Percorso di approfondimento e accompagnamento alla sperimentazione della proposta pedagogica Lavoro Aperto
R.I.L.A.® è la Rete Italiana che nasce come l’intento di raccogliere e mettere in relazione tutte le esperienze e le realtà territoriali italiane che desiderano conoscere il pensiero pedagogico ed educativo che sostiene il concetto di Lavoro Aperto… continua a leggere
Nasce una newsletter dedicata al Lavoro Aperto, un concetto mutuato dall’esperienza di Berlino e di altre realtà tedesche che negli anni hanno sperimentato un modo per vivere la relazione e le autonomie dei bambini in open group.
Open group significa apertura, apertura alle possibilità, al cambiamento, alle trasformazioni.
Il lavoro aperto mira e guarda, come priorità assoluta, al benessere del bambino, alla sua possibilità di vivere in autonomia e in libertà nella convinzione, “provocatoria”, che i bambini imparano ciò di cui hanno bisogno e che vogliono e non ciò che devono perché consegnato dagli adulti.
Ecco perché RILA News: strumento di informazione/formazione per riflettere sul tema del Lavoro Aperto, affascinante e al contempo denso di punti interrogativi e di sfide. Tra le quali forse la più impegnativa: quella di provare a trovare una via italiana al concetto di Open Group che abbiamo voluto tradurre come Lavoro Aperto per mettere in evidenza, sin dall’inizio, uno stile e un modo di stare con i bambini e non un’organizzazione o una modalità operativa.
Vogliamo provare a capire di più, abbiamo bisogno di riflettere e approfondire, abbiamo bisogno di vedere, con quello sguardo che interroga l’azione e genera pensiero. Abbiamo desiderio di stare vicino a realtà differenti e a volte lontane anche per confermare il nostro fare ma forse per riuscire a pensare in modo altro, differente. Possibile. Possibile nelle organizzazioni dei servizi in termini di flessibilità, differenti nel concepire idee di spazi e di tempi, altre perché aperte anche alla presenza e alla partecipazione delle famiglie oltre a tempi e forme stabilite.
Lavoro aperto ai bambini e per i bambini inseguendo un’idea di educazione alla vita reale e concreta, in cui poter costruire un autentico percorso dove le esperienze di apprendimento e relazione dei bambini si realizzano con grande attenzione ai tempi, ai modi, ai singoli, alla dimensione sociale.
Due le iniziative realizzate; un primo seminario pubblico di presentazione del tema svoltosi a Bologna il 22 giugno scorso che ha visto una partecipazione molto ampia di educatori, insegnanti, coordinatori pedagogici e dirigenti di servizi interessati e incuriositi dall’ approccio. … continua a leggere
Per l’anno 2015/2016 R.I.L.A propone il I° percorso di studio e sperimentazione che prevede le seguenti tappe:
3 giornate seminariali di studio con docenti per approfondire questioni importanti e strategiche del Lavoro Aperto quali: il ruolo degli adulti, i tempi e gli spazi, il concetto di libertà e di autonomia dei bambini, il team di lavoro… continua a leggere
Matteo Lej, Monica Sala, Antonella Ungaro, Lorenza Comi...
Cerco di sintetizzare in alcune parole chiave (e domande ad esse connesse) l’esperienza in Val Sugana:
POTERE c’è un modo per abdicare dalla “dittatura pedagogica”?
come condividere realmente tempi evolutivi e territori di scelta con i bambini? come organizzare servizi pensati per esplorare i limiti della negoziazione autonoma? bambini che esercitano le capacità di scelta che cittadini saranno?
Nell’incontro con altri approcci e sguardi il recuperare materiali in italiano che possano aiutare nella riflessione e nell’approfondimento rappresenta sempre un passaggio delicato e intrigante; lo è anche per il Lavoro Aperto. Ma significa anche riuscire a dedicarsi uno spazio per tornare a leggere, per studiare, approfondire, mettere in relazione. Allora a raccolta di possibili riferimenti e stimoli diviene divertente e solleticante. Dipende da come si guarda la questione. In realtà il Lavoro Aperto proprio perché non rappresenta una nuova moda che si vuole importare dall’estero - la Germania nella fattispecie – ma in virtù di una sua storia e di un suo processo di maturazione ed evoluzione del pensiero e del significato educativo, affonda le sue radici in molti autori e in molte pedagogie italiane e non. Si tratta di provare a connettere ciò che siamo e che sappiamo con ciò che potremmo pensare e intuire andando a ricercare i significati delle pratiche e delle azioni e appoggiandole a riferimenti concettuali. Non per un mero esercizio speculativo ma perché questo modo di procedere rappresenta e riconosce lo stile di indagine e di ricerca che da sempre si costruisce all’interno dei servizi educativi. Avere una cornice di senso, anche molto mobile, molto dinamica dentro alla quale collocare l’agire che diviene pensato e pensiero.
Ecco allora che tra i tanti materiali che nel tempo potranno andare a costituire una sorta di biblioteca dinamica ricca di spunti per il Lavoro Aperto, ne presentiamo uno italiano e uno che arriva dalla Nuova Zelanda. Per dire che non stiamo inventando nulla di nuovo ma stiamo provando a trovare nuove collocazioni ai pensieri per creare nuove relazioni e nuove prospettive; per dare una chance al cambiamento come leva per rendere le situazioni educative sempre più vicine ai bambini oltre che reali e concrete. Il contributo italiano che invitiamo a leggere è rappresentato da un intervento di Maurizia Gasparetto al Convegno del 2001 “Il nido si racconta”, l’altro scritto è quello di Margaret Carr tratto dal suo libro “Le storie di apprendimento” , capitolo uno. Ecco due spunti diversi per storie professionali, culturali e pedagogici ma che ci invitano a considerare da prospettive altre, soprattutto quelle dell’infanzia, la questione della libertà del tempo
Di seguito il link alla rivista on line, nella quale – in diversi numeri e in diversi articoli – troverete quasi tutte le questioni che Lorenza Ferrai, Federazione Provinciale Scuole Materne Tn, ha affrontato nel suo intervento in Valsugana.
Chiaramente, se lo ritenete, potete salvare i pdf dei numeri che vi interessano o stamparli. Tra i vari numeri presenti a questo indirizzo http://www.fpsm.tn.it/progetti-e-ricerca/rivista-altrispazi-abitare-leducazione/, segnaliamo:
n. 10 – giugno 2015: articoli che iniziano a p. 3, a p. 5, a p. 16 e a p. 21.
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