Cosa vediamo quando guardiamo
Come vengono percepiti i volti dai bambini? Grazie ai laboratori fotografici con i più piccoli si può capire come tendano a focalizzare i dettagli.
Come vengono percepiti i volti dai bambini? Grazie ai laboratori fotografici con i più piccoli si può capire come tendano a focalizzare i dettagli.
La presenza dell’adulto nei Servizi educativi può valorizzare l’autoeducazione e la libertà dei bambini? Scopriamo come dalle parole di Pietro Lupi, coordinatore del Nido “L’Osteria del Curato” di Roma
Osservazione e continuità a tutto campo con il progetto “L’osservazione del bambino nel contesto scolastico”, raccontato da Lucia Castiglia.
Gli adulti dei servizi educativi e sanitari, in un contesto di dialogo e cooperazione, osservano i bambini dagli 0 ai 6 anni per prevenire situazioni di difficoltà e disagio.
Permettere al bambino di essere costruttore del mondo richiede un lungo lavoro di scambio, formazione e riflessione. Le pedagogiste del Coordinamento Pedagogico Unione Terre d’Acqua (BO) raccontano il percorso costruito attraverso il dialogo tra le conoscenze e le esperienze di diverse realtà.
26 novembre 2016
28 gennaio 2017
Rosanna Restaino
Lo spazio, al Nido e alla Scuola dell’infanzia, non è un contenitore entro il quale avvengono i processi educativi bensì è esso stesso un contenuto, come tale interpella l’adulto ad un ripensamento e ad una riprogettazione che deve essere frutto di una cultura pedagogica condivisa.
Amilcare Acerbi
Come ho già avuto modo di ragionare sulle pagine di ZeroSeiUp perseguo l’idea che nel nido e ancor più nelle scuole dell’infanzia e nelle ludoteche, i giocattoli vadano offerti per tipologia di funzione, per indurre così i bambini ad operare delle scelte, ma soprattutto per indurli a provare ad elaborare un progetto di uso, o prima di cogliere l’oggetto o subito dopo averlo afferrato. Progetto sempre più collegato ad una storia da inventare e svolgere e quindi dove l’aspetto e psicomotorio e dell’esplorazione sensoriale non siano gli unici, o quanto meno risultino complementari.
Laura Benigni
Contrariamente a quello che si sente ripetere, ciò di cui il nido manca di più è la teoria; più teoria serve a chi lavora dentro il nido, e a chi fa della ricerca, anche se c’è controversia su certi termini: per esempio su ciò che è “scientifico” oppure no. Comunque la mia sensazione è che ci vuole più teoria per gli amministratori, per chi lavora dentro il nido; più teoria e più condivisione di ruoli anche all’interno di circoli specifici, di mestieri chiamati a produrre ricerca sull’infanzia
Il gioco come occasione di crescita al Nido – Il ruolo dell’educatore nell’attività ludica
Il gioco come occasione di crescita al Nido – Il ruolo dell’educatore nell’attività ludica