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Il tè con le foglie

A cura del Nido d’Infanzia Le Nuvole

Come Gruppo di lavoro abbiamo scelto di partecipare con questo contributo per offrire a noi stesse un’ opportunità per riflettere e ripensare ancora ed ancora al nostro agire in relazione ad un tema centrale per la vita di ognuno e snodo e sfida per i contesti educativi.

Utilizzando questa “lente”, abbiamo scelto di raccontare una storia.

L’educazione scientifica nella scuola dell’infanzia: ricerche, studi ed esperienze nella letteratura

Claudia Lichene

Attraverso un’analisi documentale e una review di ricerche internazionali, l’autrice delinea l’attuale quadro dell’educazione scientifica nella Scuola dell’Infanzia. Sono prese in considerazione diverse posizioni pedagogiche: l’Environmental Education, attenta a sviluppare nei bambini sensibilità per l’ambiente, l’educazione scientifica incentrata sulla salute e il benessere (ad es. la pedagogia del bosco e l’agrinido – Regione Marche) e un approccio più conoscitivo che promuove, tramite le proposte dell’adulto, la formazione di un atteggiamento scientifico nel bambino.


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Visioni di culture dell’infanzia 0/6 e oltre

Il progetto di “Casa-Officina”, centro educativo interculturale, ci racconta come una risposta alle esigenze del territorio e della comunità possa arrivare dal privato sociale, in collaborazione col sistema pubblico.
Nell’esperienza di Palermo si realizza con l’attivazione di un servizio integrativo un centro di educazione sperimentale con specificità interculturali (biblioteca multilingue) ed ambientali (la coltivazione dell’orto).

Abitare poeticamente la Terra

Concetta Monachello
Per quanto sappiano tutto sulla natura, i bambini del quartiere – e, più in generale, della città – difficilmente hanno l’opportunità di avere con essa un rapporto diretto: giocare all’aperto, mettere un seme sotto terra e seguirne le trasformazioni, approcciare un lombrico o osservare una rana, un ragno o una crisalide non sono esperienze alla loro portata. Inoltre, poiché vivono il mondo naturale come estraneo e pericoloso, in genere i loro genitori programmano in toto la loro vita con attività che si svolgono quasi sempre al chiuso o in ambienti totalmente antropizzati: casa, scuola, palestra, parco giochi.

Due progetti educativi tra “micro” e “macro”, elementi in comune e prospettive diverse

Enrica Fontani

 

Dall’esame di alcuni punti di contatto e di altrettanti elementi di differenza tra due progetti, rivolti ai bambini di scuola dell’infanzia e di nido, scaturiscono alcuni ragionamenti sui bisogni dai quali prendono l’avvio le due proposte, sui destinatari ai quali si rivolgono, sul modo di procedere e di documentare le iniziative. Questo ci fa riflettere sul fatto che un progetto, se ben concepito e condotto, sia qualcosa di “vivo” e rispondente al contesto in cui si svolge e ai protagonisti che lo animano.


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Progetto “Eat with your mind”

Il Comune di Genova da tempo si pone come obiettivi: favorire l’adozione di abitudini alimentari corrette per la promozione della salute, garantire attraverso il Servizio Ristorazione la sicurezza alimentare delle mense scolastiche, incentivare l’adesione a progetti di corretta gestione dei rifiuti e lotta agli sprechi. Dunque sensibilizzare la cittadinanza all’importanza del mangiar sano, del recupero dei vecchi sapori e dei piatti tradizionali ed oggi ritiene che si debba fare un ulteriore passo che coinvolga i grandi, ma soprattutto i piccoli: modificare le abitudini alimentari quotidiane cercando di accostarle ai concetti del “buono”, “pulito” e “giusto”.