 2023. Competenze.

[7] https://www.compagniadisanpaolo.it/it/contributi/next-generation-we-seconda-edizione

[8] https://www.compagniadisanpaolo.it/it/contributi/next-generation-you

[9] I link per consultare Bando Next Generation Schools (https://www.compagniadisanpaolo.it/wp-content/uploads/Next-Gen-School-bando-3_rev-3.pdf) e Manifestazione di interesse alla Call Nidi e Scuole di infanzia (https://www.compagniadisanpaolo.it/wp-content/uploads/CSP_NGS_manifestazione-interesse.pdf). Si segnala che alla Manifestazione di interesse deve essere allegata la scheda di progetto trasmessa sul portale del Ministero dell’Istruzione dedicato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

 

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