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Rigenerazione, rigenerazioni

Roberta Di Natale


Ogni pensare è propriamente un ripensare

Arendt [1]

 

Era settembre 2018, quando la Commissione pedagogica FISM Emilia Romagna, su mandato del consiglio regionale della federazione, ha attivato un percorso di co-costruzione di uno stile educativo nel quale tutte le scuole e tutti i nidi associati potessero riconoscersi.

Il cammino è stato lungo, caratterizzato da diverse tappe e condizionato dal tempo sospeso dovuto all’emergenza Coronavirus che, con le sue incertezze, ha contribuito a riflettere su come mantenere saldi, nell’inevitabile cambiamento, i presupposti imprescindibili del nostro agire educativo.

Per costruire un linguaggio comune che fosse rispettoso dell’identità di ciascuno, si è reso quindi necessario leggere le diverse esperienze dei servizi educativi, ascoltando la voce di chi, a diverso titolo, vi opera.

Dalla raccolta di queste condivisioni è emerso che il nostro sistema, ricco e variegato nelle sue specificità, ha come “denominatore” comune la cura che, per questo, ci permettiamo di definire come stile peculiare di tutto il sistema.

È possibile intendere la cura come stile di sistema perché la ricerca intrapresa ha dimostrato che, perché questo funzioni, la cura non può – e non deve- essere esclusivo appannaggio dell’ambito pedagogico: gli attori coinvolti in questo cammino di riflessione sono stati per questo numerosi e, seppur con professionalità e ruoli differenti, hanno dato ragione di credere che la dimensione della cura è il filo rosso che li unisce. Abbiamo infatti dato voce a tutte le persone che fanno parte delle nostre comunità educanti: ai presidenti, alle coordinatrici e ai coordinatori pedagogici delle FISM provinciali; ai coordinatori e coordinatrici delle attività educative e didattiche, alle e agli insegnanti, alle educatrici e agli educatori, ai bambini, alle bambine, alle famiglie e a tutti quelli che, a diverso titolo, vivono la quotidianità delle scuole associate alla FISM. Tutti, in modalità differenti, hanno testimoniato che, perché il sistema sia funzionale, la propensione alla cura deve essere diffusa.

Consapevoli che il patrimonio raccolto non poteva andare perduto – e che, anzi, doveva essere messo a disposizione per generare cambiamenti- alla luce di una riscoperta identità comune si è pensato a un modo e a un tempo per renderlo fruibile a più persone possibili: è nato così il volume Rigenerazioni. Tra identità e innovazione -curato dalla commissione pedagogica FISM Emilia Romagna- che sarà presentato ufficialmente a Modena sabato 8 ottobre 2022, in occasione del convegno regionale, da cui prende il nome, declinandolo al plurale.

All’interno del sopraccitato volume, le riflessioni e le esperienze dei servizi 0/6 associati alle FISM provinciali della nostra regione sono precedute da un “testo-manifesto” nel quale -riassunti in un decalogo in cui ogni punto è introdotto dalla dichiarazione identitaria crediamo fortemente in nidi e scuole che…– si possono trovare i principi che sostengono l’agire educativo dei nidi e delle scuole d’infanzia associate alla FISM.

Questi dieci principi -declinati a partire dalle esperienze quotidiane testimoniate dai servizi 0/6 coinvolti nella ricerca- vogliono essere, al contempo, spunto di riflessione e fonte di indicazioni concrete per (ri)generare cambiamenti necessari a vivere la contemporaneità, senza rinunciare alla dimensione identitaria e rimanendo ancorati ai principi fondanti che la sostengono.

Dieci principi con cui raccontarsi e rinnovare l’impegno per i bambini, le bambine e le loro famiglie

Elisabetta Musi

Un decalogo per presentarsi, per ribadire un impegno. Dieci principi che dichiarano l’essenziale: ciò che si ritiene imprescindibile per dare forma alla vita, una bella forma.

Un decalogo è più dell’elenco di buone intenzioni, è la rappresentazione sintetica di un manifesto, espressione con cui – dice il dizionario – ci si riferisce ad una dichiarazione per rendere noto pubblicamente un avviso, un programma di lavoro: politico e culturale.

Così può essere inteso anche la pubblicazione “Rigenerazioni”: un programma di lavoro, avvalorato dalla documentazione di pratiche che gli conferiscono un curriculum, un attestato di credibilità.

I capitoli che lo compongono sono stati ispirati dai principi del manifesto: la spiritualità dei bambini e i valori dell’educare, l’educazione ecologica e l’attenzione al creato, il dialogo tra servizi educativi e scolastici, la famiglia e la comunità, la centralità della cura: di sé, del gruppo di lavoro, dei genitori e dei loro figli, i contesti di esperienza, ricerca e apprendimento per un’offerta formativa di qualità, una rassegna di buone pratiche nel segno dei diritti di bambini e bambine: l’ascolto, la comunicazione non violenta, l’attenzione alla lettura che sostiene la riflessione e alimenta il pensiero narrativo.

Il testo recepisce le indicazioni contenute nelle “Linee pedagogiche per un sistema integrato 0-6” e negli “Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l’infanzia”, a cui in diversi passaggi si riferisce espressamente; e si propone di concorrere fattivamente alla cultura dei diritti. I diritti non sono semplici guide teoriche, affermazioni di principio, auspici: sono innanzitutto atti e realizzazioni individuali e collettive che devono essere continuamente messi in relazione con i tempi che abitiamo, col livello di civiltà, le conquiste, le zone d’ombra da presidiare e illuminare. Devono sfidare ogni giorno la qualità e i significati della vicenda politica e dentro quella ritrovare l’identità del possibile e dell’utopia.

 

 [1] H. Arendt, La vita della mente, trad. di G. Zanetti, Il Mulino, Bologna 1987.

 

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