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Visioni di culture dell’infanzia 0/6 e oltre

La Casa-Officina, centro educativo interculturale tra orto e biblioteca

a cura di Maura Tripi, coordinatrice del Centro educativo interculturale “Casa-Officina” – Palermo.

officreaintercultura@gmail.comlapiccolaofficina@casaofficina.it www.casaofficina.it

casaofficina

 

La Casa-Officina è un centro educativo interculturale che è nato a Palermo nel 2008 per promuovere le lingue e le culture del mondo e che dal 2013 accoglie un centro per l’infanzia frequentato quotidianamente da bambini al di sotto dei 6 anni. Questa piccola ma preziosa realtà nasce da un sogno: questo sogno racconta di un luogo in cui i migranti e gli italiani, i bambini e gli adulti possano raccontarsi ed essere ascoltati in quanto persone. Questa è l’essenza dell’educazione interculturale come la intendiamo alla Casa-Officina. Questo sogno incontra una città difficile, Palermo: da questi ingredienti ne viene fuori una ricetta agli occhi di molti strana, insolita di certo, in cui si mescolano l’impegno e la concretezza con la creatività, con la speranza. Ciascuno cresce solo se sognato, scriveva Danilo Dolci. Ed è profondamente vero, alla Casa-Officina ogni giorno cresciamo e sogniamo con i bambini e le bambine, con le mamme e i papà. Per potere sognare e crescere bene in una città come Palermo, bisogna dunque avere le braccia e gli occhi tesi alle nuvole, ma bisogna avere anche i piedi ben piantati a terra. La terra è un elemento molto importante per imparare ad ascoltare e a raccontare, ci mostra le nostre radici, ci richiede attesa e osservazione, ci costringe anche a guardar su, verso i rami più alti degli alberi. Il cielo, spesso azzurro e luminoso in Sicilia, ci permette di aprire gli occhi, la mente e il cuore, per rinnovare l’impegno quotidiano ad educarci con consapevolezza e libertà.

