Il filo per documentare
Partito da Trento, sta allacciando legami sempre più estesi, fino a Trieste, Gorizia, Pordenone, Treviso, e poi dall’altro lato della Pianura Padana fino a Torino e ancora giù, a Imola, a Teramo …
La socializzazione delle iniziative scorre lungo questo filo conduttore di energie, ci tiene collegati a idee e speranze forti, a pratiche costruttive e necessarie in questo momento.
Anche i bambini stanno intrecciando relazioni grazie al filo: molti l’hanno fatto diventare il supporto dei messaggi tra “bolle”, un sostegno ai loro legami.
Rilanciando l’idea dei post dell’1 giugno e 25 agosto su Zeroseiup Facebook e invitando a scambiare ancora le immagini delle realizzazioni, condivido con voi questa acuta e generativa riflessione tratta dal libro Il filo del pensiero scritto dalla filosofa Francesca Rigotti, che mi fa pensare a quanto possa essere dinamico un gomitolo – il nostro pensiero – nel suo farsi e srotolarsi.
“Filare il filo del pensiero a partire da un confuso ammasso di intuizioni, torcerlo e ritorcerlo fino a dargli compattezza e robustezza, avvolgerlo in matasse sull’arcolaio della mente e poi aggomitolarlo intorno a quel gomitolo che può apparire il cervello con le sue volute, come se si lavorasse la lana, è un dare al pensiero forma, senso e struttura”.
Buon filo, con fiducia.
Manuela Cecotti
Grazie cari di aver filato il mio pensiero