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Zeroseiup 3/2016

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EDITORIALE

Non basta sopravvivere

Ferruccio Cremaschi

Non basta sopravvivere

Ferruccio Cremaschi

In questi mesi ho avuto occasione di incontrare moltissime educatrici in diverse città italiane. Il quadro che ne ho ricevuto è che esista un grandissimo impegno e una forte professionalità che non demordono nonostante il quadro generale spesso deprimente.

Certo le prime reazioni sono di sconforto, di lamento per la scarsa considerazione che esiste oggi nei confronti del sistema educativo. Emergono problemi reali di non scarso rilievo sulla carenza di risorse, sulla precarietà diffusa, sulle incertezze del quadro politico e del futuro personale.

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L’INTERVISTA

Un’educazione di qualità

Ferruccio Cremaschi intervista Nice Terzi Presidente del Gruppo Nazionale Nidi Infanzia.

Qualche valutazione sul XX Convegno Nazionale del Gruppo: Curricolo è responsabilità

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AZIONE EDUCATIVA

Perché le strutture delle famiglie contemporanee impongono una trasformazione dei servizi per l’infanzia

Matteo Lei percorre in rapida rassegna alcune proposte di riforma dei servizi per l’infanzia, in prospettiva di ricerca eco-inclusiva e in stretta connessione ai cambiamenti socio-economici e culturali delle attuali famiglie.

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Orientamenti per un curriculum 0-6

Nell’articolo Elio Raviolo delinea le linee fondamentali secondo le quali si dovrebbe apprestare il curricolo 0-6, un curricolo che nasca secondo un’idea negoziata e condivisa e all’interno del quale i traguardi relazionali e cognitivi si sviluppino simultaneamente. In tal modo è possibile non ridurre l’applicazione della Legge 107/2015 alla conferma dell’esistente, bensì realizzare la progressiva attuazione del sistema integrato.

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Modelli pedagogici, progetto educativo e partecipazione nei servizi per l’infanzia: il ruolo (necessario) del confronto democratico

Donatella Savio, a partire da un’analisi delle differenti declinazioni assunte dalla partecipazione (degli educatori, dei genitori, degli stakeholders) nella definizione di un progetto educativo condiviso, richiama alla necessità di prendere in considerazione il punto di vista del bambino che deve entrare a pieno titolo nel dialogo e nel confronto tra le parti.

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La documentazione educativa tra “mito” e “realtà”: problemi, riflessioni e proposte

Gino Ferri
Il tema della documentazione educativa è trattato sotto diversi aspetti tra i quali la sua funzione conoscitiva e comunicativa e il suo ruolo nodale nella costruzione di significato condiviso tra i partecipanti all’azione educativa. Non mancano riferimenti alla prassi educativa quotidiana ed esempi di alcuni strumenti operativi.

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ATTUALITA’

L’istruzione: una responsabilità pubblica

A partire dall’affermazione di Dewey: “Uno stato democratico ha come principale responsabilità l’educazione dei bambini ai valori della democrazia”, Peter Moss illustra i valori della scuola pubblica e sollecita un impegno politico dei cittadini che risponda alla responsabilità di rinnovare e rafforzare il progetto d’istruzione pubblica.


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…e in Italia?

Sollecitato dal contributo di Peter Moss, Aldo Garbarini conduce una riflessione sul rapporto, che sorregge i servizi educativi, tra cultura pedagogica e sostenibilità economica. L’analisi dei fenomeni sociali in corso (denatalità, calo della richiesta dei servizi per l’infanzia, mutamento delle esigenze delle famiglie …) è tracciata in un quadro europeo e mette in luce la necessità di rilanciare il sistema dei servizi in ottica di complementarità tra le offerte attualmente esistenti.


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Gli elementi di stress all’interno della professione dell’educatore/insegnante nel terzo millennio

Enea Nottoli, Lavinia Lombardi, Marco Saettoni

Il lavoro dell'educatore e dell'insegnante negli ultimi decenni ha subito un mutamento epocale, che ha posto la figura al centro non solo di una riflessione pedagogica e contenutista ma anche a quella psicologica.

Eventi significativi hanno mostrato il lento scivolamento verso atteggiamenti portatori di evidenti e indiscutibili segnali di stress, sollecitazione mentale è messa in discussione di molte delle strategie appartenenti ad una pedagogia che probabilmente non esiste più o che, quantomeno ha bisogno di essere integrata e reinserita in una società in continuo mutamento.


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VOCI D’AUTORE

Caro Frato

Caro Frato,

congratulazioni e auguri di buon compleanno.

Quando nascesti, cinquanta anni fa, non avrei mai pensato che avresti vissuto tanto e che avresti avuto questo successo.

Abbiamo sempre detto che Frato nasce nel ’68 ed è vero, perché per la prima volta in quell’anno firmai con quello pseudonimo le mie prime vignette. Ma i personaggi nascono due anni prima e per questo, senza dire bugie possiamo festeggiare le tue nozze d’oro con la penna, l’inchiostro di china e con i tuoi personaggi.

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PROFESSIONALITA’

Il coordinamento pedagogico oltre lo 0-6

Enea Nottoli

Il ruolo del coordinatore pedagogico nella nuova concezione di scuola

Negli ultimi decenni sono stati tentati molti interventi sul comparto scuola, sono state inserite nuove materie, sono state date priorità e si è cercato di riformare l’aspetto organizzativo, cercando di rendere più snello un apparato che ha mostrato più di una lacuna.


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Della natura del rapporto di lavoro del personale delle sezioni primavera

Massimo Mari
Non v’è alcun dubbio che l’Accordo Quadro Stato Regioni del 1 agosto 2013, confermato nella sua totalità dall’Accordo in Conferenza unificata del 30 luglio 2015 anche per il biennio 2015/2016 e 2016/2017 ha fatto compiere un piccolo passettino in avanti alla natura del rapporto di lavoro del personale docente, educativo e Ata in forza nelle sezioni primavera.

