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Riflessioni intorno ai siti di asili e scuole d’infanzia

Paola Toni

Formatrice


Premessa

Ho più volte esplicitato la difficoltà di comunicare i servizi, tutti i servizi e in particolare gli educativi . Agli strumenti promozionali cartacei quali depliant, brochure, locandine e manifesti si affiancano i siti web e l’uso dei social ma le difficoltà restano comunque. In articoli precedenti sottolineavo il fatto che il servizio è movimento, dinamicità mentre la foto è statica, coglie quell’attimo e non riesce a ridare tutta la progettualità, la creatività, la cura che quell’attimo esprime. Le parole che accompagnano la foto senz’altro aiutano a capire meglio ma vanno scelte bene e soprattutto, è questo è la parte più difficile, devono mettere in evidenza i valori delle cose che si dichiarano di fare. Il perché, quale significato hanno, che senso o buon senso devono trasmettere.

Gli esempi che aiutano

Vi invito a girare per il web e ad analizzare insieme alcune esperienze. Partiamo dalle immagini: abbiamo siti che per rappresentare l’asilo o la scuola sono pieni di foto con tavolini, seggioline, giochi. Oppure bacheche con fogli e foglietti molto mal organizzati o file appese di disegni fotocopiati (la coccinella mi pare prevalga su altri) e, spero, colorati dai bambini. Altri, per rispettare la privacy dei piccoli ospiti, puntano alle foto di bambini dei siti fotografici per la pubblicità e quindi molto patinate, con risvolti multiculturali e toni-14quindi si vede un neonato di colore in mezzo a due bimbi biondissimi, non inseriti nei contesti educativi ma con sfondi asettici, bianchi o color panna. Foto stilisticamente perfette ma che non restituiscono la complessità del servizio educativo che vogliono rappresentare e soprattutto l’idea di bambino, focus della progettazione pedagogica e da condividere con le famiglie.

Le immagini, previa autorizzazione scritta dei genitori e per rispetto del lavoro di tutti, devono essere reali, di momenti vissuti, di angoli specifici dove i bambini svolgono attività, dallo stare sdraiato per terra per un momento di riposo, al giocare insieme o a contendersi un libro o un giocattolo. Devono trasmettere vivacità, entusiasmi, ma anche grande concentrazione o attimi di difficoltà. Devono riportare i momenti della giornata, le attività che si svolgono, i lavori che i bambini realizzano.

Spesso le foto presentano “cose” prodotte come se fossero realizzate dai bambini mentre la maggior parte del lavoro è chiaramente svolto dalle maestre o dalle educatrici …mazzi di fiori belli ma complicati, borse da mare per la mamma, etc etc non fanno crescere la considerazione verso questi servizi.

Le parole e i valori

Le parole sono fondamentali proprio per supportare e valorizzare quel momento impresso nella foto o raccontato. Ma continuiamo la nostra analisi dei siti partendo dalla Home page

Apprezzo molto quando nella home page si muovono parole e piccole frasi che vogliono rappresentare i valori, gli obiettivi, i risultati che si dichiara di voler perseguire:

Copio da un sito la frase che ho apprezzato di più, ma ce n’erano altre:

Crescere

allenare la mente divertendosi

Nella maggior parte dei casi non c’è nessun messaggio che inviti a pensare e a riflettere. Solo un elenco di informazioni, senz’altro importante, ma molto poco accattivanti e non formative ed educative per la famiglia.

In altre ho trovato Benvenuti!!! E poi le informazioni utili. Un cenno di accoglienza almeno è stato indicato.

O come per l’inizio dell’anno scolastico.

Preferisco Pronti..partenza…viaaaa!!!

A un Ciao bimbi, siete tornati dalle vacanze? La frase poteva essere carina ma era seguita da un elenco di attività e di corsi lunghissimo, faticoso da leggere.

Oppure la presentazione del nido con un tentativo di ammaliare i genitori. Ecco l’esempio

L‘ asilo nido XXX è di recentissima inaugurazione, è dipinto con colori allegri e realizzato con arredi e atmosfere a misura di bimbo. L’asilo ospita bambini da 3 a 36 mesi.

Cara mamma e caro papà, vi aspettiamo a braccia aperte nel nostro centro educativo, tra giochi e colori!

L’intenzionalità di chi lo gestisce è molto chiara, fare breccia nel cuore dei genitori parlando della struttura, nuova e colorata.

O ancora in un altro sito per motivare la nascita del nido: il nido e la scuola XXX nasce dal sogno di due amiche, e mamme, XXX e XXX.

La frase era preceduta dalla mission “una casa! Non un parcheggio!!!

Poi tutti i servizi suddivisi, foto esageratamente belle, le informazioni giuste. Qui le considerazioni le lascio a voi che leggete, ma esprimo qualche perplessità: le mamme (e amiche) garantiscono la qualità del servizio? Il sogno induce a dare maggiore fiducia? Mah!

Un discorso a parte meriterebbero poi gli asili e le scuole d’infanzia comunali e la loro rappresentazione nei siti.

