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Scuola estiva online

Stare dentro al cambiamento

 

Ci accompagniamo tutti a casa a vicenda

Jalal Al Din Rum

25/26/27 Giugno

 

I moduli

 

 

Progettare nel tempo dell'incertezza investire la propria eredità culturale

Laura Malavasi

Nuovi significati e valori della parola cura

Nice Terzi

Disabilità e fragilità: come si ricomincia?

Beatrice Vitali

A volte le certezze sono davvero sopravvalutate, anzi impediscono scoperte. In un tempo in cui ci è chiesto di immaginare un domani molto prossimo abbiamo la necessità di mettere a fuoco quale eredità in termini di conoscenze e pratiche costruite nel tempo, potrà esserci utili. E' come se scegliessimo lo stretto necessario, ciò che riteniamo irrinunciabile per aprire una nuova stagione di esperienze che potrà rappresentare non un ripiego, ma la migliore occasione progettuale possibile in termini educativi e di senso.

25-26-27 giugno 10,00/12,30

Come declinare in questi tempi di emergenza COVID la cura ?
Quale il suo significato profondo in un’ottica olistica e in coerenza con gli obiettivi che la filosofia della cura propone?
Come il pensiero e le esperienze di Pikler, Montessori e Isaacs ci suggeriscono valori e comportamenti?
Approfondiamo e analizziamo il significato dei termini” vicinanza” e “distanza” nella relazione educativa , dell’essere e” stare” in contatto col bambino/a e col suo mondo interno per accompagnare la sua crescita con rispetto ed efficacia.
Come sostenere il benessere e cogliere i segnali di fragilità emotiva.

25-26-27 giugno 10,00/12,30

In un momento storico che ha fatto toccare con mano a tutti una condizione di fragilità, diventa quanto mai attuale riflettere e confrontarsi su come poter accogliere ogni bambino nel migliore dei modi all'interno dei servizi educativi ripensati a seguito dell'emergenza. Il concetto di inclusione può diventare un parametro per ripensare i servizi educativi e le relazioni? Come ripensare contesti educativi inclusivi? Da dove partire?
Gli incontri vorranno avviare una riflessione analizzando il concetto di inclusione non come condizione auspicabile per alcuni, ma come condizione necessaria per tutti.

25-26-27 giugno 10,00/12,30

Comunicare nel tempo dell’incertezza

Paola Toni

Oltre il consueto sguardo: nuove posture per nuove didattiche

Daniela Ghidini, Marianna Vaccalluzzo

La documentazione come racconto attraverso immagini, oggetti, spazi, parole

Roberta Pucci

Strategie di comunicazione per relazionarsi con il gruppo di lavoro e le famiglie

Vivere l’incertezza, ricercare punti fermi che questo tempo vacillante e insicuro ha modificato completamente per ritrovarne altri diversi ed comunque importanti e poi comunicarli per riprendere le attività educative e nel contempo lenire le diverse inquietudini.

Cosa e come comunicare ai gruppi di lavoro e alle famiglie? Un percorso di riflessione in tre tappe per indagare su quali strumenti, parole, frasi, incontri potranno essere più utili per ridefinire significati interno al gruppo di lavoro e riscrivere un patto con le famiglie.

25-26-27 giugno 16,00/18,30

Crisi

“Essere sul crinale”
Fermati e datti il giusto tempo.
Chiudi gli occhi e ascolta il tuo respiro.
E’ un momento che può essere benedetto. Di svolta. Di scelte rinnovate.
Dove vuoi andare? Dietro c’è tutto ciò che hai fatto, puoi portare con te alcune cose e lasciarne andare altre.
Cosa vuoi scegliere?
Qualunque cosa tu scelga, puoi prendere a braccetto la paura e osare nuovi sguardi, nuove posture, nuova creatività.
Puoi scegliere di uscire da te stesso e fare spazio in te.
Stupirti di quanto spazio c’è dentro di te quando sei più leggero, nell’andare in profondità. Libero di accogliere la novità che arriva solo dai bambini, e scoprire così la tua.

Possono essere queste le basi per didattiche altre e inconsuete?

Esploreremo insieme mondi e modi possibili per ri-in-novarsi.

25-26-27 giugno 16,00/18,30

Quanti modi esistono per raccontare qualcosa? Quali strumenti e potenzialità comunicative offre il contesto in cui ci troviamo? Cercheremo di esplorarli e di capire come la documentazione possa assumere tante forme diverse che scaturiscono in modo organico e coerente dalla quotidianità, valorizzando sia le proprie risorse (di “documentatori”) che l’oggetto documentato e la comunicazione con il destinatario.

25 giugno 10,00 - 12,30 e 16,00 - 18,30, 26 giugno 16,00-18,30


 

 

22 giugno

 

Intervengono alla plenaria

 

Annalia Galardini

Formatrice e consulente pedagogica per numerose istituzioni italiane. Relatrice in congressi nazionali e internazionali, in contatto con università ed enti di numerosi paesi, ha una conoscenza diretta dei diversi sistemi educativi.

