EDITORIALE
Su la testa
Ferruccio Cremaschi
Negli incontri che si succedono in questo periodo il discorso cade spesso, e non a caso, sui temi della delega contenuta nella 107 e sulle prospettive dei servizi dell’infanzia.
L’atteggiamento più diffuso tra le educatrici è di preoccupazione per il futuro. La domanda ricorrente è: che cosa faranno di noi? Quale sarà il nostro futuro? Che cosa decideranno...
CULTURA
I bambini e il sacro – Il senso del sacro
Raffaele Mantegazza ripercorre le categorie del Tremendum, del Fascinans e del Sanctum, delle quali, in genere, si occupano le religioni; propone la possibilità di impiegare tali categorie nello spazio educativo perché i bambini provino, sentano legittimate, condividano e razionalizzino paure ed emozioni profonde.
Continua a leggere...Intervista a una nuvola
Andrea Canevaro prende a spunto alcuni tra i più conosciuti proverbi popolari per parlare di saggezza, in particolare di un uomo saggio e di una sua particolare azione, apparentemente semplice ma portatrice di valori e significati
Continua a leggere...ATTUALITA’
In equilibrio fra qualità e costi per promuovere lo sviluppo sostenibile dei nidi
Nuovi spunti e orientamenti dalla recente indagine pilota realizzata dall’Istituto degli Innocenti in Regione Toscana Introduzione Di qualità dei nidi si parla da almeno 20 anni (il primo lavoro originale di orientamento sul tema è del 1993; si tratta del volumetto Gli indicatori di qualità per l’asilo nido, pubblicato a
Continua a leggere...L’educazione dei bambini fra diritti dichiarati, dinamiche evolutive delle esperienze e nuove prospettive 0-6
In bilico sulla soglia dell’attenzione della politica La lunga strada per l’affermazione del diritto all’educazione a partire dalla prima età Sembra diffondersi sempre più nel contesto dei documenti internazionali di orientamento delle politiche e negli stessi programmi generali di tanti Paesi nel mondo l’idea che il tema dell’educazione corrisponda al…...
Continua a leggere...DIDATTICA 0/6
Due progetti educativi tra “micro” e “macro”, elementi in comune e prospettive diverse
Enrica Fontani
Dall’esame di alcuni punti di contatto e di altrettanti elementi di differenza tra due progetti, rivolti ai bambini di scuola dell’infanzia e di nido, scaturiscono alcuni ragionamenti sui bisogni dai quali prendono l’avvio le due proposte, sui destinatari ai quali si rivolgono, sul modo di procedere e di documentare le iniziative. Questo ci fa riflettere sul fatto che un progetto, se ben concepito e condotto, sia qualcosa di “vivo” e rispondente al contesto in cui si svolge e ai protagonisti che lo animano.
Continua a leggere...PROFESSIONALITA’
Strumenti e tecniche di promozione e comunicazione strategica dei servizi educativi
Paola Toni
Ogni situazione che si vuole promuovere richiede la scelta del canale e dello strumenti specifico e il piano di comunicazione che li ingloba deve essere portato a conoscenza di tutto il personale e meglio se condiviso.
Tra esperienze e costruzione narrativa dell’esperienza: un curriculum per bebè e bambini piccoli
Maria Carmen Silveiro Barbosa
In vari paesi del Sud America la responsabilità per l’educazione e per la cura di bebè e bambini piccoli – da 0 a 3 anni – è andata rimbalzando tra i settori dell’assistenza sociale, della sanità e dell’istruzione. Nella misura in cui l’ambito educativo difende che questi soggetti hanno diritto ad un’educazione nella scuola dell’infanzia, la questione che si pone è la seguente: che genere di curriculum offrire loro?
Continua a leggere...Dare corpo: un titolo e una prospettiva
Ornella Martini
Dove, parlando di infanzia e bambini, racconto perché abbiamo bisogno di ripartire dal corpo per essere quello che vorremmo
Continua a leggere...Curricolo e contesti, per una scuola “mediterranea” dei bambini in età uno-sei anni
Amilcare Acerbi prefigura, attraverso dei precisi contesti (ambientale – naturale, dell’arte contemporanea e comunicazione visiva, della finzione – comunicazione – simbolizzazione, della logica e della fisica, della sicurezza e gestione del rischio, del riposo – ozio e meditazione) una ludo-scuola, dove il bambino viva con intensità e rispondenza ai due mondi “reale e virtuale” la sua esperienza di apprendimento.
Ritiene, inoltre, che il confine culturale della scuola si debba allargare, ora, più che alla mitteleuropa, al Mediterraneo per rispecchiare e comprendere il passato e preparare il futuro del nostro paese.
Continua a leggere...Bambini trattati male
La Redazione di Zeroseiup intervista Paolo Perticari
Proteggere i bambini che nessuno protegge dalla pedagogia nera e dalle sue conseguenze
Prima parte
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Come scegliere i giocattoli per l’angolo delle costruzioni, in interno
Amilcare Acerbi
Come ho già avuto modo di ragionare sulle pagine di ZeroSeiUp perseguo l’idea che nel nido e ancor più nelle scuole dell’infanzia e nelle ludoteche, i giocattoli vadano offerti per tipologia di funzione, per indurre così i bambini ad operare delle scelte, ma soprattutto per indurli a provare ad elaborare un progetto di uso, o prima di cogliere l’oggetto o subito dopo averlo afferrato. Progetto sempre più collegato ad una storia da inventare e svolgere e quindi dove l’aspetto e psicomotorio e dell’esplorazione sensoriale non siano gli unici, o quanto meno risultino complementari.
DAL MONDO/INTERNAZIONALE
Dall’adulto al bambino, il nuovo curricolo della Slovenia
Enea Nottoli
Il percorso della Slovenia nel contesto dell’infanzia dalla caduta del regime comunista ad oggi
Continua a leggere...Le transizioni influenzano lo sviluppo dei bambini
A cura di: Peeters J., Hayes N., Siarova H., Ceneric I., Peciukonytė L., Hulpia H., Dumčius R., Van Landeghem G.
(Sintesi di Enea Nottoli)
Un percorso all’interno della transizione dai servizi per l’infanzia alla scuola primaria; una riflessione sui risvolti positivi di un percorso lineare ed armonico in grado di coinvolgere tutti i bambini e le loro componenti. In questo passaggio abbiamo cercato di riportare i momenti salienti individuati dagli autori in un percorso molto ampio ed articolato che si conclude nella transizione alla scuola secondaria.
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FOCUS DEL MESE
Il cibo locale nella ristorazione scolastica, a partire dai servizi per l’infanzia
Giovanni Faedi richiama all’esigenza di rifondare le nostre abitudini alimentari, a partire dai più piccoli e dalle loro famiglie, secondo criteri di salute personale e di sostenibilità ambientale. Le motivazioni che adduce a scelte alimentari sane e corrette non sono banali e folkloristiche bensì scientificamente fondate: il recupero della territorialità dei cibi consente, oltre a favorire l’occupazione locale, di recuperare il contatto fisico con gli ambienti naturali, di tutelare la biodiversità, e di ridurre il consumo energetico.
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ZEROSEIUP online - registrazione Tribunale di Bergamo n. 16 03/06/2015 - ISSN 2499-8915
Direttore responsabile: Ferruccio Cremaschi