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Un manifesto per la qualità nei servizi per l’infanzia

Loredana Bondi
Proprio in questi giorni in Francia, educatrici e insegnanti hanno deciso di fare sciopero e scendere in piazza il 18 ottobre, per difendere la qualità delle strutture per l’infanzia. I problemi sollevati in Francia sono molto simili a molti di quelli che stiamo vivendo in Italia, anche se i recenti provvedimenti normativi relativi al nostro sistema zerosei, dopo anni di esperienze e di ricerche che riguardano il mondo dell’infanzia, riconoscono e approvano principi e diritti di tutti i bambini e le bambine ad avere servizi educativi di qualità.

Le ragioni di un convegno a Brescia sullo zero sei

Michele Falco

Come Proteo Fare Sapere abbiamo deciso di effettuare un convegno a Brescia sullo Zero Sei proprio per la peculiarità del nostro territorio che ben si presta allo spirito ed alla lettera di quanto indicato nel Dlgs 65/2017 e norme successive che, in buona sostanza, si basano su forme di interlocuzione attiva, coprogettazione e confronto dialettico tra una pluralità di soggetti diversi per poter effettivamente dar vita al sistema formativo integrato territoriale di educazione ed istruzione.

Un buon anno educativo e una proposta perché lo sia

Cassandra

Buon inizio dell’anno educativo

Iniziamo un nuovo percorso sperando che il covid lasci in pace i servizi (d’altronde è stato declassato e soprattutto non sappiamo bene quanti siano attualmente i colpiti), che i nidi previsti dal PNRR si facciano proprio tutti (sempre che le risorse siano stanziate per questo fine senza distoglierle da altre parti), che le educatrici, gli educatori, le e gli insegnanti siano finalmente nel numero necessario a garantire la qualità che i servizi richiedono.

Per Francesco

Francesco De Bartolomeis, il maggiore pedagogista italiano della seconda metà del 900, non è più tra noi. Francesco, in occasione del XVII convegno del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia (11-13 marzo 2010) a Torino, ci regalò un prezioso scritto Infanzia e educazione che ha avuto una grandissima diffusione e costituito

Finalmente… si può smettere di parlare di nidi

Finalmente qualche differenza su chi sono i bambini inizia a serpeggiare: ci sono quelli italiani, nati da italiani, che sono altro da quelli che arrivano da là, fuori Italia (ma anche gli americani? I neozelandesi? altri?) e da quelli che proprio non sono stati direttamente fecondati da papà e mamma durante un naturale rapporto sessuale. Che, va detto, purchè sia stato pensato e voluto con finalità del concepimento, altrimenti il lato puramente voluttuoso o libidinoso dell’atto potrebbe produrre, attraverso un rapido mutamento epigenetico, una genia malamente rivolta al piacere, fisico ed estetico, con ciò minando alla base la formazione di una gioventù che invece deve tendere a quel tasso di insoddisfazione progressiva necessaria al “soccorso attraverso il consumo” per sentirsi realizzata.

Salvate almeno i bambini 0/3

Riprendiamo per il nostro editoriale il titolo ed i contenuti che Dario Missaglia, presidente nazionale dell’Associazione Proteo Fare Sapere ha dedicato al tema dell’infanzia all’interno del PNRR sottolineando rischi e urgenze nell’attuale momento politico.

Il consiglio UE approva una garanzia europea per l’infanzia

Nell’intervista a cura di Ferruccio Cremaschi, la senatrice Anna Serafini sottolinea come le risorse del PNRR finalizzate ad affermare il diritto all’accesso a un sistema di servizi integrati di qualità, debbano essere “accompagnate da una strategia molto forte, da una guida molto forte che riguarda per esempio la costruzione, la gestione, la custodia, l’aiuto nelle località del Sud del Paese, nel guidare la programmazione dei nidi, nel guidare la programmazione non soltanto la costruzione dei nidi, ma anche l’impianto pedagogico dei nidi”. Ci si pone l’ambizioso obiettivo della frequenza del nido al 50 % dei bambini in età (rispetto all’attuale 33%), a questo si affianca il tema della gratuità del servizio.


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