Aggiornamenti dal Belgio
Nima Sharmahd
Dal 15 maggio hanno riaperto la prima, la seconda e la sesta (ultimo anno) delle elementari.
Dal 2 giugno riaprono tutte le classi delle elementari e tutta la scuola dell’infanzia.
Anche le regole saranno meno rigide: gruppi di 20 bambini e meno rigidità nella distanza sociale anche alle elementari (alla scuola dell’infanzia non c’era comunque la distanza sociale).La riapertura e`organizzata con le solite ‘bolle’, cioè più o meno 10 bambini per classe che restano con la loro ‘bolla’.
La scuola dell’infanzia per ora è chiusa, però é aperto il servizio di extrascuola.
Durante la crisi era aperto solo per figli di famiglie con lavori ‘essenziali’ e per famiglie vulnerabili.
Adesso invece e`aperto per tutte le famiglie con almeno un genitore che lavora fuori casa (praticamente per tutti).
Ancora non sanno se riapriranno la scuola dell’infanzia prima di luglio.
Comunque le famiglie con bambini 2,5-6 anni possono usufruire del servizio extrascolastico per ora (che e`ora aperto per l’intera giornata, fino alle 18:00).
Il nido e`sempre rimasto aperto e ora accoglie tutti,col sistema delle bolle. Sia al nido che all’extrascuola (0- anni), i bambini giocano liberamente nei loro gruppi e le educatrici si relazionano ai bambini come sempre (e senza mascherina).
All’extrascuola i genitori di solito non possono entrare, qualcuno accoglie i bambini all’entrata e li porta in classe (stessa cosa per l’uscita, ma dipende da scuola a scuola).
Genitori e educatrici devono indossare la mascherina all’entrata e all’uscita.
Il modello di riferimento per l riapertura è quello danese.
…e dalla Francia
Marie Nicole Rubio
I servizi per l’infanzia (ECEC) sono stati ufficialmente aperti dall’11 maggio, ma non tutti i bambini frequentano perché alcuni genitori rimangono cauti e preferiscono tenere i bambini a casa.
Le misure di sicurezza prescritte dal ministero sono molto complesse e mettono in discussione gli educatori circa il loro rapporto con il bambino, i rapporti con i colleghi e soprattutto quelli con i genitori.
Il clima di ansia e paura trasmesso dagli adulti appare preoccupante per sostenere un’accoglienza di qualità in questo contesto. Si tratta di superare e accettare queste paure, queste preoccupazioni per ricreare un senso di sicurezza mentre gli spazi di comunicazione e i tempi di comunicazione sono limitati.
In Francia, la cultura della salute è storicamente quella che ha permeato le strutture per l’infanzia. Il rischio è che la preoccupazione prioritaria per la salute ci faccia dimenticare tutti gli altri aspetti. Sarebbe molto dannoso.