L’équipe della scuola Valldaura, Barcellona
Maria Arribas, Maria Jesús Echeverria, Laura Fernàndez-Cavada, Neus Garcia, Teresa Gené, Jeanne Hansen, Lourdes Pujalte, Ona Vargas.
“All’asilo comunale di Valldaura (Barcellona), trascorrere più tempo all’aperto presuppone che si prendano decisioni in merito alle pratiche educative all’aperto: attrezzature, materiali e relazioni costruiti in ambiente esterno aiutano a generare esperienze che favoriscono lo sviluppo e la trasmissione di rappresentazioni e abitudini più rispettose dell’ambiente e più sostenibili.”
Lo stretto contatto con l’ambiente naturale porta un benessere che deriva dal fatto che noi umani sentiamo il bisogno di mantenere il legame con la natura.
Le città ci allontanano sempre più dalle nostre origini biologiche: istinti, odori, vigilanza, contatto con gli elementi naturali, terra, acqua, aria, ecc. Diventare consapevoli e promuovere uno stile di vita sostenibile sono gli obiettivi che ci spingono a costruire il progetto scolastico che ci definisce.
È un progetto fondato sulla riappropriazione dell’ambiente che ci circonda e di ciò di cui disponiamo per contribuire a creare un clima propizio alla creazione di legami tra i bambini e la natura. Questo significa una scuola con spazi aperti che ci consentano di trascorrere gran parte della giornata all’aperto. Il valore attribuito agli spazi esterni è legato all’assenza di distinzione tra interno ed esterno. Solitamente, se il tempo lo consente, sia d’inverno che d’estate, possiamo fare cose diverse da quelle che normalmente sono pensate per essere fatte al chiuso.
Il clima mediterraneo di cui godiamo gioca in nostro favore. Possiamo allestire tettoie quando c’è troppo sole, trovare un riparo se piove e vestire indumenti caldi se fa più freddo. Possiamo fare tutto in giardino. Per esempio, abbiamo la fortuna di poter consumare i pasti all’aperto. D’inverno mettiamo la giacca e a volte a mezzogiorno non ne abbiamo neanche più bisogno.
Le famiglie dei bambini sono abituate ad essere ricevute e a salutare i figli in giardino. Inoltre non ci sono orari prestabiliti di inizio e fine. I familiari possono venire coi bambini e rimanere con loro quasi tutto il giorno. Uno spazio comune a tutta la scuola consente ai bambini di diversi gruppi di età di interagire tra loro e con le famiglie.
È importante che i bambini non perdano neanche un’occasione per sviluppare le competenze intellettuali, emotive e fisiche offerte da un contatto più diretto con la natura. Sperimentazione, osservazione, soluzione di situazioni problematiche o di sfide… Con una scuola che è motore di cambiamento e attraverso piccoli gesti quotidiani, siamo in grado di favorire una migliore sensibilizzazione all’eco-sociale e di contribuire all’instaurazione di legami con la comunità. La possibilità di prevedere tempi e spazi dedicati alla condivisione è sfociata in un progetto che consente alle famiglie di creare più facilmente reti di amicizia, di conoscenze e di solidarietà. Inoltre l’Associazione dei genitori gestisce e può utilizzare il giardino a giornata di scuola conclusa, e in generale all’infuori dell’orario scolastico.
Qual è l’influsso degli ambienti sui bambini? Come incidono sul loro benessere e sui loro rapporti reciproci?
La nostra percezione del tempo, all’aperto, si modifica. Uno spazio aperto suddiviso in contesti diversi facilita le relazioni, la creatività e il gioco libero, autonomo e spontaneo, e offre ai bambini delle sfide che favoriscono un migliore sviluppo neuro-fisiologico.
L’impiego di elementi naturali con cui giocare e la sostituzione dei giocattoli con materiali riciclati contribuiscono a promuovere una visione rispettosa dell’ambiente.
Anche l’utilizzo dello spazio è molto importante. Una sistemazione ben pensata di piante, tronchi d’albero e attrezzature fornisce una varietà di materiali vivi che invitano i bambini a crearsi spazi propri, “separati” dagli adulti, li inducono ad una maggiore elasticità e rafforzano la loro capacità di gestire sorprese ed emozioni. Il paesaggio che ci circonda cambia a seconda dell’ambiente. Abbiamo a disposizione una gran quantità di materiali come la sabbia, le piante, le foglie e i frutti che cadono dagli alberi. Abbiamo la luce del sole, l’ombra e gli animali… L’attenzione è costantemente stimolata e i bambini se ne rendono conto. Tutto questo ci dà anche la possibilità di lavorare su valori come l’autostima, la collaborazione, l’autocontrollo, ecc.
