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Rila News Giugno 2016/1

 Percorso di approfondimento e accompagnamento alla sperimentazione della proposta pedagogica Lavoro Aperto

R.I.L.A.® è la Rete Italiana che nasce con l’intento
di raccogliere e mettere in relazione tutte le esperienze e le realtà
territoriali italiane che desiderano conoscere il pensiero pedagogico ed
educativo che sostiene il concetto di Lavoro Aperto… continua a leggere

 

n. 3, Giugno 2016

Il primo coordinamento della RILA: un momento per conoscersi, un momento per progettare il futuro prossimo

Il 17 Giugno la suggestiva cornice della mostra “Un altro sguardo, figure e storie di diversabilità nei libri per ragazzi”, presso la Fondazione Gualandi ha accolto il primo tavolo di coordinamento della RILA (Rete Italiana Lavoro Aperto). Un momento importante per conoscersi, scambiarsi impressioni e cominciare a pianificare il percorso di “lavoro aperto”. Un gruppo trasversale che attraversa l’Italia e che, con la propria storia Nazionale e Locale è pronto a fare rete, avendo come obiettivo il benessere del bambino e la sua autonomia.

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Durante la mattina tutte le parti intervenute hanno proceduto con un breve giro di presentazione, sia personale che dell’ente che rappresentavano mettendo subito in luce la diversità delle diverse esperienze; su questa tematica è stata posta da subito l’attenzione del coordinamento, in quanto più volto è stato ripetuto come fondamentale, in un ragionamento di “lavoro aperto” sia fondamentale la contestualizzazione, in quanto ogni realtà, ogni servizio ma soprattutto ogni persona risulta essere diversa dall’altra, richiedendo, dunque, un intervento specifico.

Terminate le presentazioni il gruppo di lavoro è subito entrato nello specifico della tematica e, anche su sollecitazione del coordinamento sono cominciate ad emergere le motivazioni della scelta della RILA, le aspettative rispetto a questo percorso di lavoro e le possibilità in esso riscontrate.

Sono emerse, forti, alcune tematiche ma anche “necessità” che in un futuro molto prossimo dovranno alimentare un motore che comincia lentamente a scaldarsi.

  • Osservazione delle proprie esperienze;
  • Confronto con le altre realtà;
  • Riappropriarsi del proprio ruolo e delle proprie pratiche quotidiane;
  • La pratica quotidiana come punto di partenza;
  • L’associazione del “lavoro aperto” associato ad un’idea di caos;
  • Visione bambino-centrica;
  • Paura della perdita di controllo sui bambini;
  • Partire dalla competenza dei bambini;
  • Educazione al rischio.

Queste sono le principali tematiche emerse durante la discussione attorno al tavolo di lavoro, gli elementi da cui i soggetti partecipanti hanno attinto per potersi confrontare, scambiare idee ed opinioni che non sempre sono risultate convergenti, ma anzi proprio nel rispetto del “lavoro aperto” hanno portato alla formulazione di pensieri discordanti o parzialmente affini.

Osservare, comunicare, scambiare, confrontarsi sono azioni necessarie, proprio nell’ottica di fare “rete”. Questo termine durante il corso di tutta la mattinata è risuonato continuamente, proprio per evidenziare come la rete fatta di maglie molto strette sia in grado di contenere al proprio interno molte idee diverse; tanto più le maglie sono strette tanto più le idee riescono a rimanere legate l’una con l’altra, generando a sua volta nuovi concetti e nuove esperienze.

La sessione mattutina si è conclusa attorno alla ricerca di una definizione, quella di “lavoro aperto”. Una sorta di viaggio nell’isola di Utopia, alla ricerca di un tesoro nascosto ma solo apparentemente, che in realtà è sempre sotto i nostri occhi. Un tentativo molto accademico, che ci riporta a quella che è la nostra tradizione che sembra aver bisogno di una definizione per ogni cosa, evento o fenomeno.

In questa ottica, forse è utile ricordare alcuni passaggi di Gerlinde Lill, in cui affronta proprio la “definizione” di lavoro aperto, facendolo però in modo naturale e, rifacendosi a ciò che la realtà ci pone davanti senza il bisogno di “intromissioni” accademiche:

Lavoro Aperto è più di un progetto pedagogico e sicuramente più di una mera concezione dello spazio. È un modo diverso di convivere nella scuola dell’infanzia e nei gradi successivi, perché qui i protagonisti sono i bambini […].

Lavoro Aperto significa soprattutto considerare possibile non solo ciò che ci è familiare, ma essere aperti a nuove visuali e a nuove prospettive. Spazio e tempo, progettazione e organizzazione non nascono da sé, ma siamo noi a crearli- e sono perciò modificabili. Accorgersene è uno dei punti di partenza. Significa assumersi la responsabilità delle condizioni e delle possibilità di agire degli “ospiti”- ma anche dei loro limiti. Entrambe le cose esigono una motivazione profonda.

Il Lavoro Aperto nelle scuole dell’infanzia è un processo che riguarda gli adulti.”.

Durante la sessione pomeridiana particolare attenzione è stata data all’organizzazione degli eventi futuri (vedi scheda La lavagna della RILA): un percorso specifico dedicato al tavolo di coordinamento e, un momento di riflessione e confronto più ampio dedicato agli educatori, insegnanti e a tutti coloro che vorranno avvicinarsi alla RILA e al lavoro aperto. Il tutto convoglierà in un convegno internazionale, RILA INTERNATIONAL che nel mese di Marzo del 2017 metterà in rete l’esperienza italiana con quella di altre realtà europee, al fine di ampliare sempre di più la rete.