  • Obiettivi del progetto: creare occasioni di incontro tra famiglie italiane e migranti; riconoscere e valorizzare la cultura dell’infanzia; favorire il confronto tra culture dell’infanzia e degli adulti (genitori, insegnanti, rappresentanti di istituzioni); operare con la partecipazione attiva delle famiglie nel territorio e nella comunità; valorizzare le lingue d’origine; promuovere l’educazione interculturale e il plurilinguismo; promuovere il contatto con la natura e la conoscenza ecologica; offrire formazione interculturale e interlinguistica agli educatori/insegnanti/genitori/rappresentanti di istituzioni; cooperare nel sistema pubblico/privato con le scuole dell’infanzia e i settori istituzionali; unire ricerca pedagogica e pratica educativa in linguaggi aperti a persone di diversa età, nazionalità, lingua e livello d’istruzione.
  • Durata complessiva del progetto e periodo di attuazione: L’associazione “Officina Creativa Interculturale” è nata nel 2008, con l’obiettivo di promuovere e valorizza le lingue e le culture del mondo. La sede, il Centro educativo interculturale “Casa-Officina”, è stata inaugurata nel 2009. Dal 2013, dopo la fondazione dell’associazione “La piccola Officina”, è stato aperto il Centro per l’infanzia, all’interno della Casa-Officina. Attualmente il Centro educativo interculturale “Casa-Officina” è aperto quotidianamente.
  • Articolazione del percorso: La Casa-Officina è un centro educativo interculturale co-gestito dall’associazione di promozione sociale “Officina Creativa Interculturale” e dall’associazione di promozione sociale “La piccola Officina”. Il progetto della Casa-Officina nasce nel 2009 come centro sperimentale con percorsi interculturali rivolti a bambini e genitori: in particolare, viene aperta una casa-laboratorio, dove i fondatori vivono e operano con le famiglie, in cui nasce la prima biblioteca plurilingue della città, specializzata in libri e albi illustrati per la prima infanzia. Grazie alla biblioteca e agli incontri di narrazione plurilingue ad essa legati, la Casa-Officina aderisce nel 2010 al progetto nazionale di promozione della lettura ad alta voce “Nati per leggere”, che coinvolge bambini dagli 0 ai 6 anni, con un progetto plurilingue. Attualmente la biblioteca accoglie testi in 46 lingue diverse, provenienti da diverse parti del mondo, attraverso l’iniziativa “A book, a gift” (“Un libro, un dono”), promossa in molti Paesi. Numerosi percorsi di educazione interculturale e plurilinguismo sono stati realizzati con bambini e genitori e, nel 2010, sono stati avviati anche percorsi di apprendimento linguistico e interculturale, rivolti a piccoli gruppi di bambini dai 2 anni in su. Nel corso degli anni, il centro si è arricchito grazie alla partecipazione attiva delle famiglie e degli insegnanti: si è formato un gruppo di lavoro e ricerca su tematiche interculturali e si è sviluppata un’area di formazione linguistica e interculturale rivolta agli adulti. Nel 2012 è nata anche la Scuola d’Italiano per Stranieri della Casa-Officina, per rispondere ad esigenze specifiche della comunità multilingue di Palermo. Sono stati realizzati anche numerosi progetti e iniziative che hanno coinvolto sinora nidi, scuole d’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo grado, istituti pubblici e privati a Palermo e in provincia, il settore servizi educativi del Comune di Palermo, la Provincia di Palermo, l’Università di Palermo, associazioni ed enti locali, nazionali ed internazionali. Dal 2009 l’associazione “Officina Creativa Interculturale” collabora con l’Istituto Comprensivo “Amari-Roncalli-Ferrara” per realizzare progetti di valorizzazione della lingua cinese e di integrazione tra famiglie italiane e cinesi. Nel 2012 viene inaugurato il centro di lingua e cultura cinese “La Casa del Drago”, che promuove l’apprendimento della lingua cinese e italiana da parte dei bambini italiani e cinesi e che viene ospitato negli spazi della scuola d’infanzia del suddetto Istituto. Da giugno 2013, la Casa-Officina si è trasferita in una nuova sede e ha aperto un spazio educativo mattutino per bambini dai 3 anni in su, che si inserisce nel percorso di crescita comune e ascolto attivo dei bisogni e delle proposte cha nascono dalle famiglie e nella comunità. Il Centro per l’infanzia accoglie attualmente un gruppo di 15 bambini, tra cui alcuni figli di migranti, la cui frequenza è garantita da borse di studio. Le attività educative sono fortemente incentrate sulla cura dell’orto, sulla valorizzazione del plurilinguismo attraverso la biblioteca plurilingue e i volontari provenienti da tutta Europa, e sull’apprendimento della lingua inglese. Il percorso educativo coinvolge attivamente le famiglie, attraverso incontri dedicati, workshop con i genitori, la Scuola di italiano per le mamme straniere e la merenda condivisa preparata dalle mamme. Il Centro per l’infanzia fa inoltre parte della Rete nazionale “Orti di pace” e della Rete internazionale Eco-Schools.
  • Contesto sociale e politico in cui opera il servizio coinvolto e soggetto gestore: Il centro educativo interculturale “Casa-Officina” opera in rete con nidi, scuole d’infanzia, scuole primarie e secondarie di primo grado pubblici e privati a Palermo e in provincia, il settore servizi educativi del Comune di Palermo, la Provincia di Palermo, l’Università di Palermo, associazioni ed enti locali, nazionali ed internazionali. Fa parte della rete del Comitato anti-racket “Addiopizzo”, è inserito nell’elenco degli enti del terzo settore (settore specifico dell’immigrazione) della Provincia di Palermo, ed è stato riconosciuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali come associazione che lavora a favore dei migranti. La collaborazione e la cooperazione con reti di servizi e realtà legate all’educazione e all’infanzia è stata sin dalla nascita una caratteristica forte del progetto. Come ente appartenente al settore del privato sociale, le scelte di politica dei servizi offerti sono sempre state tese a creare un ponte con il sistema pubblico ed a rispondere con proposte concrete alle diverse esigenze emergenti nel territorio e nella comunità coinvolta. La scelta della zona in cui è nato il centro educativo è stata influenzata in modo significativo dalla presenza di famiglie migranti e italiane nel territorio, dalla varietà di condizioni economico-sociali dei nuclei familiari, dalla presenza di scuole d’infanzia con cui interagire e dalla scarsità di servizi integrativi per bambini e genitori nel contesto urbano. Negli ultimi anni il numero dei partecipanti è cresciuto fortemente, la richiesta del servizio si è ampliata a diverse zone della città, fino alla provincia, e si è cercato di trovare le soluzioni migliori in base alle capacità di impegno umano ed economico del centro.
  • Descrizione del micro-contesto educativo: quotidianità nel Centro per l’infanzia

