A cura del Nido d’Infanzia Le Nuvole
Via Pacinotti 11/B
Cento (FE)
Telefono 0516843153
lenuvole@comune.cento.fe.it
Il Nido d’infanzia Le Nuvole è un nido comunale part-time che ospita, attualmente, 21 bambini di età compresa tra i 12 e i 30 mesi. Il Comune di Cento ha altri due Nidi d’infanzia e un Centro per Bambini e Famiglie.
La gestione di questo servizio è affidata, tramite gara d’appalto, ad un’ATI (Cadiai e Open Group di Bologna); sono presenti tre educatrici ed un’ausiliaria.
Il coordinamento pedagogico è comunale.
Si tratta di un servizio educativo con una storia datata come presenza sul territorio, anche se ha avuto diverse trasformazioni, in ultimo determinate dagli eventi sismici del 2012.
Oggi il Nido è collocato a ridosso del fiume Reno e gode di un giardino e di un argine interessanti per i bambini e per gli adulti.
Il nostro contributo:
Quando alcuni anni fa il mondo dei servizi educativi ha ripreso in considerazione il valore del rapporto con la natura e l’importanza della vita all’aperto, anche i Nidi dei nostri territori si sono impegnati in questa direzione cercando di capire cosa fosse successo, perché si fosse persa questa consapevolezza e come si potesse coltivare un approccio significativo, non banale, sensato, nella direzione dell’educazione ecologica e verso il recupero del valore di un rapporto più stretto e continuativo con la natura.
E’ talmente potente e profondo il significato educativo del rapporto con la natura che non poteva essere sfuggito…
Come Gruppo di lavoro abbiamo scelto di partecipare con questo contributo per offrire a noi stesse un’ opportunità per riflettere e ripensare ancora ed ancora al nostro agire in relazione ad un tema centrale per la vita di ognuno e snodo e sfida per i contesti educativi.
Utilizzando questa “lente”, abbiamo scelto di raccontare una storia.
La storia di una bambina e l’esprimersi della sua esperienza di ambientamento attraverso la conoscenza degli spazi del nido, in un alternarsi di dentro e fuori, che per i bambini di questo nido è esperienza strutturale e consolidata e per noi adulti occasione per rileggere il nostro agire, per costruire transiti di materiali, di pensieri, di opportunità di gioco.
Questa storia desidera raccontare come il mondo naturale rappresenti un contesto al quale avvicinarsi attraverso esperienze che devono essere caratterizzare dalla profondità.
Questa storia desidera mettere in evidenza la bellezza e la delicatezza della singolarità.
In un percorso fatto di tappe e di proposte comuni ad altri bambini, quella bambina si è distinta per specifici pensieri, azioni, bisogni, sentimenti.
Progressivamente, noi educatrici abbiamo compreso che per poter dire “Io abito qui e ci sto bene”, era stato necessario per lei prendersi del tempo per costruire il proprio modo di vivere lo stare al nido, per impadronirsi di un’esperienza alla quale dare la sua forma peculiare, individuale, mettendo in gioco competenze, abilità, ma soprattutto emozioni.
Attraverso l’ascolto attivo, adulti e bambini abbiamo imparato veramente a percepire il nostro esistere in un mondo costituito da tanti elementi con cui stabilire relazioni e connessioni e, dentro questa fitta trama, sentire di appartenere ad un unico grande sistema.
Il giardino che per la bambina è inizialmente motivo di disagio e di chiusura (“Non si può fare il tè con le foglie!”), lascia spazio alla scoperta, all’ascolto, all’immaginazione, rendendosi, con il sostegno di noi adulti, un contesto capace di essere rassicurante ed amichevole.