Lina Stefanini
sensibilizzazione ludico-sportiva rivolta a bambini di 4-7 anni
I contributi delle neuroscienze, della psicologia, delle scienze motorie e pedagogiche hanno fornito evidenze sperimentali a sostegno dell’ipotesi che le attività di pensiero si radicano nel corpo e nelle azioni compiute dal bambino.
Alla nascita possediamo già un repertorio di movimenti con caratteristiche molto simili a quelle dell’adulto, una vera e propria conoscenza motoria, un “patrimonio genetico” che permette di interpretare il mondo. Questo ha molte implicazioni sul modo in cui apprendiamo. Il nostro agire ci consente di incontrare e vivere le situazioni ambientali. Gestualità e posture esprimono le intenzioni nostre e quelle degli altri perché ogni movimento è finalizzato. Dunque l’attività ludico motoria è fondamentale per apprendere esecuzioni corporee e per sollecitare il sistema cognitivo. Durante l’attività di movimento inoltre vengono implicati gli aspetti energetico, emozionale e morale e il corpo diventa sempre più disponibile.
L’agire del bambino è sovente condiviso con altri coetanei e questo richiede una coordinazione di intenti sui piani personale e sociale. Possiamo così affermare che l’attività motoria migliora sia la relazione che l’operatività. Il gioco permette al bambino di affrontare situazioni-problema pratiche ed è estremamente motivante. Lo sport codifica, regolamenta il gioco in modo ufficiale e lo rende importante sul piano sociale.
Come l’attività ludico-motoria lo sport contiene tutti gli ingredienti per sollecitare, attraverso l’azione corporea, la funzionalità mentale della persona e promuovere valori comportamentali. È interessante che i bambini conoscano gli sport. Ma lo sport non ha per sua natura la caratteristica di essere educativo, è chi lo gestisce che può renderlo tale e fare in modo che assuma un ruolo importante nel periodo dell’età evolutiva.
Ecco allora la proposta di una sensibilizzazione sportiva all’Infanzia e all’inizio della Primaria.
Una attività che attraverso lo sport:
- promuova l’agire per apprendere,
- proponga una palestra per il pensiero strategico e l’autoregolazione,
- offra un campo in cui si possa coltivare l’intelligenza sociale,
- permetta un corretto pre-orientamento sportivo,
è un accompagnamento finalizzato a promuovere in futuro scelte appropriate in ambito sportivo. Ogni comportamento motorio ha alla base una complessa pianificazione, che richiede l’individuazione di scopi e l’elaborazione di procedure esecutive.
La proposta intende sollecitare il sistema cognitivo-motorio e favorire nei bambini/e autonomia e gestione di sé.
Gli obiettivi specifici sono:
- sostenere nel contesto educativo la valenza formativa dell’attività funzionale di base;
- favorire l’applicazione di metodologie innovative nell’ambito pre-sportivo;
- facilitare la conoscenza degli sport;
- sollecitare la relazione e l’operatività in ambito sportivo;
- prendere coscienza dei fattori che accomunano o che differenziano i diversi sport.
Gli sport proposti sono i più conosciuti ma anche quelli meno conosciuti o sconosciuti.
Il setting: l’ambiente è preparato per essere accogliente, con attività e attrezzature adatte alle proposte programmate:
- palestra e campo esterno strutturati e arredati per una offerta sportiva adatta ai bambini;
- palloni e attrezzi di tutti gli sport (sensibilizzazione e conoscenza dei vari sport);
- piccoli e grandi attrezzi che permettano attività funzionali cognitivo/motorie;
- spazi per esecuzioni a corpo libero da gestire individualmente e in piccolo gruppo;
- tecnologia per la proiezione di video (conoscenza di sport conosciuti e meno conosciuti);
- cartelloni relativi agli sport esposti in palestra (sequenza di movimenti specialistici);
- giochi con regole generali o specifici “vicini” agli sport e attività di base ludico/motorie;
- stazioni di lavoro con attività affini o diverse tra loro (turnazioni spontanee o guidate);
- giochi di strada mantenendo le caratteristiche che li differenziano dai giochi con regole.