Tre esempi di tre città diverse…

1° – L’Asilo Nido è un servizio educativo e sociale che favorisce, in collaborazione con la famiglia, l’armonico sviluppo della personalità del bambino, ne promuove l’autonomia e la socializzazione. L’Asilo Nido è un luogo di accoglienza e di cura, di gioco e di apprendimento attivo. Offre, ai bambini e alle bambine cui è rivolto, un’opportunità unica di crescita e di stimolo alle potenzialità affettive, sociali e cognitive.

2° – Gli asili nido comunali ti accompagnano nell’educazione, nella cura e nella crescita affettiva e cognitiva di tuo figlio, inserendolo gradualmente in una rete di relazioni con i coetanei e con gli adulti. Qui ogni bambino viene ascoltato e può esprimere la sua creatività, e soddisfare i propri bisogni e desideri.

3° – L’asilo nido è un servizio educativo e sociale d’interesse collettivo, fatto di spazi, ritmi, oggetti e persone ed ideato per favorire lo sviluppo armonico del/la bambino/a (0-3 anni) integrando, accompagnando e sostenendo la famiglia attraverso progetti che tengano conto dell’individualità di ognuno e promuovendo una partecipazione attiva dell’asilo nido.

L’asilo nido intende rispondere, in stretta collaborazione con la famiglia, in un continuo scambio d’informazioni, esperienze e con la condivisione di spazi e momenti formativi fra genitori ed operatori, alle esigenze psicopedagociche, alimentari e di cura dei bambini/ e, al fine di stimolare lo sviluppo delle facoltà linguistiche nel rispetto della madrelingua, cognitive e motorie, favorire la loro autonomia e l’interazione con i coetanei e gli adulti.

I bambini vengono accolti negli orari di seguito indicati da personale specializzato secondo gli standards previsti dalla normativa vigente. L’attività di assistenza, educativa, di gioco si svolge secondo le linee previste dal progetto pedagogico.

Dopo queste descrizioni che potremmo definirle “giuste” ma con delle differenze: il primo una sintesi abbastanza esaustiva centrata sul bambino, il secondo esempio tenta un approccio più diretto dando il tu e dichiara di prendersi la responsabilità della crescita, il terzo molto più descrittivo dei primi due, offre un panorama completo dell’esperienza nido.

Dopo questi esordi interessanti solo informazioni: orari, localizzazione dei servizi, uffici per l’iscrizione, risposta alla domanda, etc etc . Ad un’apertura piena di significati poi seguono elenchi di informazioni fredde e per quel che riguarda la iscrizioni neanche tanto chiare o rassicuranti per le famiglie … quel minaccioso sino a completamento dei posti, declamato anche in questo periodo di diminuzione delle domande, sarà utile?

Le considerazioni da fare sono tantissime. Potremo soffermarci su alcune parole per capire se chi legge ne conosce o immagina i significati. Potremmo cercare di riformulare i concetti ma questo lo lascio ai gruppi di lavoro. La domanda da porsi è sempre la stessa: “Attraverso quali parole ed immagini devo rappresentare il servizio, i suoi valore e quelli di tutto il personale e mettere in grado chi legge di capire, di avere le informazioni utili e di sentirsi attratto e curioso?”

Ricapitolando

Tutta l’equipe educativa deve riflettere insieme sul valore del servizio, sulla centralità del bambino e sulla relazione con le famiglie cercando attraverso le parole di trasmettere in sintesi i grandissimi significati che con il lavoro esplicitano quotidianamente.

Il valore della progettazione pedagogica, delle routine, delle diverse attività, l’ambientamento e la relazione con le famiglie, gli eventi e le uscite tutto deve essere preceduto da una frase valoriale. Se viene scritto che si fa il gioco della sabbiera o una visita al museo bisogna trasmettere i tanti significati, dalla collaborazione alla creatività, dall’educare all’estetica e all’arte, dall’autonomia nel muoversi in contesti diversi per citare solo alcuni valori, etc con parole semplici e comprensibili a tutti.

Individuare parole, cercare aforismi, rubare frasi di grandi pedagogisti, esperti, scrittori. Le parole, se cercate in gruppo nell’equipe educative, con le famiglie, in altre momenti relazionali, aiutano molto, creano legami, fanno facilmente condividere significati forti.

Non è sufficiente, come vedo spesso, fare l’elenco delle attività svolte, elenchi a volte esagerati, oserei dire bulimici. Bisogna ridare senso e significato alle cose che si fanno.

Il servizio è educativo non solo nei confronti dei bambini ma anche delle famiglie e di tutti coloro che osservano ed interagiscono, dai fornitori ai cittadini, le associazioni e le attività economiche presenti nel territorio e il sito è un grande strumento di promozione se si pone nell’ottica di far crescere e non solo di informare.

Ultimissima considerazione: il sito va rinnovato, almeno in alcune parti. Deve essere sempre aggiornato, dinamico. Deve offrire spazi di interesse, di confronto, di novità.

Documentazione:

I genitori nei gruppi WhatsApp
Gioie e dolori della comunicazione digitale
I social network per la promozione della cultura d’infanzia

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