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A case for using indigenous children’s literature for emotion socialization in schools (seconda parte)

Il legame tra i luoghi e le persone può evocare, e spesso è associato, a forti emozioni nel mondo materiale. Questo può anche essere visto, ed è rappresentato, nel mondo della finzione dei libri per bambini. La ricercatrice di letteratura infantile, Clara Bradford spiega che i luoghi sono strettamente intrisi di significati; sono legati con la politica, le ideologie e le pratiche sociali e identitarie, e ciò è osservabile in Fiddler Dancer. Io propongo che questi sono fortemente investiti anche dalle emozioni. Quando incontriamo Nolin per la prima volta, lui sta sorridendo e mostra speranza da una parte e dall’altra e prova a imitare la danza di suo nonno e di altri a un evento di fine anno Mètis. Nolin è collocato in mezzo ai suoi fratelli, e stanno partecipando a un’attività collettiva.

A case for using indigenous children’s literature for emotion socialization in schools (prima parte)

Un caso di utilizzo di letteratura per l’infanzia per la socializzazione emotiva nelle scuole

 

Barbara McNeil, Faculty of Education, University of Regina, Canada.
Basato sulle teorie dello sviluppo, questo articolo sostiene che la scuola è un luogo significativo per l’acquisizione della cultura e per il processo di socializzazione emotiva, e, attraverso i libri, in particolare i libri di favole, i bambini sono facilitati nell’apprendimento, nell’identificazione delle emozioni e nella conoscenza del funzionamento del loro contesto relazionale. L’autrice parte dalla prospettiva che insegnare e imparare circa le emozioni non è mai un processo neutro; esse infatti possono essere descritte come un costrutto complesso, dialettico e influenzabile dalla storia, dalle relazioni di potere e da altri fattori come la razza, la classe, il genere, e il linguaggio. Come mezzo per contrastare la svalutazione sociale, l’esclusione e la marginalizzazione, questo articolo propone un caso nel quale sono stati utilizzati testi per bambini che descrivono la cultura e i contesti familiari di un gruppo indigeno come i Métis del Canada. Questo mostra come è culturalmente rilevante e utile per lo sviluppo utilizzare libri di favole che siano ricchi di temi legati alle emozioni e un vocabolario che da utilizzare nelle scuole per insegnare le differenze culturali nel processo di socializzazione emotiva.

A case for using indigenous children’s literature for emotion socialization in schools

Un caso di utilizzo di letteratura per l’infanzia per la socializzazione emotiva nelle scuole

 

Barbara McNeil, Faculty of Education, University of Regina, Canada.
Basato sulle teorie dello sviluppo, questo articolo sostiene che la scuola è un luogo significativo per l’acquisizione della cultura e per il processo di socializzazione emotiva, e, attraverso i libri, in particolare i libri di favole, i bambini sono facilitati nell’apprendimento, nell’identificazione delle emozioni e nella conoscenza del funzionamento del loro contesto relazionale. L’autrice parte dalla prospettiva che insegnare e imparare circa le emozioni non è mai un processo neutro; esse infatti possono essere descritte come un costrutto complesso, dialettico e influenzabile dalla storia, dalle relazioni di potere e da altri fattori come la razza, la classe, il genere, e il linguaggio. Come mezzo per contrastare la svalutazione sociale, l’esclusione e la marginalizzazione, questo articolo propone un caso nel quale sono stati utilizzati testi per bambini che descrivono la cultura e i contesti familiari di un gruppo indigeno come i Métis del Canada. Questo mostra come è culturalmente rilevante e utile per lo sviluppo utilizzare libri di favole che siano ricchi di temi legati alle emozioni e un vocabolario che da utilizzare nelle scuole per insegnare le differenze culturali nel processo di socializzazione emotiva.