Il progetto prevede che le famiglie vengano informate e accompagnate nel percorso formativo programmato.
Il team di lavoro prevede un metodologo, una pedagogista, laureati in scienze motorie e all’occorrenza altri esperti.
È un laboratorio cognitivo-motorio di sensibilizzazione agli sport con proposte educative in forma ludica: il bambino giocando scopre se stesso e dialoga con l’ambiente.
Lo sport diventa una strategia pedagogica e una importante risorsa educativa.
Una sorta di epistemologia degli sport
Le discipline vengono prese in considerazione sia come unità educativo-didattiche specialistiche, sia come attività appartenenti ad un unico contenitore: lo sport.
In effetti approfondendo le loro caratteristiche emergono diversità e somiglianze. Qualcosa le differenzia e altro le accomuna.
Ai bambini le specialità sportive vengono presentate in forma:
- disciplinare (apprendimenti specifici);
- pluridisciplinare (più campi da sperimentare);
- interdisciplinare (in relazione le une con le altre).
Oltre alle proposte di apprendimenti specifici altrettanto importante è l’approccio transdisciplinare che permette di sollecitare il sistema neurofunzionale del bambino. È un progetto che attraverso proposte motivanti permette al bambino di entrare gradualmente e piacevolmente nel mondo dello sport.
Naturalmente non è una attività programmata e codificata tecnicamente, ma una sensibilizzazione, una prima conoscenza dell’ambito sportivo. Giochi e attività al livello del bambino che non è un “piccolo adulto”.
La valutazione di traiettorie spazio-temporali e di organizzazioni spaziali, l’orientamento sul terreno di gioco, la postura e le gestualità non interpretate sul piano tecnico ma in quanto prassi e dunque movimenti coordinati in direzione di scopi da raggiungere. Movimenti spontanei, soggettivi, creativi.
I bambini utilizzano gli attrezzi sportivi scoprendo forme, pesi, dimensioni, colori diversi.
Il Metodo
Viene utilizzato il Metodo BMF (bussola della mente funzionale) giustificato da una pedagogia scientifica e validato da ricerche-sperimentazioni.
L’operatività è affrontata attraverso 2 linee educative:
- indiretta finalizzata alla sollecitazione neurofunzionale;
- diretta finalizzata all’acquisizione di apprendimenti sportivi.
Il bambino viene guidato o lasciato sperimentare per scoperta personale.
La metodologia per favorire gli apprendimenti prevede 4 fasi:
- la prima libera perchè il bambino possa sperimentare la situazione per tentativi ed errori;
- la seconda nella quale gli viene richiesto, attraverso domande o indicazioni, di orientare l’attenzione sullo scopo, su di sé, sull’ambiente;
- la terza riflessiva con verbalizzazione senza l’azione;
- la quarta libera per verificare eventuali miglioramenti.
Esempi di apprendimenti sportivi
Calcio:
- condurre la palla con i piedi;
- calciare la palla verso portine sparse sul terreno;
- due gruppi di bambini ognuno in una metà campo, calciare più palle nella metà opposta;
Basket:
- palleggiare al suolo sul posto o in movimento;
- lanciare la palla in bersagli posti a varie altezze;
- a coppie passarsi la palla senza farla cadere.
Volley:
- lanciare la palla oltre un nastro o una rete;
- colpire una palla con la mano o con l’avambraccio;
- respingere la palla con le mani.
Pallamano:
- lanciare una piccola palla contro un muro da distanze diverse;
- ricevere la pallina con una mano;
- lanciare una palla in una porta.
Rugby:
- a terzine passarsi una palla ovale;
- lanciare una palla ovale;
- in cerchio consegnare al compagno successivo palle con forme diverse.
