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Zeroseiup 3/2018

EDITORIALE

Lo zero Sei che verrà

Amilcare Acerbi

Appunti per definire il profilo professionale del personale educativo e una piattaforma contrattuale consona. 07 Aprile 2018

La situazione è complessa. Tra regione e regione le normative per i nidi sono differenti, per la scuola dell’infanzia vi sono modelli organizzativi e pedagogici di scuole comunali, statali e paritarie, falsamente simili, pur dichiarandosi tutte allineate alle norme statali. Molti nidi sono in appalto a cooperative, talvolta anche scuole dell’infanzia. I comuni capoluogo in alcune regioni sono strutturati per gestire, in altre né loro né comuni più piccoli sono in grado di provvedere alcunché, salvo avvalersi di deleghe a imprenditori privati o del privato sociale. I comuni montani soprattutto soffrono di esodi familiari fortissimi perché non ci sono servizi. I contratti a seconda del soggetto gestore sono diversi, basti solo pensare al trattamento differente degli insegnanti delle sezioni primavera. Non tutti i corsi di laurea di scienze della formazione sono ad oggi corrispondenti alle indicazioni del legislatore.

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06UP MAGAZINE N.3, 2018

L’INTERVISTA

Narrare le infanzie

Intervista a Nice Terzi a cura di Ferruccio Cremaschi

 

L’appuntamento a Palermo del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia per il tradizionale Convegno biennale, richiama l’attenzione sui problemi attuali dell’infanzia e sugli snodi cruciali delle riforme derivanti dal Decreto 65.

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RILA

Lavoro Aperto come opportunità di Cambiamento

Enea Nottoli

Riflettere sul Lavoro Aperto ci aiuta a capire e a comprendere quali siano i passi da compiere verso una pedagogia capace di accompagnare bambini, famiglie, educatori e istituzioni nel loro lungo percorso educativo.

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ATTUALITA’

Il mio sogno per le bambine e i bambini di Palermo: un centro di laboratori esperienziali dedicati all’infanzia

Giovanna Marano

Il mio sogno per le bambine e i bambini di Palermo: un luogo tutto per loro, dedicato alle attività creative, alle esplorazioni percettive, alle variazioni immaginative, grafiche, verbali, alle suggestioni narrative e sensibili che possono aiutare le nuove generazioni a crescere meglio.


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PROFESSIONALITA’

Le parole del cambiamento

a cura di Silvia Travaglini

Sperimentazione del coordinamento pedagogico nella scuola dell’infanzia statale


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CULTURA

Costruire una Cittadinanza attiva a partire dalle bambine e dai bambini tra 0 e 6 anni

Elena Mignosi

La cittadinanza attiva nasce in una cornice democratica e partecipativa. I servizi educativi sono la prima palestra di esperienze significative con i pari e di esercizio di diritti e di democrazia diretta.

Come si costruisce in una cornice democratica e partecipativa la cittadinanza attiva fin dalla primissima infanzia? Che ruolo hanno i servizi educativi e gli adulti in questo processo?

Proveremo a rispondere a queste domande nella convinzione che un cambiamento sociale e culturale sia possibile solo a partire da una nuova attenzione ai bambini nei primi sei anni di vita e dalla diffusione di una cultura dell’infanzia e per l’infanzia.

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DIDATTICA

Il sistema educativo 0/6 nella città di Palermo
Quale continuità 0/6?

Concetta Monachello

Il D.lgs n 65/2017 che istituisce il Sistema di educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni rimette in campo alcuni problemi da sempre aperti, primo fra tutti quello dei rapporti fra nido e Scuola dell’infanzia e, quindi, della continuità educativa. Questione che oggi, più che mai, prestandosi a troppe interpretazioni, chiede si faccia chiarezza intorno al suo significato e senso.


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Narrazione e accoglienze della famiglia nel progetto pedagogico del nido

Giuseppa Messina

Non è solo il bambino ma anche, e ancor prima, sono i genitori a raccontare e a raccontarsi. L’autrice offre suggerimenti sulle condizioni perché questo avvenga in un modo rispettoso e all’insegna della reciprocità.

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PROFESSIONALITA’

Narrare l’infanzia attraverso le immagini

Manuela Cecotti
La forza della fotografia per la cultura dell’infanzia
“Quali bambini narriamo quando li rappresentiamo attraverso le immagini?” Questo interrogativo accompagna l’autrice nella sua analisi delle fotografie dell’infanzia, che tendono a rispondere più alla suggestione degli adulti che corrispondere ad un momento costruttivo della vita. La fotografia può rivelarsi uno strumento decisamente prezioso proprio per cambiare punto di vista,e dal racconto fotografico degli educatori può prendere il via un modo più autentico di presentare l’infanzia, attraverso i cento linguaggi che i bambini sono in grado di mettere in campo.


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Quali strategie di comunicazione per i servizi educativi?

Paola Toni

È sicuramente fondamentale offrire ai bambini e alle loro famiglie un servizio di qualità, ma è altrettanto importante saperlo comunicare. Come? Attraverso la comunicazione strategica, illustrata in sintesi dall’autrice.

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Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare

Laura Malavasi

(dall’introduzione del libro di prossima uscita Fuori mi annoio. Spunti educativi, suggestioni e strumenti di lavoro per vivere gli spazi aperti superando la paura (degli adulti) di annoiarsi).

Siamo pellicani o black skimmer? Ossia ci immergiamo completamente nella natura o ne sfioriamo solo la superficie? Seguiamo l’itinerario concettuale dell’autrice per scoprire la valenza educativa del dentro e del fuori e rivalutare un apprendimento, quello dello “stare fuori”, che è concedersi di fare errori e darsi tempo.

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Narrare, educare, curare

Silvana Nicolosi

Il contributo mette in luce i nessi tra la narrazione, l’educazione e la cura.

La narrazione rappresenta il luogo d’origine dell’individuo, si intreccia con l’educazione dal momento che il pensiero narrativo organizza e dà senso all’esperienza umana, esercita il sentire comune e aiuta a riconoscersi nell’universalità dell’esperienza; inoltre le storie aiutano il bambino a raccontare la propria e “curano l’anima” attraverso la relazione terapeutica che si instaura tra l’adulto che legge il bambino che ascolta.


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Per narrare le infanzie

Marco Veglia

L’autore racconta della fascinazione condivisa che si determina quando un adulto legge una storia ad un bambino. Afferma che leggere è imparare ad ascoltare e ad ascoltarsi, a leggere e leggersi, attraverso la differenza dell’altro, attraverso la narrazione si realizza una corrispondenza tra scoprire e lasciarsi scoprire, configurare e configurarsi.

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ZEROSEIUP online - registrazione Tribunale di Bergamo n. 16 03/06/2015 - ISSN 2499-8915

Direttore responsabile: Ferruccio Cremaschi