EDITORIALE
Una nuova rivista?
Diciamo una rivista nuova, non soltanto perché anagraficamente l’ultima nata, ma perché ambisce a porsi in termini diversi, per essere:
- una rivista aperta ai problemi della società e di un mondo che cambia rapidamente, problemi che chiedono attenzione ai processi, ai mutamenti, alle sensibilità e ai valori in continuo divenire;
- una rivista in discussione, che non solo raccoglie pareri e voci diverse tra loro in dialogo, ma mette se stessa in discussione, rifiutando ogni autoreferenzialità, sempre disponibile al rinnovamento;
- una rivista collettiva, che vive e nasce dal contributo dei suoi lettori, che cerca in loro la sua redazione, la sua ragion d’essere, il suo futuro;
- una rivista “glocal”, che si nutre della cultura e dell’esperienza italiana, ma interroga, dialoga, sostiene operazioni di confronto e di meticciato culturale con chi dell’infanzia si occupa nel mondo intero;
- una rivista “albero”, libero nello spazio, sensibile a ogni brezza, ma con un solido tronco, che ha radici saldamente ancorate al terreno della storia e della cultura dell’infanzia maturata nelle esperienze, e rami e foglie che crescono e si protendono verso il futuro, per esplorare nuove atmosfere e nuovi orizzonti.
- una rivista “vostra”, che sia luogo di incontro, confronto e co-costruzione di una cultura d’infanzia realmente condivisa e partecipata.
Se ci riusciremo, questa vorrà essere e sarà la nostra rivista.
La redazione
ATTUALITA’ CULTURA RICERCA
L’idea “implicita”di bambino
Affrontare il problema dell’idea esplicita o implicita di bambino che regge oggi gli atti educativi all’interno della famiglia, dei servizi per l’infanzia e della scuola in genere, mi permette di fare anche alcune riflessioni intorno al ruolo del dirigente scolastico, che attualmente infiamma le polemiche sulla “buona scuola”. Cominciamo da
Continua a leggere...Pinocchio intervistato, finisce per intervistare
Non è stato facile intervistare Pinocchio. E non perché sia introvabile. È, al contrario, da per tutto. Si muove sempre, con movimenti che – senza offesa – sembrano da burattino. Scatta di qua e di là continuamente, e, per potergli fare domande e catturarne le risposte, ho dovuto accompagnarlo in
Continua a leggere...Il cinghiale e la contadina
Dove parlando di città e campagna provo a dire le mie idee sulle tecnologie digitali, spero con qualche interesse e utilità per i lettori Dal nome risulto una donna, e già questo soltanto può dire moltissimo; femminista per storia politica e personale (sono appartenuta totalmente al ’77, a partire dai
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PROFESSIONALITA’
I servizi educativi diffondono cultura d’infanzia
Paola Toni
I servizi educativi devono comunicare valori e significati e sviluppare reciprocità e condivisione. Alcune caratteristiche specifiche dei servizi rendono difficile la comunicazione. Alcuni esempi: il servizio educativo esiste se qualcuno lo usa altrimenti resta uno spazio ben arredato e colorato. Questa logica considerazione deve farci comprendere il ruolo strategico delle famiglie nella promozione attraverso il passaparola positivo. E ancora: le principali caratteristiche dei servizi che ci vengono suggerite dalle teorie di management, sono l’intangibilità, l’inseparabilità, l’eterogeneità e la deperibilità, elementi che richiedono riflessione ed attenzione nei percorsi di comunicazione.
Infanzia, processi educativi e ruolo dell’adulto
Il riconoscimento dell’identità del bambino come soggetto attivo nel propri processi relazionali, sociali e conoscitivi richiede di rivedere il ruolo e la professionalità dell’adulto. Alcuni elementi costitutivi della professionalità del docente diventano indispensabili per re-interpretare con consapevolezza e restituire senso alle pratiche educative. Introduzione: identità del bambino e ruolo dell’adulto…...
Continua a leggere...Nulla e di nuovo nulla
Gerlinde Lill
L’infanzia oggi è istituzionalizzata e organizzata dagli adulti, dunque i servizi per l’infanzia dovrebbero offrire un maggior benessere e una vita “indisturbata” ai proprio ospiti. L’elemento primario diventa la calma, intesa come un tempo libero, lungo e calmo e non strutturato e programmato. Per questo scopo aprire le “Stanze del Nulla e del Senza” è una necessità, un modo per rendere tutto possibile. Offrire ai bambini il Meno o il Nulla vuol dire farli riappropriare del proprio tempo e dei propri spazi.
Continua a leggere...FOCUS DEL MESE