La mattina comincia con il tintinnio di una campanella che ogni bambino, ogni bambina che arriva fa suonare. Una voce accorre ad aprire il cancello, dicendo “Eccomi!”. Eccomi, presenza e accoglienza.

La prima ora passa in biblioteca, la prima biblioteca plurilingue della città per l’infanzia, dove i bambini sfogliano libri scritti in 46 lingue diverse, dove ascoltano le storie raccontate da educatori e volontari provenienti da diverse parti del mondo, dove osservano i dettagli delle illustrazioni e raccontano a loro volta agli altri quella storia preferita, ascoltata più e più volte, tra i cuscini, sul tappeto. Dalla biblioteca in poi le scarpe vengono posate e al loro posto ai piedi vengono indossate delle pantofole, comode, calde, silenziose.

Quando tutti sono arrivati si crea il cerchio quotidiano con le sedie, un’assemblea mattutina in cui ci si saluta innanzitutto, chiedendosi come si è passata la notte, cosa è successo di speciale nel fine settimana. Nel cerchio si decide insieme cosa fare durante la giornata, sulla base dei desideri dei piccoli e delle necessità della Casa-Officina: ogni lunedì, ad esempio, si indossano le galosce e i giubbotti e si va fuori in giardino, perché anche quando c’è freddo l’orto ha bisogno di essere curato, i mandarini e le arance di essere raccolti, i lombrichi di essere nutriti per dare concime alla terra. Per salutare i nostri alberi cantiamo dei versi che le volontarie turche ci hanno insegnato. Questi versi parlano di semi e di foreste… Gli alberi comprendono tutte le lingue e prendono la forza dal nostro canto.

A volte si accoglie un ospite, che viene da vicino o da lontano, che ci fa scoprire qualcosa di nuovo, ci racconta, ci canta storie dal mondo. A volte invece riceviamo una lettera dal nostro amico di penna, il ciclista giallo, che gira il mondo con la sua bicicletta gialla: ci racconta di Paesi lontani, del Brasile, del Perù e ci fa domande sulle nostre avventure alla Casa-Officina. I bambini e le bambine seguono le tappe del suo viaggio sul mappamondo e poi rispondono, con disegni e frasi scritte sui fogli, secondo la loro scrittura, quella di chi non ha ancora studiato l’alfabeto, ma dà già un senso pieno ai segni tracciati con la matita.

Il momento della merenda è ogni giorno un picnic: si stende a terra un telo e in un nuovo cerchio si condividono frutti di stagione, yogurt e torte fatte a casa dalle mamme e dai papà.

Ogni mese c’è sempre almeno un’occasione per festeggiare: il calendario festivo non comprende soltanto il Natale e la Pasqua, ma con i bambini ci si prepara anche alla Festa delle capanne ebraica, al Capodanno cinese, ai momenti agricoli di san Martino, all’Holi, la festa dei colori indiana.

