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L’osservazione del bambino nel contesto scolastico

Osservazione e continuità a tutto campo con il progetto “L’osservazione del bambino  nel contesto scolastico”, raccontato da Lucia Castiglia.
Gli adulti dei servizi educativi e sanitari, in un contesto di dialogo e cooperazione, osservano i bambini dagli 0 ai 6 anni per prevenire situazioni di difficoltà e disagio.

Spazi di… riflessività

Rosanna Restaino

Lo spazio, al Nido e alla Scuola dell’infanzia, non è un contenitore entro il quale avvengono i processi educativi bensì è esso stesso un contenuto, come tale interpella l’adulto ad un ripensamento e ad una riprogettazione che deve essere frutto di una cultura pedagogica condivisa.


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Come scegliere i giocattoli per l’angolo delle costruzioni, in interno

Amilcare Acerbi
Come ho già avuto modo di ragionare sulle pagine di ZeroSeiUp perseguo l’idea che nel nido e ancor più nelle scuole dell’infanzia e nelle ludoteche, i giocattoli vadano offerti per tipologia di funzione, per indurre così i bambini ad operare delle scelte, ma soprattutto per indurli a provare ad elaborare un progetto di uso, o prima di cogliere l’oggetto o subito dopo averlo afferrato. Progetto sempre più collegato ad una storia da inventare e svolgere e quindi dove l’aspetto e psicomotorio e dell’esplorazione sensoriale non siano gli unici, o quanto meno risultino complementari.

Più teoria per lavorare meglio

Laura Benigni

Contrariamente a quello che si sente ripetere, ciò di cui il nido manca di più è la teoria; più teoria serve a chi lavora dentro il nido, e a chi fa della ricerca, anche se c’è controversia su certi termini: per esempio su ciò che è “scientifico” oppure no. Comunque la mia sensazione è che ci vuole più teoria per gli amministratori, per chi lavora dentro il nido; più teoria e più condivisione di ruoli anche all’interno di circoli specifici, di mestieri chiamati a produrre ricerca sull’infanzia