Con semplicità ma con regolarità, sviluppiamo una maggiore sensibilità nei confronti della Terra e adeguiamo le piccole abitudini della vita quotidiana in vista di un maggior rispetto dell’ambiente.
La ricchezza dei nostri spazi esterni ci consente, tra le altre cose, di sperimentare lo scorrere del tempo. I cambiamenti climatici lungo le stagioni si inseriscono nei cicli naturali che il nostro giardino ci aiuta ad osservare.
Quando parliamo di assumere i pasti all’aperto, vogliamo dire che i pasti, che già solitamente sono fonte di intimità e di dialogo, costituiscono anche un’occasione per parlare del rapporto tra il cibo e la sua origine: la lattuga dell’orto, cosa mangiano gli uccelli… o semplicemente per godersi momenti di rilassamento sotto le piante. Per ogni classe di età viene proposto uno scenario specifico per mangiare in giardino. Alle famiglie parliamo dell’importanza del mangiare all’aperto, del benessere che ne deriva, e spieghiamo dettagliatamente le condizioni adeguate. La collaborazione delle famiglie è essenziale per la realizzazione di questo progetto. Proprio per questo, consentiamo loro di osservare e di partecipare a questa esperienza per capirla meglio.
Prendersi cura delle piante e degli animali che vivono con noi?
All’aperto, possiamo goderci l’aria fresca del mattino o il sole di mezzogiorno. Possiamo ascoltare il rumore del vento o il canto degli uccelli. Possiamo guardare gli alberi che cambiano colore, le foglie che cadono o i primi germogli primaverili che spuntano da terra. Le possibilità di giochi e sperimentazioni sono molte e varie.
In autunno incominciano i lavori nell’orto: mischiare il concime con la terra, eliminare le piante morte e riavviare il ciclo del compostaggio con le foglie secche e i resti della frutta che consumiamo. Con la frutta e la verdura raccolte nel giardino, facciamo insalate e marmellate, regalini di compleanno con i fiori, del tè, giocattoli e oggetti decorativi… Osserviamo le formiche, i merli, le api, le farfalle, le tortore. Un giorno dopo l’altro, procediamo nella scoperta del nostro ambiente naturale. Coltivare, curare e guardare crescere le piante, i frutti e gli ortaggi ci sensibilizza a questo processo naturale. È un’esperienza che ci mette in connessione con i cicli della vita.
Salute e benessere
Il benessere che ci viene dal contatto con la natura ha un effetto diretto sulla nostra salute. L’impatto della natura – il vento, il freddo o il caldo, l’acqua, le foglie, i ceppi di legno… – produce ogni volta sensazioni fisiologiche che i bambini possono riconoscere, acquistando così la consapevolezza di ciò di cui hanno bisogno e l’autonomia necessaria per rispondere a tali bisogni. Imparano a regolarsi: “Fa freddo? Fa caldo? Devo mettermi la giacca, le scarpe, o voglio camminare a piedi nudi? Voglio andare dentro per un po’ o continuo a giocare in cortile?”, ecc.
Vivere all’aperto favorisce la salute dei bambini, sul piano sia fisico che psicologico. La natura consente una crescita personale ed emotiva più armoniosa; le emozioni suscitano il desiderio di sperimentare, di esplorare e di interagire con gli altri. Questo spazio vasto, ricco, verde e meno rumoroso produce una sensazione di calma, di bellezza e quindi di benessere.
Concludendo…
Vivere e convivere con la natura è un elemento chiave della crescita integrale. I vantaggi che ci vengono dalla natura ci ricollegano al nostro passato ancestrale, migliorano la nostra salute fisica e mentale, ci insegnano ad essere più autonomi e al tempo stesso più collaborativi.
La scuola deve gettare semi e dare la spinta a un cambi di paradigma. La comunità educativa ha la responsabilità di creare nuovi valori e una cultura eco-sociale per una vita e un ambiente migliori.
Amare e avere ricordi di questo contatto con la natura, del piacere di giocare, delle scoperte, dell’osservazione e delle esperienze di tutti i giorni pone un’enorme sfida: dobbiamo cambiare il nostro modo di fare e di vivere sul nostro pianeta. Di fronte alla crisi ambientale a cui ci porta questo mondo in rapida mutazione, è essenziale che rispettiamo ciò che abbiamo ereditato e che abbiamo cura di ciò che lasceremo dietro di noi.
Il seme è stato gettato… Spesso, nel corso degli anni, alcuni bambini tornano a trovarci e giocano in giardino. La memoria di questo giardino speciale fa ormai parte della loro storia.
L’équipe della scuola Valldaura, Barcellona
Maria Arribas, Maria Jesús Echeverria, Laura Fernàndez-Cavada, Neus Garcia, Teresa Gené, Jeanne Hansen, Lourdes Pujalte, Ona Vargas.