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Gruppi di bambini di età non omogenea al nido (e non solo)

I motivi di una scelta e la prospettiva antropologica nei servizi per la prima infanzia   Come si è arrivati alle sezioni di età non omogenea nei servizi educativi e formativi del Comune di Imola. Il Servizio Infanzia del Comune di Imola gestisce attualmente (2016) 6 nidi d’infanzia (per complessive

Con-vivere una mattina speciale al nido

A cura di: Elisa Balducci, Mascia Contucci, Elisa Reggiani

(Educatrici Nido d’infanzia “Il Poggio dei Bimbi” di Poggio Torriana, RN)

Morena Garattoni

(Coordinatrice pedagogica, comune di Poggio Torriana)

L’esperienza riferita nel contributo rappresenta uno dei possibili modi di declinare, in modo operativo e concreto, la partecipazione delle famiglie alla vita del Nido.


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Coprogettazione: gestire servizi educativi per la prima infanzia e costruire reti

Alzano Lombardo, Nembro e Fiorano al Serio, in Valle Seriana (provincia di Bergamo) insieme alla Cooperativa Sociale Il Cantiere sperimentano la co-progettazione come strumento che fa nascere connessioni, condivisioni di saperi, approfondimento delle conoscenze pedagogiche, coinvolgimento delle famiglie e ottimizzazione delle risorse. Scopriamo attraverso quali fasi e con che risultati.

Nidi e scuole dell’infanzia come cantieri di cultura e di educazione alla cittadinanza

Monica Amadini (Università Cattolica di Brescia) La funzione educativa di nidi e scuole dell’infanzia ha conosciuto nel tempo diverse sfumature, aprendo alla possibilità di declinare il valore di tali servizi secondo molteplici prospettive: educativa, economica, sociale, culturale… Di fronte ai cambiamenti sociali, asili nido e scuole dell’infanzia hanno mostrato la…...


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Il ruolo della famiglia nel progetto educativo del nido

Loris Malaguzzi
Ogni riflessione che faccia riferimento all’asilo nido deve scontare difficoltà e limiti oggettivi che si connettono alla natura stessa dell`istituzione: per come è nata, come si è sviluppata, come ha mancato ai suoi obiettivi programmatici, dove si è distribuita e dove no, dove è stata trafugata e adattata ad altre destinazioni, dove sopravvive e cerca, come qui, il suo rafforzamento qualitativo, dove purtroppo ha smesso di funzionare, dove lo stato giuridico degli educatori è rispettato e dove no, dove il raccordo legislativo tra regioni e comuni funziona e dove no. E resta, come sua antica dannazione, quel suo essere classificato come servizio a domanda individuale – un atto blasfemo -che spesso inevitabilmente la conduce a una discriminazione dell’utenza e a una disattesa dello spirito della Legge 1044 del 1971.