Dossier 5/2015 - Curriculo 1 / Il curriculo prima del curriculo
La programmazione nell’asilo nido (1988)
Contributi di Enzo Catarsi, Carla Catarsi, Laura Restuccia Saitta, Laura Cipollone, Battista Quinto Borghi, Gloria Tognetti, Susanna Mantovani, Franco Frabboni
I testi di questo dossier provengono dagli Atti di un Convegno organizzato a Empoli il 30 e 31 ottobre 1987 da Enzo Catarsi. Nel titolo il Convegno si presentava con una declinazione tradizionale: La programmazione nell’asilo nido. Abbiamo scelto gli interventi che aprivano il dibattito su termini e concetti su cui ancora oggi non siamo arrivati a piena chiarezza e consapevolezza: programma, programmazione, progettazione, curriculo.
Le riflessioni ci sembrano una preziosa base di partenza (dopo quasi trent’anni) per approcciare in modo disincantato e scevro da pregiudizi le tematiche attinenti al curriculo nello “zerosei”.
Presentiamo, come introduzione, una breve nota di contestualizzazione, scritta vent’anni dopo (nel 2009) da Carla Rinaldi tra i relatori del Convegno.
Abbiamo mantenuto nelle attribuzioni dei singoli relatori, la qualifica che ciascuno rivestiva all’epoca.
Continua a leggere...DAL MONDO/INTERNAZIONALE

Familles, crèches, écoles et si on se donnait la main ?
Famiglie, nidi, scuole
E se ci dessimo la mano?
Le Furet n.70 – Aprile 2013

PETITE ENFANCE : quelles SÉCURITÉS ?
Prima infanzia: quali sicurezze?
Le Furet n. 69 – dicembre 2012
DIDATTICA
Documentare per ricercare strategie come metodo d’azione
Enrica Fontani
La documentazione nel sistema educativo si compone di numerose raccolte, predisposte in banche dati strutturate o come repertori tematici, organizzate in singole esperienze oppure in veri e propri centri di documentazione. Questa molteplicità dell’offerta di selezioni di attività didattico -educative è giustificata dal ruolo che riveste il documentazione e la diffusione delle buone pratiche per l’educatore e l’insegnante? Proviamo a ripercorrere e verificare le ragioni a sostegno della documentazione come azione che possa indurre miglioramento professionale.

Un nuovo sguardo alla quotidianità e alla routine, nei Nidi e nelle Scuole dell’Infanzia, attraverso i linguaggi visivi.
La quotidianità, osservata con nuovi occhi, racchiude scoperte speciali ed episodi inattesi. La conoscenza dei linguaggi visivi offre all’insegnante l’occasione per trasformare il contenuto dello sguardo in oggetto concreto. La quotidianità: non sarà forse un soggetto noioso da raccontare? Può suonare un po’ fuori moda questa parola nella percezione contemporanea
Continua a leggere...VETRINA

Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul lavoro aperto
Questo materiale raccoglie una serie di articoli scritti nel tempo da Gerlinde Lill sul concetto di “Lavoro Aperto”.
La traduzione degli scritti rappresenta un traguardo importante e prezioso in quanto offre la possibilità di poter approfondire il “Lavoro Aperto” nei suoi aspetti culturali e operativi.
Enea Nottoli ci presenta il volume
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Zeroseiup Magazine
Zeroseiup Magazine, 1 – ottobre 2015
Scarica Zeroseiup Magazine n. 1/ottobre 2015 in versione PDF Clicca sulla copertina… Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati Log In Registrati...
Continua a leggere...EVENTI
Verona – RILA Progettare il cambiamento tra teorie e pratiche
Sabato 21 novembre 2015 – 10,00/17,00
Continua a leggere...direttore responsabile: Ferruccio Cremaschi
Pubblicazione autorizzata dal Tribunale di Bergamo n. 16 del 3 giugno 2015
ISSN 2499-8915