Atletica:
- correre velocemente brevi o medie distanze;
- lanciare oggetti con forme diverse;
- saltare sulla sabbia o sul materassone.
Ginnastica artistica:
- arrampicarsi e spostarsi su attrezzi della palestra;
- controllare il corpo al suolo;
– provare posture diverse in equilibrio.
Baseball softball:
- respingere la palla con una mazza;
- lanciare velocemente la pallina con una mano;
- ricevere con due mani una pallina lanciata velocemente.
Tennis:
- mirare bersagli con palline, colpendole con racchette;
- palleggiare con racchette e palline;
- battere una pallina con racchette di diverse dimensioni.
Danza:
- eseguire spontaneamente movimenti corporei, in accordo con la musica;
- eseguire movimenti corporei guidati, in accordo con la musica;
- realizzare piccole, semplici coreografie, in accordo con la musica.
Golf:
– colpire con decisione la pallina al suolo con una piccola mazza;
- colpire la pallina al suolo mirando buche a brevi distanze;
- colpire la pallina al suolo mirando buche a medie distanze.
Hockey:
- condurre la pallina con una mazza;
- trasmettere la pallina ai compagni colpendola con una mazza;
- indirizzare con una mazza la pallina verso una portina.
Tennis tavolo:
- palleggiare la pallina con la racchetta;
- colpire la pallina con la racchetta verso un bersaglio;
- tenere in equilibrio la pallina sulla racchetta.
Bocce:
- far rotolare bocce di plastica o di legno;
- far rotolare le bocce in modo che si avvicinino il più possibile a un pallino;
- colpire con le bocce altre bocce.
Esempio di attività funzionali
-Sensibilità propriocettiva:
- far rotolare la palla su tutto il corpo in postura eretta;
- rotolarsi con tutto il corpo su una palla ferma al suolo.
Percezione temporale:
- correre dentro cerchi posti al suolo a distanze uguali o diverse;
- saltellare o muovere gli arti superiori in accordo con le battute di un tamburello.
Percezione spaziale:
- muoversi liberamente senza urtare gli altri compagni, tra attrezzi sparsi al suolo;
- andare a toccare tutti i coni sparsi sul terreno e tornare al punto di partenza.
Prassie coordinate:
- ricevere una palla lanciata da un compagno mentre si cammina su una panca;
- lanciare una palla in un bersaglio mentre si cammina o si corre.
Dissociazioni corporee:
- camminare e contemporaneamente slanciare gli arti superiori in avanti, in alto, in fuori;
- saltellare divaricando e riunendo gli arti inferiori mentre si battono le mani.
Valutazione spazio-temporale:
- osservare una palla che rimbalza e battere le mani ogni volta che tocca il suolo;
- osservare due palline che rotolano e dire quale supererà per prima una linea.
Percezione del corpo:
- sentire quali parti del corpo toccano il suolo da seduti;
- contrarre e rilasciare le parti del corpo richieste dall’educatore.
Esempi di stazioni di lavoro
Ruotare su 3 stazioni ed eseguire gestualità dello stesso sport:
- passaggio basket
- palleggio basket
- tiro basket
Ruotare su 3 stazioni ed eseguire gestualità di sport diversi:
- tiro porta pallamano
- battuta baseball
- capovolta ginnastica artistica
Lo sport educativo
La nostra proposta si inserisce in un percorso più ampio: lo sport educativo.
Un progetto che si rivolge ai bambini nel periodo dell’età evolutiva che va dai 4/5 anni ai 12/13 anni, il tempo necessario perchè giungano a maturazione le funzioni cognitivo-motorie. Per questo lo sport educativo ha come obiettivi, oltre all’acquisizione di apprendimenti specialistici, anche la sollecitazione delle neurofunzioni, la formazione del carattere in un clima di sano agonismo, di competizione e cooperazione. Essere competitivi prevede grande determinazione ma con il controllo delle emozioni e con un comportamento etico accettabile.
