Esperienza presentata al Convegno Nazionale “Curricolo è Responsabilità” , Macroarea “Curricolo è reti e relazioni”, Commissione ““Curricolo: attrezzare i bambini per il futuro – come preparare i bambini all’incertezza e a sfidare i Servizi e la Scuola”
Il progetto coinvolge due Servizi Educativi: il Centro per l’infanzia “L’Allegra Brigata” per bambini 0-3 anni e lo Spazio Bambini “Mezza Bavaja” 3-6 anni. Il Centro per l’infanzia ospita massimo 30 bambini mentre lo Spazio Bambini massimo 15 seguiti da 6 educatori e 1 coordinatore. I Servizi, nati in tempi diversi, sono ospitati in locali attigui che abbiamo deciso di rendere comunicanti tra loro. La sede dei due servizi è nell’area del centro storico della nostra città Senigallia (AN) e poco distante dal mare, questo ci permette di poter raggiungere le zone pedonali, i luoghi pubblici e il mare nelle nostre passeggiate con i bambini. Entrambi i Servizi fanno a capo alla Cooperativa Sociale onlus “Famm Fumm e Fastidi” che si occupa interamente della loro gestione; dal 2008 la nostra Cooperativa è convenzionata con il Comune.
In che modo il nostro Servizio “parla” di reti e relazioni? In che modo la nostra Esperienza da voce ad un curricolo che attrezzi i bambini per il Futuro? Queste sono le domande che mi pongo ma credo che per rispondere abbia bisogno di raccontare chi siamo, che ruolo gioca la relazione nel nostro progetto educativo, cosa vuol dire attrezzare i bambini al futuro e cosa intendiamo per curricolo.
Nel 2005 la nostra Cooperativa ha dato vita ad un Centro per l’Infanzia 0-3 anni, L’ Allegra Brigata, nel Comune di Senigallia (AN) con l’intenzione di offrire ai bambini e alle loro famiglie un luogo e un tempo educativo ACCOGLIENTE capace cioè di accogliere, ricevere, sentire, accettare, offrire rifugio, contenere, riunire l’UNICITA’ e l’INDIVIDUALITA’ dei bambini. Ma accogliere richiede DISPONIBILITA’ ad aprirsi all’altro, a partire dall’altro, a mettersi in RELAZIONE.
Nella relazione con l’altro, con le cose, con lo spazio e con il tempo crediamo che ciascuno di noi, e quindi anche i bambini, possa acquisire CONSAPEVOLEZZA di sé e di ciò che lo circonda costruendo apprendimenti. Ogni relazione è alla base del processo di formazione dell’individuo e perciò essa diviene per noi strumento e risorsa per l’agire educativo. Questo pensiero ha motivato alcune scelte organizzative che caratterizzano il nostro Servizio quali:
- Mantenere il rapporto numerico tra educatore e bambini il più possibile basso, nel nostro caso 1:6.
- Prevedere un gruppo di lavoro stabile, continuativo e unico che si costituisse come sistema di riferimento per tutti i bambini.
- Sostenere e favorire la compresenza di tutti gli educatori nella giornata educativa, almeno nelle ore del mattino.
- Accogliere i bambini in un unico gruppo eterogeneo, senza sezioni e senza educatori di sezione.
- Pensare e realizzare uno spazio flessibile ma leggibile, aperto, promotore dello scambio e dell’interazione tra bambini e tra bambini ed educatori, strutturato in angoli di interesse a libero accesso e con materiali proco strutturati.
La relazione è dinamica, mutevole, unica e personale, ogni relazione lascia un segno in chi ne è coinvolto, assume significato per ogni soggetto e crediamo che sia RESPONSABILITA’ dell’educatore affiancare i bambini nella ricerca di senso e nella lettura di significato insiti nelle relazioni che essi instaurano con il mondo circostante. Potremmo dire che educare è stare con i bambini a “vivere”, a trovare nutrimento per se stessi, ad esperire se stessi nella quotidianità.
La quotidianità, il qui ed ora, sono il nostro setting pedagogico in cui ESSERE CON loro , OSSERVARE, DOCUMENTARE e PROGETTARE. La quotidianità è per il bambino prima di tutto la sua famiglia, gli oggetti e le azioni di tutti i giorni, i luoghi in cui vive ed allora è necessario aprirsi al quotidiano con il pensiero ma anche fisicamente andando in cerca delle relazioni di senso in esso racchiuse.