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Quali bisogni formativi di educatori e insegnanti

Diana Penso
Il percorso formativo 0-6 offre l’occasione per ripensare in continuità gli aspetti, inestricabilmente connessi, della cura, della relazione e dell’apprendimento, nel rispetto delle fasce d’età, dei bisogni dei bambini e senza inutili anticipazioni. L’autrice indica la strada maestra della riforma nella formazione congiunta dei docenti di scuola dell’infanzia e degli educatori, in interventi formativi improntati all’apprendimento riflessivo, nei quali il formatore svolga un ruolo prevalentemente maieutico.

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I social network per la promozione della cultura d’infanzia

Paola Toni
Richard Normann, studioso ed esperto di Management che diceva che il servizio deve entrare in una «logica di produzione di valore (logic of value production)» e perciò deve rispondere a questa domanda: «Se il servizio per cui lavoro ha un forte orientamento ai sistemi di creazione di valore che permettono di raggiungere e mantenere risultati concreti e duraturi, l’approccio mentale non èquesto è il mio servizio, ma per questi miei clienti quale valore sto creando?”».

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DAL MONDO/INTERNAZIONALE

L’istruzione nell’infanzia come veicolo per la crescita della scuola in Spagna

Enea Nottoli
Un sistema educativo e politico in crisi che cerca la propria via di uscita nei servizi prescolari e nella formazione dei nuovi piccoli-grandi cittadini.

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CULTURA

Che fare?

Paolo Perticari prosegue la coraggiosa e approfondita analisi attraverso la pedagogia nera per riflettere sulle radici del male, sulle leggi in vigore e su quelle auspicabili ma, soprattutto, sui bambini che stiamo crescendo


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I bambini e il sacro – Lo spazio del sacro

Raffaele Mantegazza, nel sottolineare il valore dell’educazione e dei suoi rituali, rileva la sacralità dello spazio educativo, nel quale valgono regole differenti da quelle esterne, suggerisce, in quest’ottica, spazi di soglia per il passaggio del bambino dai momenti della quotidianità alla scuola

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Intervista a un coniglio selvatico

Andrea Canevaro
Il coniglio correndo e saltellando ci mostra la paura e la fortuna, ci accompagna attraverso la simbologia e la storia e, infine, ci porta la primavera e l’uovo di Pasqua!


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STRUMENTI

Un quadro europeo per la qualità dei servizi educativi e di cura per l’infanzia: proposta di principi chiave

Rapporto elaborato dal Gruppo di Lavoro Tematico sull’Educazione e Cura dell’infanzia sotto l’egida della Commissione Europea

È possibile migliorare l’accessibilità dei servizi e al tempo stesso garantirne la sostenibilità in tempi di crisi? Come ripensare le pratiche educative e di cura mettendo al centro i bisogni dei bambini che provengono sempre più spesso da contesti connotati da pluralismo linguistico e culturale? Come sostenere la professionalità di educatori e insegnanti che, nelle loro relazioni quotidiane con bambini e famiglie sono chiamati a confrontarsi con questa complessità crescente? Si può dare nuovo impulso ad una progettualità pedagogica inclusiva che si spinga oltre la realtà del singolo servizio attribuendo un ruolo attivo a bambini e famiglie nei processi di rinnovamento sociale delle comunità in cui vivono?

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STRUMENTI

I servizi per l’infanzia oltre la crisi: un impegno politico e pedagogico

Intervista a Arianna Lazzari
Un quadro europeo

La scelta di tradurre e pubblicare in italiano un importante documento europeo che rivolge la sua attenzione all’infanzia, a partire dalle politiche educative che di infanzia si occupano, nasce dal preciso intento di offrire un contributo di respiro internazionale al dibattito nazionale sull’istituzione del sistema integrato 0-6. Il documento risulta innovativo non solo per il suo contenuto, di grande rilevanza sia sul piano scientifico che su quello politico, ma anche per via del metodo attraverso il quale tali contenuti sono stati pensati, strutturati, negoziati e prodotti all’interno di un processo condiviso.

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FORMAZIONE

Un progetto di formazione come buona pratica, dove l’esperienza è origine di nuova conoscenza

Enrica Fontani
Un progetto di formazione che risponda a determinati criteri è una buona pratica a tutti gli effetti e può portare alla costituzione o al consolidamento di una comunità di pratica; nell’articolo si ripercorrono alcune delle prerogative di una formazione che porti sviluppo professionale e miglioramento del servizio e della scuola. Si presenta, per sommi capi, un esempio di formazione operativa che ha coinvolto educatori di Nido e insegnanti di Scuola d’Infanzia in una proposta che ha richiesto di mettere in campo l’esperienza per ridefinire il loro ruolo, in merito agli spazi, nel progetto educativo.

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EVENTI

Pedagogia nera, abuso infantile e vita futura

La pedagogia nera o la violenza educativa ordinaria emerge come il contesto di lettura e di analisi delle fonti e della foce di ogni forma di trauma inflitto ai bambini. Troppo spesso, infatti, nel contesto dell’amore familiare e parentale, in nome dell’educazione, nel nome del padre e della madre, accadono forme di violenza grave e di aggressività subdola e indecifrabile che in alcuni casi si spingono fino al reato. Esse costituiscono la zona d’ombra impenetrabile della vita in famiglia.

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Costo:
61,00 euro (comprensivo di catering)

ZEROSEIUP online - registrazione Tribunale di Bergamo n. 16 03/06/2015 - ISSN 2499-8915

Direttore responsabile: Ferruccio Cremaschi