Dopo il picnic la stanza-gioco accoglie il tempo dello scambio, dei conflitti da risolvere in modo cooperativo, accoglie lo spazio della fantasia e del travestimento nell’angolo del teatro e dei vestiti, dell’imitazione dei grandi nell’angolo cucina e nell’angolo mercato. Nel gioco, i bambini e le bambine della Casa-Officina imparano la necessità di darsi delle regole comuni e condivise, di rinunciare a qualcosa per dare spazio ai bisogni e ai desideri degli altri. Scoprono la bellezza della partecipazione, con la libertà di stare anche a pensare o ad annoiarsi dentro la tenda, in un angolo tranquillo e solitario. La solitudine è uno stato di quiete, è da valorizzare, perché non si confonde con il sentirsi soli, è anch’essa un tempo di ascolto.

Prima del pranzo, quando i primi bimbi stanno per andare a casa, si ritorna in biblioteca e tutti insieme si compila la scheda delle emozioni: come sei stata oggi alla Casa-Officina? C’è chi si è arrabbiato, chi è stanco, chi è stato allegro, chi ha avuto nostalgia della mamma, chi ha riso tanto, chi si è sentito coraggioso. Ecco che all’ascolto di sé si accompagna uno spazio per raccontare agli altri anche ciò che si vive dentro.

Ci si siede attorno al tavolo apparecchiato per il pranzo dai bambini che quel giorno hanno scelto di aiutare a preparare la tavola e ci si addormenta nei lettini preparati dagli altri piccoli aiutanti. Le grandi finestre vengono chiuse quasi completamente, si cantano ninnenanne in lingue e dialetti che vengono dall’Europa, dall’Asia, dall’Africa. Il ritmo del respiro cambia, rallenta.

Quando si va a casa, la melodia di un carillon accompagna il saluto e il diario di bordo, su cui gli educatori scrivono il racconto della giornata, viene riempito di una nuova pagina.

  • Spazi utilizzati: La Casa-Officina ha avuto sede da novembre 2009 a giugno 2013 in un appartamento indipendente, con contratto d’affitto di tipo privato; da giugno 2013 si trova in un appartamento in affitto sito al piano terra, con un giardino esterno. Nella Casa-Officina ci sono numerosi spazi pensati e trasformati in ottica educativa, tra cui anche la biblioteca plurilingue e alcuni laboratori. Numerose attività sono state realizzate presso scuole di diverso ordine e grado di Palermo e provincia e presso luoghi pubblici della città.
  • Soggetti coinvolti: Il gruppo di lavoro della Casa-Officina è formato da persone provenienti da diversi Paesi europei ed extra-europei, con diverse competenze (antropologi, pedagogisti, cantanti lirici, attori teatrali, linguisti). Nella Casa-Officina operano anche studenti universitari e figure professionali specifiche provenienti da diverse parti del mondo, che richiedono un periodo di formazione come volontari o tirocinanti. I partecipanti coinvolti nelle diverse attività sono bambini, genitori, nonni, formatori esterni, insegnanti di scuole di diverso ordine e grado, educatori, mediatori, rappresentanti di istituzioni.
  • Verifica e valutazione dell’esperienza: Rispetto alle previsioni iniziali, un significativo obiettivo raggiunto è stata la capacità di rispondere ai bisogni della comunità mantenendo la qualità educativa, la dimensione internazionale, la pratica sperimentale e la riflessione pedagogica dei servizi. Gli elementi di maggiore criticità sono dati dalla mancanza di supporto normativo, organizzativo ed economico da parte di istituzioni pubbliche e/o private: da un lato la normativa è poco chiara, incompleta, non aggiornata e mancante in molti punti; dall’altro lato, seppur esistenti, bandi e finanziamenti finalizzati a sostenere attività rivolte all’infanzia sono soggetti a frequenti e complesse problematiche, a loro volta difficili da gestire. La crescente partecipazione di famiglie, bambini e insegnanti e la sempre più ricca e complessa strutturazione del centro riflettono invece l’effettiva risposta ad una domanda educativa diversificata da parte della comunità palermitana.

 

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