La Famiglia è parte del bambino, del suo essere, è la sua storia. Accogliere i genitori, confrontarci con loro, condividere il progetto educativo di ogni bambino nel rispetto dei ruoli, costruire una relazione di fiducia ci permette di accogliere meglio il bambino e di rispettarlo nella sua unicità ed identità.
Le cose e le azioni di tutti i giorni sono la realtà che circonda il bambino, sono ciò che vede, che osserva, che tocca, che conosce. I bambini sono CONCRETI e ricercano concretezza; è nella concretezza che elaborano pensieri, processi mentali e apprendimenti, hanno bisogno di TOCCARE, di FARE, di PROVARE. Come disse Confucio: “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”. Giocare in piazza, al mare, ai giardini pubblici, con materiali comuni, naturali, non strutturati è il nostro modo di rispondere al bisogno di concretezza del bambino.
Vivere i luoghi della città: i negozi, le aziende, le professioni, le istituzioni offre al bambino l’occasione di riconoscersi anche come cittadini e soggetti politici.
Assistiamo così alla nascita di numerose relazioni in contesti diversi in cui ogni bambino può ricercare e trovare significati allo stesso tempo unici e molteplici. In questa ricerca ogni bambino crea dei legami , delle connessioni uniche tra tutti i contesti costruendo delle reti che amplificano le possibilità di apprendimenti e consapevolezze.
Vivere in queste reti con i bambini concretizza e rinforza quotidianamente l’idea che abbiamo sempre avuto del bambino: una PERSONA UNICA, SOCIALE, COMPETENTE, PROTAGONISTA, MUTEVOLE, GLOBALE, e SOGGETTO POLITICO.
La consapevolezza di sé, l’autostima, l’identità si strutturano nel bambino in modo dinamico nel procedere verso la ricerca di significato alla scoperta della realtà. Questo percorso che ogni bambino compie rappresenta per noi il suo Curricolo: un processo, un “correre proiettandosi in avanti”, qualcosa che non è predeterminato ma si delinea nel divenire, che ha le radici nel qui ed ora e nei soggetti coinvolti ma che è orientato all’inatteso. E’ responsabilità dell’educatore avere CURA di questo percorso: del percorso di ciascun bambino.
Ci siamo chiesti come avere cura di questo percorso trovando una risposta nell’offerta di una CONTINUITA’ educativa di senso. Così abbiamo affiancato al Centro per L’Infanzia 0-3 lo Spazio bambini 3-6 anni “Mezza Bavaja” e, dal 2011 stiamo camminando, sperimentando, ricercando una offerta educativa 0-6 che, a partire da l’idea di bambino che viviamo, nella molteplicità delle relazioni, attraverso la ricerca di senso nel qui ed ora, sostenga la realizzazione del curricolo di ogni bambino, del gruppo e di ciascuno di noi. Nella pratica abbiamo deciso di estendere le scelte organizzative del Servizio 0-3 a tutto il gruppo 0-6 attivandoci, noi adulti, nell’osservare e nell’ascoltare cosa i bambini ci “raccontano” con il loro vivere e crescere.
Partire da loro è farci le giuste domande, progettare “risposte” significative al fine di fornire a ciascuno di loro gli “attrezzi” utili a declinare il proprio “essere” nel ”fare”.
Crediamo che per andare verso il FUTURO, visto come qualcosa di sconosciuto e indeterminato, sia indispensabile avere una base sicura da cui spiccare il salto, a cui tornare nei momenti di bisogno. La base sicura per i bambini è il loro PASSATO, fatto di famiglia, di vissuti, di relazioni e legami affettivi ad essa interni, e del loro PRESENTE fatto di realtà e concretezza; l’interconnessione tra passato e presente li aiuta a delineare la propria identità, ad essere consapevoli delle proprio valore come persona. Conoscersi, comprendersi ed accogliere la diversità come ricchezza sono gli “attrezzi del mestiere di vivere” e di sfidare il futuro che speriamo di fornire con il nostro Servizio 0-6.