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Giocare sulla linea del tempo

Jessica Omizzolo

Il percorso di formazione del quale si dà brevemente conto nel contributo, attraverso l’analisi dei valori fondanti i servizi, l’osservazione della giornata educativa, la supervisione e l’auto-osservazione ha avvicinato gli educatori e le educatrici allo stile educativo che desideravano raggiungere, “un primo passo verso una sempre maggiore autonomia dei bambini considerati davvero protagonisti dei loro percorsi e a pieno diritto co-fautori dell’azione educativa”.


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Tempi solidali per relazioni profonde

Gina Iacomucci

Nel riprendere la propria storia ognuna di noi ha sentito la separazione e la distanza dalla storia dell’altra, questa distanza e questa separazione, ci ha distinto e separato, ma è stata necessaria perché ognuna potesse avere la propria identità, la sua storia unica e singolare; nello stesso tempo è proprio grazie questo elemento della separazione che abbiamo potuto sentire la parte che abbiamo in comune.


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Domani, bambini, qualcosa accadrà

Di Andrea Köhler, scrittrice e giornalista tedesca “A mio parere i bambini sono i più bravi ad aspettare, perché ancora non diffidano (dell’attesa), perché non sono ancora costretti a condannarla come priva di valore culturale”, scrive Wilhelm Genazino nel suo saggio Der gedehnte Blick (Lo sguardo allargato). Ma anche se

L’altra metà del lavoro

Più cresce l’occupazione delle donne, più si crea reddito e più si fanno figli.
Ma pesa il divario “domestico” di genere: la fatica non retribuita è distribuita male. In particolare in Italia.
Va ricompensato e inquadrato il lavoro di cura femminile ?
E’ cambiato e come il modello di cura dei figli nelle società avanzate?
Quali nuove trappole per donne e uomini di nuova generazione alle prese con gli impegni genitoriali e il lavoro ?
L’ inchiesta di Elisabetta Muriti, giornalista di Ddonna La Repubblica, mette a confronto dati, voci internazionali, analisi, ricerche, proposte: dal lavoro femminile di cura retribuito, al part time e monte ore di cura non retribuito per tutti, fino agli investimenti per asili nido di qualità, per terminare con le solite “donne forti” che, bando ai sensi di colpa, alla fine ce la fanno sempre a gestire tempi, figli e lavoro.

Rette record e posti vuoti
La grande fuga dagli asili nido

Repubblica, mercoledì 5 maggio, ha dedicato un paginone inchiesta all’asilo nido con una presentazione del futuro come un disastro annunciato.

Abbiamo intervistato telefonicamente Aldo Fortunati, Direttore AREA EDUCATIVA dell’Istituto degli Innocenti di Firenze chiedendogli elementi più concreti per la lettura del fenomeno.