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Università, Scuola e Associazionismo uniti nella formazione del docente di Scuola dell’Infanzia. La mia esperienza

“Il percorso di tirocinio indiretto è stata un’esperienza stimolante e formativa quanto faticosa e lunga. Vorrei paragonarlo ad un viaggio, nel quale sono cresciuta, mi sono imbattuta in ostacoli, sia esterni che interni a me stessa, ho incontrato persone, alcune di queste mi hanno guidata, altre hanno condiviso con me un tratto di strada. In ogni viaggio la fatica del percorso imprime nell’animo le emozioni, le strade sbagliate insegnano quanto quelle giuste, le inversioni di marcia necessitano di umiltà e portano la soddisfazione che mette in secondo piano la fatica, l’arrivo a destinazione regala una sensazione di ricchezza che non è data dalla meta raggiunta, ma da quello che il viaggiatore raccoglie mentre percorre con impegno la strada”.


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Gli spazi nella scuola dell’infanzia

Diana Penso nel ripercorrere i passaggi della sua esperienza professionale, traccia il percorso teorico e pratico che ha portato l’attenzione agli spazi nella scuola degli infanzia a divenire progressivamente sempre più intenzionale e rispondente ai bisogni dei bambini.

Lingua madre

Arturo Ghinelli

“Do legui is mei che uan”. Quanto dovranno aspettare questi ragazzi, anche quelli nati in Italia, per poter studiare e formarsi in un ambiente non monolingue?

Anton nella presentazione che ha scritto, da condividere con i compagni del gruppo di L2, dice di sè: “Ho 15 anni, sono moldavo, sono in Italia da sei mesi. Faccio la scuola Cavour in 2A. Parlo moldavo, russo e l’italiano, studio inglese e francese. Abito a Modena”.

Laboratorio “L’isola”

Francesca Saltarelli   Obiettivi specifici: sviluppare l’immaginazione e l’attitudine ad intravvedere possibilità, scenari nuovi e imprevisti. Sviluppare la capacità di risolvere situazioni di conflitto e di ipotizzare soluzioni organizzative. Metodologia: I bambini vengono messi nella condizione di dover scegliere tra i loro bisogni e desideri fondamentali. Immaginano di trovarsi in

Laboratorio “Cos’è il destino ?”

Francesca Saltarelli     Obiettivi specifici: i bambini esprimono la propria idea di destino; ascoltano e interagiscono con una storia densa di implicazioni causali e significati; sperimentano l’arbitrarietà dello sguardo e del pensiero, decostruiscono un concetto tra i più presenti nell’immaginario. Metodologia: si pone la domanda stimolo: “secondo voi cos’è

Laboratorio “Cos’è il cucchiaio ?”

Francesca Saltarelli   Obiettivi specifici: i bambini procedono ad individuare la struttura fisica, logico e linguistica, emozionale di un oggetto di uso comune che viene sottoposto alla loro attenzione . Il loro ragionamento coinvolge più elementi: il pensiero e la possibilità e la capacità di comunicarlo agli altri all’interno del

Progetto “Piccoli saggi – filosofiacoibambini”

Circolo didattico S.Orso di Fano(PU) a.s. 2014/2015

Laboratori di filosofiacoibambini e formazione per insegnanti

I soggetti coinvolti sono stati più di 500 alunni delle 20 classi sperimentatrici che hanno aderito al progetto con relativi docenti ( compresi due gruppi di bambini di 5 anni della scuola dell’infanzia) . Sono stati coinvolti anche i genitori e altri docenti che pur non partecipando alla sperimentazione con le loro classi, hanno svolto la formazione teorica. Il progetto è stato guidato dalla figura dell’esperto Carlo Maria Cirino, ideatore del metodo. La documentazione del percorso è stata curata dall’insegnante Francesca Saltarelli.