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Un giorno all’anno

Francesco Caggio

Ci sono giorni qualunque?

“Come accade la vita? È una questione di cui mi sono preoccupata presto… La vita si compone di innumerevoli, microscopici frammenti temporali. . .? Strano allora che non riusciamo a coglierla Dobbiamo riconoscere che è qualcosa di più della somma degli attimi. Più anche della somma di ciascun giorno. A un certo punto inavvertitamente, tutti questi giorni si trasformano in tempo vissuto”… (1)
Così C. Wolf ci richiama e ci ricorda che viviamo vivendo giorni, uno dopo l’altro, forse senza sapere, inconsapevolmente, che questi ci fanno, che li facciamo definendoli e definendoci attraverso di essi, accecati, come ci ricorda l’autrice, dalla realtà stessa in cui siamo e che compartecipiamo a costruire in un circuito che si autoalimenta, spesso nel silenzio. E questo silenzio sui giorni vissuti, come se ogni giorno fosse lo stesso giorno di ogni giorno, ripetuto e ripetibile (e questo ovviamente tanto più rischia di accadere nelle istituzioni) trascina con sé soprattutto il quotidiano che io apprezzo tanto. Dove? Nell’oblio.

Pensare la professione

Ilaria Bosi 1. Le parole per dirsi La realtà non è soltanto vista. (…) È anche odorata, degustata, palpata la realtà, e la sua verità si afferma infine soltanto allorché si comprenda, diventi parte di noi, confluisca nel nostro nucleo più segreto, silenzioso, in attingibile, in noi stessi, là dove...


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