In chiusura il coordinamento ha illustrato il viaggio a Berlino che si svolgerà nel mese di Luglio, precisamente dal 24 al 28, momento in cui gli addetti ai lavori potranno visitare le strutture ma soprattutto vivranno il lavoro al loro interno. Un momento di osservazione, di scambio e dunque di crescita; un momento da cui prendere spunto e non per eseguire un semplicistico copia e incolla; un momento in cui le “Hit dei bambini” (scheda a pag. 85 della pubblicazione di Gerlinde Lill, Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul Lavoro Aperto), potranno essere rilevate direttamente sul campo.

Comunicare perché?

Il percorso intrapreso con il tavolo di coordinamento del 17 Giugno è sicuramente importante, carico di fascino e portatore di un vento di cambiamento forte che spira oramai da qualche tempo sui nostri servizi per l’infanzia e non solo.

Questo processo, però, affinché sia efficace ha bisogno di una comunicazione continua, forte ma allo stesso tempo semplice e che esca fuori dai canoni accademici, volti troppo spesso a imbrigliare le idee dentro pagine chiuse e poco flessibili.

La comunicazione della RILA vuole essere immediata, diretta e continua. Per far ciò però ha bisogno di voi, perché parafrasando un vecchio spot televisivo “la RILA siete voi”. Voi assieme ai vostri servizi, bambini, genitori ed enti siete i personaggi principali di questo percorso, coloro che ogni giorno alimentano il motore del cambiamento e del Lavoro Aperto.

La RILA News, ogni quindici giorni, cercherà di darvi voce, di dare voce ai vostri servizi creando un primo impianto di rete, che possa con il passare del tempo diventare sempre più capiente e piena di idee.

Foto, video, esperienze, domande, risposte … Tutto questo dovrà essere il contenuto della News, assieme ad approfondimenti e a spunti di riflessione.

In questa ottica, in questo spirito di “comunicazione aperta” chiediamo un primo contributo: mandateci un vostro pensiero sulla giornata del 17 Giugno, un vostro pensiero sulla RILA, una vostra riflessione fatta anche di una semplice parola. Un qualcosa da condividere con chi era presente durante quella giornata e, con chi simpatizza ma non ha ancora aderito formalmente alla rete.

 

La lavagna di RILALa Lavagna della RILA

Da questo numero della News troverete ad accompagnarvi una lavagna, sulla quale verranno segnate le date, gli avvenimento importanti oppure alcune frasi o parole che riterremo particolarmente significative. Un modo simpatico per utilizzare un oggetto che appartiene al “vecchio modo” di fare educazione, ma che mantiene sempre un suo fascino e che nonostante le nuove tecnologie continua a resistere.

Potrete stamparla ed utilizzarla come promemoria, un modo simpatico per rimanere sempre in rete con la RILA.

 

 

Uno sguardo su Berlino

Il viaggio-studio a Berlino sarà sicuramente un momento importante del percorso verso il Lavoro Aperto, dunque pensiamo che sia interessante conoscere meglio la città che ci ospiterà. Affronteremo un breve percorso per scoprirne la storia, la cultura e la società, tre aspetti fondamentali in una città che nel corso del Novecento ha vissuto cambiamenti epocali e che, nessun’altra città europea si è trovata ad affrontare.

Cominciamo dalla storia: un breve passaggio ma significativo che ci inquadra il contesto all’interno del quale ci muoveremo.

La prima citazione di Berlino in un documento ufficiale risale al 1237 l’anno di fondazione di Berlino; nel 1307 i due villaggi Berlin e Cölln vengono uniti, dando inizio alla storia di Berlino come città.

Tra il 1650 e il 1800 l’ascesa della Prussia che divenne una delle grandi potenze politiche e militari dell’Europa, diede uno stimolo importante allo sviluppo di Berlino; nel 1794 venne costruita la Porta di Brandeburgo che costituiva l’entrata in città.

Nel 1806 Napoleone occupa Berlino, mentre nel 1815 il Congresso di Vienna ristabilisce l’ordine politico pre-napoleonica; Berlino diventa di nuovo capitale di una Prussia più forte che mai.

Nel 1871 Berlino diventa capitale della Germania unita (“Deutsches Reich”), mentre nel 1919 in seguito ad una rivoluzione, diventa capitale della prima democrazia tedesca, la “Repubblica di Weimar”. Negli anni d’oro della Repubblica la città diventa la capitaleculturale d’Europa.

Nel 1933 Hitler arriva al potere e Berlino diventa capitale dello stato nazista. La città uscirà ridotta in macerie dal Secondo Conflitto Mondiale e, nel 1949 verrà divisa in quattro settori amministrati dagli alleati (USA, Gran Bretagna, Francia e Unione Sovietica). Il settore dell’Unione Sovietica (Berlino est) diventa capitale dello stato socialista “Repubblica Democratica Tedesca” (DDR), la capitale della Germania occidentale (“Bundesrepublik Deutschland”, BRD) diventa invece Bonn. Berlino ovest è economicamente integrata nella Germania occidentale, politicamente ha invece unostatuto speciale che riserva una funzione di controllo a USA, Gran Bretagna e Francia.

Nel 1961 viene costruito il muro di Berlino, che cadrà solo nel 1989 alla vigilia della riunificazione della Germania (1990). Nel 1991 Berlino torna ad essere la capitale della Germania riunita e, nel 1999 il governo tedesco si trasferisce da Bonn alla capitale.