Inoltre migliora la conoscenza di sé in una fase di continuo cambiamento corporeo e mentale e valorizza l’identità personale. Verso gli 8-9 anni la socializzazione è cooperativa e la relazione con gli altri si traduce nelle collaborazioni finalizzate allo scopo sportivo. In questo momento il bambino vive lo stadio della decentrazione, la capacità di immaginarsi al posto di un altro nell’attività di gruppo. Passare la palla a un compagno ora ha un significato cognitivo-sociale. Appartenere al gruppo che persegue obiettivi comuni, diventa estremamente motivante.
Naturalmente affinché lo sport possa giocare integralmente il ruolo educativo/formativo occorre che tutti gli attori siano adeguatamente coinvolti nel progetto, la società sportiva, la famiglia, la scuola.
Il bambino viene “allenato” a gestirsi sui piani:
- della qualità della risposta cognitivo motoria,
- dell’intensità esecutiva,
- dell’atteggiamento personale,
- della relazione interpersonale in un equilibrio etico/emozionale.
Il corpo esprime, con intensità, posture e gestualità efficaci nel rapporto con se stesso e con gli attrezzi di diverse specialità. In ogni momento si presentano problemi da risolvere e bisogna fare scelte vantaggiose. Ma per fare scelte intelligenti durante il gioco occorre prendere necessarie informazioni dalle situazioni. Dunque la percezione e la rappresentazione mentale assumono importanza fondamentale: occorre osservare e mettere in relazione i dati ambientali per comprendere quello che sta accadendo, che potrebbe accadere, per saper risolvere adeguatamente le situazioni-problema.
La sensibilizzazione ludico-sportiva
Il periodo dei 4-7 anni è l’inizio del percorso evolutivo che si completerà intorno ai 12/13 anni.
È una fase delicata che merita molta attenzione.
Jean Le Boulch, laureato in Medicina e Educazione Fisica, ideatore della Psicocinetica (la scienza del movimento umano) e dell’Educazione Psicomotoria, l’ha chiamata “fase del corpo percepito”. Il corpo che sa “sentirsi”, “ascoltarsi” e prende coscienza di sé.
Jean Piaget il grande psicologo svizzero ha utilizzato il termine Stadio delle Operazioni Concrete, in particolare Stadio Preoperatorio del Pensiero Intuitivo.
Il nostro laboratorio nasce dal desiderio di offrire ai bambini esperienze sportive che non necessitano di particolari abilità tecniche ma che accompagnano la loro maturazione.
Una proposta di attività che permettono di condividere, attraverso il gioco sportivo, emozioni, sentimenti ed esperienze con i compagni; un momento fortemente aggregante e socializzante che viene sempre più a mancare nelle situazioni quotidiane dei bambini in età pre-scolare e scolare.
Il bambino potrà scoprire le infinite azioni che il suo corpo può compiere sia globalmente, sia nel rapporto tra le sue parti. Diventano così obiettivi fondamentali: la gestione di sé nell’agire, l’autonomia, la capacità di apprendere, l’adattamento situazionale. Il gioco rappresenta lo strumento metodologico che accompagna tutto il percorso: il bambino ha la possibilità di sperimentare attività che soddisfano i suoi bisogni di muoversi, gareggiare, confrontarsi, scegliere e essere scelto, far parte di un gruppo, scoprire il proprio corpo, compiere azioni finalizzate, apprendere in situazione.
Le attività hanno l’obiettivo di permettere al bambino di gestire il proprio corpo. Grazie alle tante esperienze che affronta si sviluppa in lui un’immagine positiva di sé, una graduale acquisizione della sicurezza motoria ed una reale percezione del proprio corpo.
Interessante anche la possibilità di sperimentare situazioni simboliche che gli permettono di concepire rapporti spaziali e temporali, prima in modo diretto e concreto poi a livello di rappresentazione mentale.