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Rosa Sensat

testata rosa sensat

 

L’Associazione di insegnanti Rosa Sensat è una associazione di insegnanti e educatori della Catalogna che mira a migliorare la qualità di insegnamento e istruzione generale. È un’associazione senza scopo di lucro e non governativa, che ha sede a Barcellona.

Nasce nel 1965 come Scuola per Insegnanti Rosa Sensat, adottando il nome attuale nell’anno 1980.

L’associazione è stata promossa dalla pedagogista Marta Mata. Nell’aprile 2010 l’associazione è stata premiata con la Croce di Sant Jordi da parte della Generalitat di Catalogna.

All’interno dell’offerta di formazione, spiccano le scuole estive. Ospita anche diversi gruppi di lavoro, organizza convegni e dibattiti e cura numerose pubblicazioni di riconosciuto prestigio, come le riviste “Perspectiva Escolar”, “Infància” in catalano, ​​”Infancia” in castigliano , ​​”Infanzia in Europa” e “Infanzia latinoamericana”.

Rosa Sensat è un’associazione di insegnanti uniti nell’interesse di migliorare l’istruzione, e nello stesso tempo un Movimento di rinnovamento pedagogico.

L’Associazione nasce dalla preoccupazione di insegnanti, famiglie e cittadini di trasformare la scuola esistente in quel momento ed essere in grado di migliorare l’istruzione. Gli insegnanti che hanno promosso questo progetto e lo hanno realizzato sono stati: M. Antònia Canals, Teresa Codina, Jordi Cots, Pere Darder, Enrich Lluch, Marta Mata e Anna M. Roig, tenendo che è Marta Mata che sta alle origini dell’Associazione, poiché ha vissuto l’esperienza della Scuola della repubblica prima del franchismo.

Contesto storico

Marta Mata Garriga il 4 ottobre 1965, ha iniziato a lavorare a Barcellona, ​​​​contemporaneamente in un modo e in un luogo insolito, la Scuola di Insegnanti Rosa Sensat era una scuola clandestina, che iniziò con quindici studenti-insegnanti seduti intorno a un tavolo sala da pranzo di una casa privata, ascoltando gli insegnamenti e raccogliendo l’esperienza di un’insegnante di “prima della guerra”, Angeleta Ferrer Sensat, figlia di un’altra insegnante già morta, Rosa Sensat, alla cui memoria è stata intitolata l’esperienza

Ricostruiremo qui la storia, e anche un po’ di preistoria, della scuola affinché il lettore possa collocare e comprendere il valore dell’esperienza. Il contesto storico, a differenza di quello che è successo in altri paesi, in particolare in Francia, che servì da modello per la Spagna per quanto riguarda l’attuazione della scuola dell’obbligo, nella Spagna del XIX secolo è un momento di grande decadenza politica.

Un’invasione (napoleonica), tre guerre civili, un breve cambio di dinastia, un breve periodo repubblicano, la perdita di tutte le colonie, l’industrializzazione debole e vita democratica ancora più debole vedono in parallelo la creazione di un sistema scolastico materialmente povero e di bassissima qualità pedagogica.

È così che inizia il XX secolo in Spagna. È in questo periodo che, sotto gli auspici del Comune di Barcellona e della Comunità della Catalogna, nasce un movimento di rinnovamento pedagogico della scuola in Catalogna, che è legato dalla sua nascita alla corrente della “nuova scuola” o “scuola attiva”. Il Consiglio Comunale di Barcellona costruisce le prime scuole all’aria aperta; quella del Bosco, nel 1914, è diretta da una giovane insegnante di nome Rosa Sensat.

La guerra civile, con la vittoria di una dittatura militare, tronca il processo di modernizzazione e per molti anni, praticamente fino al 1967, gli insegnanti innovatori sono allontanati dalle scuole e vanno scomparendo. Rosa Sensat muore nel 1962.

Non è solo la politica scolastica che è povera e retrograda, ma ogni contributo della Pedagogia europea è proibito in Spagna, così come le lingue vive dello Stato, a parte lo spagnolo. La formazione degli insegnanti è ridotta a tre anni e scompare la qualità del rinnovamento pedagogico. Come reazione a questa situazione appaiono a Catalogna, negli anni 1950-1960, poche scuole private, che mirano a recuperare la qualità pedagogica della scuola pubblica del periodo precedente la guerra

Finché nel 1965 nasce l’idea di organizzare un corso della durata di un anno, a cui parteciperanno tutti i pomeriggi i giovani insegnanti che, al mattino, già lavorano con i bambini nelle scuole. Nasce così la “Scuola di insegnanti Rosa Sensat”.

