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Avviare alla letto-scrittura attraverso la creatività

Alessandro Antonietti

L’attività ludica è una formidabile “palestra” per allenare le capacità che sorreggono l’apprendimento (...) alcuni bambini, più di altri, sperimentano ostacoli che rendono più difficile l’apprendimento. Ma sono proprio gli stessi bambini che (...) riescono volontariamente o involontariamente a trovare comunque la via per raggiungere il proprio obiettivo di apprendimento. Questo processo richiede però il recupero, l’attivazione e l’allenamento di consistenti risorse creative.


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La Neuropedagogia

La pedagogia può servirsi degli interessanti spunti che le vengono dalle neuroscienze e modellarli sul banco di prova dell’insegnamento-apprendimento; Asteria Bramati ne porta alcuni esempi.

Lo sport educativo

sensibilizzazione ludico-sportiva rivolta a bambini di 4-7 anni

“…lo sport non ha per sua natura la caratteristica di essere educativo, è chi lo gestisce che può renderlo tale e fare in modo che assuma un ruolo importante nel periodo dell’età evolutiva” nel presente contributo
Mauro Bonali e Lina Stefanini suggeriscono, attraverso il Metodo BMF, come impostare attività sportive e di gioco che mettano i bambini nelle condizioni di migliorare la propria operatività e le relazioni

L’albo illustrato “Che rabbia”

Antonella Panchetti

L’insegnante può rivestire un ruolo importante nell’accompagnare il bambino nel difficile percorso di una malattia che richieda l’ospedalizzazione. L’attività del docente si sviluppa sia nella creazione di una rete di sostegno intorno al minore e alla sua famiglia, sia nella relazione educativa con il bambino stesso. L’utilizzo di un albo illustrato conduce passo dopo passo, con apparente naturalezza, ad affrontare gli aspetti problematici dell’esperienza delle cure in ambiente ospedaliero.


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Gioco e attività ludiforme

Samantha Righi

È di fondamentale importanza che gli educatori e gli insegnanti siano consapevoli del basilare e irrinunciabile ruolo del gioco e delle attività ludiformi nel percorso di apprendimento dei bambini. Solo a partire da questa convinzione la progettazione didattica ed educativa potrà essere rispondente alle necessità dei bambini oltre che proficua rispetto al conseguimento di conoscenze e competenze.

Oggetti parlanti

Laura Malavasi, Roberta Pucci

Piccoli oggetti, solo apparentemente insignificanti, divengono veri e propri mediatori didattici capaci di stimolare la creatività e il pensiero divergente dei bambini, e in definitiva di produrre apprendimenti significativi.

Musica Sviluppare la mente attraverso il corpo

Alessandro Antonietti argomenta sui modi in cui lo studio della musica è utile allo sviluppo della mente: nel potenziare la memoria di lavoro, nel fornire un riscontro immediato nell’ascolto del brano eseguito e nel provocare l’esperienza corporea propria e altrui.

Educazione Arte e Cultura

Le esperienze riferite da Maria Gabriella Celentano muovono dall’intento di “mettere a disposizione del pensiero e dell’agire dei bambini elementi culturali da elaborare in modo originale e creativo, di costruire contesti che consentano alla creatività ‘di esistere, di esprimersi, di comunicare e di rendersi visibile nella scuola, in ogni luogo e in ogni momento’”; rappresentano buone pratiche nella direzione dello sviluppo del pensiero creativo, della conoscenza e valorizzazione del territorio e dell’opportunità di abitare e vivere la cultura.


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La cura nel lavoro educativo al Nido

Lidia Magistrati, Elisa Cimonetti, Michela Pedrinolla

Il lavoro educativo al nido si caratterizza come una professione di cura, un’esperienza che tiene insieme aspetti pedagogici strettamente intrecciati con aspetti di attenzione e rispetto alle persone con cui si entra in relazione e di cui ci si prende cura. Rispettare per essere rispettati.

I test di percezione verbale nel rumore in ambito pediatrico

Elisabetta Genovese, Concetta D’Adamo, Federico Artioli

Le difficili condizioni acustiche di un ambiente incidono sulle possibilità di apprendimento dei bambini dei bambini normodotati, ma soprattutto hanno effetti negativi sui bambini con deficit uditivo e su quelli non di madre lingua.


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