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Zeroseiup 4/2021

EDITORIALE

Anno nuovo, questioni "vecchie"

Ferruccio Cremaschi

È iniziato un nuovo anno educativo, con molte speranze ma ancora tra molte incertezze e ombre. Prevedere come sarà, dipende da troppe variabili non facili da gestire e da governare. Dobbiamo tutti esprimere un grande grazie e un grande incoraggiamento a educatrici e insegnanti che rimettono in gioco tutto il loro impegno e la loro passione a favore e insieme a bambine e bambini che vivono la loro crescita in questo momento particolarmente difficile.

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06UP MAGAZINE N.4, 2021

L’INTERVISTA

Professione insegnante

 

 

Essere un insegnante richiede un atteggiamento

verso la vita: porre domande, essere curiosi.

 

 

Intervista a Jaume Funes a cura di Laia Vicens


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KORCZAK

La voce di Janusz Korczak

Dario Arkel attraverso l’analisi dello stile di narrazione e scrittura coglie l’idea di bambino e l’atteggiamento di Korczak verso l’infanzia, ne mette in rilievo la portata innovativa rispetto all’epoca e tutt’altro che esaurita.

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DIDATTICA

Una proposta pedagogico scientifica

Lina Stefanini e Marco Bonali, oltre ad esporre il pensiero rispetto al progetto di alcuni soci esperti, presentano una sintetica spiegazione del il metodo della Bussola della mente funzionale (BMF).
Il tema centrale dal quale scaturisce il progetto si declina in questi tre quesiti:

“- come si comportano i bambini sul piano relazionale operativo?

– quale neurofunzionamento occorre attivare?

– quale educazione proporre?”.

La ricerca si dirige a delineare i tratti di una “pedagogia scientifica che proponga metodi di intervento educativo funzionale”

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IMMAGINI, PAROLE, LIBRI

Libertà di essere se stessi, un diritto per bambine e bambini

Ursula Gruner
Il tema della libera scelta, fuori dai preconcetti legati al genere non è un tema nuovo nella letteratura per l’infanzia, però rimane sempre attuale e necessita di una continua vigilanza e attualizzazione. Già negli anni ‘80 si sono svolte varie ricerche sul tema, specialmente nei paesi anglosassoni e scandinavi. Per poter immaginare una parità dei generi dobbiamo creare un immaginario, esempi e paradigmi che superino le tradizionali gabbie degli stereotipi sia per le femmine che per i maschi. Le utopie iniziano nella testa, hanno bisogno di una narrazione e di parole che diano forma ai desideri e ai sogni.

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APPUNTI DI EDUCAZIONE

Francesco Tonucci

Per una nuova cultura dell’infanzia

Gli adulti hanno il coraggio di riconoscere ai bambini i loro diritti e doveri e, di conseguenza, la fiducia nel lasciare che si assumano le loro responsabilità?

Potrebbe essere una chiave di volta per l’educazione al senso di cittadinanza …

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Il problema dell’inizio, l’inizio del problema

Siamo sicuri che le attività della cosiddetta “accoglienza” rispondano all’esigenza dei bambini di conoscersi e sentirsi a proprio agio nell’ambiente scolastico? Il quesito è fondamentale visto che un ambiente favorevole è condizione necessaria perchè si avvii un percorso di apprendimento.

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CULTURA

Infanzia Laboratori Esperti esterni

Francesco De Bartolomeis, il decano e più conosciuto pedagogista del nostro Paese, ci regala questo articolo, a tutto campo, dall’infanzia all’università, all’inizio del nuovo anno scolastico che dovrebbe segnare un rinnovato interesse per l’educazione e formazione delle nuove generazioni. Con un linguaggio incisivo ritorna su alcuni temi principali della formazione quali: lo sviluppo dell’identità, il rispetto dei tempi e delle modalità di procedere di ogni bambino o ragazzo, il valore centrale del gruppo, l’apprendere insieme bambini e adulti tramite la ricerca, il rapporto con le realtà esterne alla scuola più qualificate nei vari campi disciplinari, superando il pericolo dell’autarchia scolastica.

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La cittadinanza e il bene comune

Cinzia Mion ci conduce in necessarie riflessioni sul bene comune, sulla difficoltà nel nostro Paese ad orientarsi verso questo valore, sui passi da compiere, come adulti ed educatori,
perché le bambine e i bambini imparino


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Pandemia da covid-19 e educazione

Enrica Fontani

L’evento pandemico non ancora concluso ha suscitato in noi un profondo bisogno di comprendere quanto sta accadendo; l’intensa incertezza che ancora ci abita, oltre a provocare un disagio psicologico, ci predispone a nuove letture della realtà. Alcuni autori che hanno segnato la storia della pedagogia e del pensiero possono indicare la direzione da intraprendere verso un pensiero sistemico e che predisponga “alla lettura complessa delle circostanze di vita e di esperienza dell’unità uomo-natura”

(Pinto Minerva, F., 2014).