Una scuola, come detto, diversa e con tanta voglia ed entusiasmo di cambiare la situazione pedagogica del momento.

 

Contributo pedagogico

Il contributo pedagogico di Rosa Sensat fin dai suoi inizi è stato lo stile di formazione permanente dei docenti, la ricerca all’interno della propria pratica scolastica degli elementi che possono rinnovare, essere in grado di convertire la domanda in un’unica risposta trasformando gli stessi studenti in insegnanti.

È stato anche inteso a conoscere e potenziare completamente tutti i tipi di capacità rispetto alla scuola, alla famiglia e alla collaborazione sociale e, in questo modo, considera le caratteristiche della scuola non solo in funzione del bambino, ma tenendo conto anche della società, il contesto in cui si trovano.

Si tratta della concezione della pedagogia come una scienza interdisciplinare incarnata in uno spazio, un tempo, un gruppo sociale aperto al cambiamento, dove i contributi interni sono l’accumulazione stessa pratica e teorica e quelli esterni sono i cambiamenti sociali

Proprio all’interno di questi approcci con cui inizia Rosa Sensat, è stato possibile andare avanti sui cicli nell’istruzione e nella scuola, si sono sviluppate linee di trattamento delle diverse funzioni, apprendimenti e materie diverse nel corso degli anni. In altre parole, è stato possibile avviare la formazione degli insegnanti in senso più ampio e profondo

Quindi, gli obiettivi principali che si propone l’associazione e che ancora oggi sono ancora validi sono:

  • Contribuire alla formazione, al miglioramento e l’aggiornamento pedagogico dei professionisti dell’istruzione attraverso, principalmente, il lavoro di squadra dei partner, per il raggiungimento di una scuola democratica e dell’espressione di opinioni e criteri sulla politica e la realtà educativa, nonché la promozione della lingua catalana.
  • Promuovere il dibattito e la riflessione necessari per favorire pratiche pedagogiche mirate a potenziare le pari opportunità, valorizzando come un fatto positivo la diversità a causa di sesso, origine, credo, età o etnia.
  • Organizzare scuole estive e altro tipo di formazione continua degli insegnanti, professori e educatori.
  • Pubblicare materiali, riviste, libri in diversi formati, come un altro modo di diffondere le pratiche e le teorie pedagogiche.
  • Consulenza su questioni pedagogiche a persone, entità, organizzazioni o istituzioni che lo richiedono.
  • Promuovere e svolgere ricerche nel campo della didattica, metodologia, pedagogia e altre discipline che possono contribuire al progresso di istruzione e scuola.
  • Partecipare e cooperare con organizzazioni pubbliche o private e in tutti quelle iniziative che, con analoghe finalità, sono finalizzati al miglioramento dell’istruzione sia in Catalogna che in Spagna e nell’Unione Europa come in altri paesi

 

Il modello educativo delle scuole dell’infanzia in Catalogna

Le visite organizzate in questo programma sono selezionate in dettaglio e con i criteri di innovazione e di riflessione pedagogica, che consentono di progredire verso il miglioramento della qualità educativo

Gli assi fondamentali che governano i diversi i centri educativi che verranno visitati rispondono a:

  • Una natura pienamente educativa dello stage dell’educazione della prima infanzia, offrendo ai bambini un set di esperienze educative che promuovano il loro sviluppo e apprendimento.
  • Condividere cura e educazione con le famiglie dei bambini nei primi anni di vita. Stabilire un’area di fiducia reciproca è, quindi, essenziale. Il rapporto con le famiglie fa parte della vita quotidiana nel quadro di uno scambio di criteri, opinioni ed esperienze. È definire come scuole aperte alla partecipazione delle famiglie
  • Il concetto di infanzia: educare comporta promuovere in ogni bambino e bambina le proprie capacità, offrendo a ciascuno le sfide e l’aiuto di cui hanno bisogno.
  • Tenere al centro l’idea di bambino competente, una persona con diritti e capacità, curiosità e voglia di imparare È il protagonista attivo del proprio apprendimento, un bambino che si interroga e che porta i suoi interessi, emozioni e conoscenze.
  • Un contesto educativo definito e aperto a desideri, preoccupazioni, interessi e aspettative di ciascun bambino o bambina. Un contesto segnato dall’affetto, il rispetto e la professionalità. Questo contesto e l’azione educativa di qualità è il lavoro del team dei professionisti della scuola.

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