È docente nel Master per Coordinatore pedagogico dell’Università degli Studi di Firenze. È presidente dell’Associazione Culturale Crescere e direttrice scientifica del Centro Studi Bruno Ciari.

È autrice di testi pedagogici di pratica educativa.

Ha diretto i Servizi per l’infanzia e l’Area Servizi alla Persona del Comune di Pistoia.

Antonia Chiara Scardicchio

Ricercatrice a tempo indeterminato, è professore aggregato di Progettazione e Valutazione dei Sistemi Educativi e Formativi presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Foggia.

La sua attività di ricerca è focalizzata su due versanti, uno epistemologico ed uno didattico:
in relazione al primo, si concentra sugli studi relativi alle epistemologie sistemiche e costruttiviste, alle neuroscienze ed alle interconnessioni tra scienze della complessità, neurobiologia relazionale e resilienza; in relazione al secondo, progetta ed implementa laboratori didattici con la mediazione di linguaggi estetici e simbolici,
Nel gennaio 2015 ha fondato la prima Hope School italiana

E’ autrice di pubblicazioni internazionali e nazionali: saggi, articoli scientifici e monografie inerenti le connessioni pedagogiche e didattiche con le teorie della complessità.

Francesco Tonucci

Pedagogista, ricercatore associato dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano. Ha dedicato la sua attività di ricerca ai temi dell’educazione, specialmente infantile e alla formazione dei docenti. Da più di venti anni è responsabile del progetto internazionale “La città delle bambine e dei bambini”, che ha creato una rete di più di 200 città in Italia, Spagna, Sudamerica e ora in Libano e Turchia.

Professore honoris causa della Pontificia Unicìversità di Lima (Perù). Dottore honoris causa della facoltà di Architettura dell’Università Nazionale di La Plata (Argentina).

Dal 1968, con lo pseudonimo di Frato, pubblica vignette satiriche sui temi dell’educazione. Ha pubblicato numerosi libri alcuni dei quali tradotti in molte lingue, fra cui: “La città dei bambini” (Zeroseiup, 2015),“Frato 50 anni con gli occhi del bambino” (Zeroseiup, 2016), “I materiali (Zeroseiup, 2016), “Bambini si diventa” (La Nuova Italia, 1989), “La solitudine del bambino” (La Nuova Italia, 1995), “Manuale di guerriglia urbana” (Zeroseiup, 2019)


L’intenzione è quella di promuovere un tempo e uno spazio di riflessione e di confronto, certo sul periodo odierno, ma soprattutto sul tempo che verrà domani, o che forse è già qui oggi.

Ci piace pensare che la scuola estiva possa assomigliare ad una sorta di maratona pedagogica, la maratona si sa è una corsa costruita sulla distanza che necessita di una grande preparazione psicologica oltre che fisica. Tradizionalmente la maratona chiude i giochi olimpici e noi vorremmo che questa maratona di pensiero potesse mettere un accento verso la fine di questo anno scolastico e senza paura, ma con molta speranza, potesse riaccendere speranze ed energie per il prossimo anno.

Tre sono le parole attorno a cui ruota la scuola estiva per maratoneti educativi: incertezza, vulnerabilità e resilienza. Pensiamo possano rappresentare stati emotivi e di pensiero che abbiamo attraversato tutti quanti, che ci hanno accomunato in questo periodo, e che possano aiutarci ad immaginare il presente prossimo. Avremo bisogno di coltivare fiducia in noi stessi e negli altri per riattivare i processi relazionali ed educativi e fidarsi è un atto di coraggio e di vulnerabilità al tempo stesso.

Significa consegnare fiducia ad altri e ciò richiede di attivare energie e risorse che molto hanno a che fare con le dimensioni di resilienza. Immaginare il presente può essere un modo per dire che abbiamo bisogno della nostra storia e della storia dei servizi per poter trovare nuove forme e possibilità a gesti e situazioni che ben conosciamo. Significa disporre di sicurezze ma al contempo considerare le certezze come oggetti a volte sopravvalutati e che possono ostacolare scoperte.

Ci incontriamo per 3 giorni consecutivi su tematiche differenti organizzate per moduli, il tutto anticipato da una plenaria che darà voce a tre preziosi contributi - Annalia Galardini, Antonia Chiara Scardicchio, Francesco Tonucci - con cui converseremo attorno a parole quali incertezza, vulnerabilità e resilienza.

Nel corso della scuola potremo godere di due ulteriori video interventi, che abbiamo chiamato snack formativi proprio perché ristorativi, a cura di Cinzia Mion e Gino Ferri. Due amici che ci offriranno punti di vista nuovi che tenteranno di andare anche oltre lo 0/6.

La scuola è rivolta al mondo dei servizi educativi 0/6 anni ma proverà anche a fare piccole incursioni oltre lo 0/6 indagando diversi temi concreti necessari al ripensarsi e all’attrezzarsi per il futuro.

Vorremmo poterlo fare assieme prendendo distanza da certezze assolute, ripartendo da esperienze condivise e da speranze concrete.


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