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IL PIACERE DI DOCUMENTARE

Immagini e parole da un anno stra-ordinario

Manuela Cecotti
Ricordare, rileggere e interpretare gli eventi accaduti nel periodo pandemico, in particolare nell’ambito educativo, è fondamentale per attribuire loro un significato e collocarli nel nostro percorso di vita. Le immagini e il racconto contribuiscono in maniera potente a questa operazione di ricostruzione.

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PROFESSIONALITA’


Gioco libero con vincoli

Marine Schmoll, psicologa clinica in asili nido e membro dell’ANAPSY.p.e. (Associazione Nazionale degli Psicologi per la prima infanzia - Francia), osserva che i protocolli sanitari hanno modificato le regole della vita negli asili e in particolar modo quelle cui è sottoposto il gioco.

La domanda che si pone è la seguente: ne deriva una riduzione delle libertà dei bambini e degli adulti, genitori e educatori, che li circondano?


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Mettere radici

Ogni orto è diverso dagli altri, ma che si tratti di orti comunitari, di accoglienza o di quartiere, o ancora di orti interculturali e internazionali, hanno tutti una cosa in comune: sono il luogo in cui il giardinaggio mette in relazione le persone – che siano o meno portatrici dell’esperienza del rifugiato o del migrante -, consente loro di trovare conforto all’arrivo in una nuova patria e di prendere coscienza delle connessioni tra ecologia e stile di vita sostenibile.

La giornalista Jutta Gruber e il regista di documentari Andreas Münzer hanno incontrato alcuni attori, piccoli e grandi, di questo nuovo impegno intorno al giardinaggio.


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Passano gli anni e qualcosa è cambiato

Emilia Restiglian prende in esame diversi aspetti caratterizzanti gli attuali corsi di laurea per gli Educatori nei servizi per l’infanzia: le modalità di accesso, la centralità dell’infanzia nel curricolo, i tirocini, i laboratori… In generale rileva che “la formazione è stata resa di conseguenza molto più omogenea nel territorio nazionale anche se, naturalmente, solo un’analisi qualitativa delle attività previste (insegnamenti, laboratori, tirocinio) potrebbe far emergere le differenti “qualità” dei percorsi formativi”.
Manca ancora “un riconoscimento generalizzato del titolo di studio (…), a partire dai concorsi pubblici, e una qualificazione di tutti i servizi per la prima infanzia del paese in ottica di miglioramento continuo e della diffusione della cultura dell’infanzia”.


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La conduzione pedagogica dell’équipe educativa
Il coordinatore come mediatore di riflessività

Marco Paterlini delinea il profilo del coordinatore pedagogico, in una funzione e in un’attività tutt’altro che burocratica, quella del “professionista riflessivo che mediante processi di ricerca e di indagine riflessiva favorisce l’evoluzione del contesto in cui (e con cui) interviene, strutturando una relazione flessibile tra cambiamento e continuità del servizio”. Questo può avvenire solo a condizione che l’équipe sia un “gruppo di lavoro e di ricerca; una comunità riflessiva che, a partire dalla propria pratica, apprende”.


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Gruppo delle referenti dell’ area infanzia e famiglia degli ambiti territoriali di bergamo e il “progetto costruire fiducie tra gli adulti”

Nicoletta Previtali

Ricostruire la storia del Gruppo delle referenti dell’area infanzia e famiglia (Bg) aiuta a comprendere le scelte compiute nell’ambito della formazione, della progettualità e del rapporto con le famiglie e con il territorio, nel caso specifico finalizzate soprattutto a “Costruire fiducie tra gli adulti”.


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Incontrarsi attraverso i linguaggi digitali dai lead ai linguaggi tecnologici

Diana Penso

La necessità di mantenere un contatto con i bambini e le famiglie nel corso dell’isolamento per il Covid-19 ha portato i servizi e le scuole dell’infanzia a proporre i LEAD; l’ambiente virtuale, non meno dello spazio fisico deve essere pensato e progettato, richiede ascolto, cura e regole di comportamento. L’autrice approfondisce i cambiamenti in corso negli ambienti educativi anche attraverso le iniziative e i documenti ufficiali nazionali ed europei.


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ZEROSEIUP online - registrazione Tribunale di Bergamo n. 16 03/06/2015 - ISSN 2499-8915

Direttore responsabile: Ferruccio Cremaschi