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Preliminari allo zerosei

Ferruccio Cremaschi

Direttore responsabile Zeroseiup


Generalizzazione. Esiste il problema “originale” della mancanza di una cultura dell’educazione dell’infanzia convinta e condivisa che indirizzi l’attenzione, in primis, e gli sforzi di tutte le categorie interessate a condividere il principio che l’educazione inizia dalla nascita (probabilmente prima) e che il servizio educativo del Nido non è la risposta a problemi di occupazione (serve anche a questo) ma è la presa in carici dei nuovi cittadini da parte dello Stato fin dalla nascita. Non faremo mai uno zerosei se non dedicheremo la stessa cura all’estensione dello zerotre come è avvenuto per il tresei. Fin che ci limiteremo a giocare con i numeri sul 33% raggiunto o raggiungibile e non ci metteremo a considerare che dobbiamo essere in grado di offrire il servizio al 100% dei bambini, ogni ragionamento sarà monco e zoppicante.

 

Funzionamento. Si prevedono fondi rilevanti per apertura di nuovi servizi. Ma se anche riusciremo a costruire e adeguare strutture per ospitare nuovi servizi, quali sono le prospettive di reggere nel tempo?

I Comuni, che sono ala fine i responsabili della gestione dei servizi zerotre, sono sempre più in difficoltà. In Italia un Comune su 8, precisamente 1.083 su un totale di 8.389 (fonte Adnkronos) è in dissesto o in fase di predissesto. Una delle prime attività che i Commissari bloccano sono i servizi zerotre. Dove pensiamo si possa finire se non affrontiamo questo nodo? Varrà il detto: l’operazione è perfettamente riuscita, peccato che il paziente sia morto (= peccato che non ci siano più servizi aperti). Qualcuno vuole porsi seriamente il problema? Anche iniziando a porre questioni gravemente antipatiche come un possibile commissariamento statale in tutte le situazioni di dissesto e di impossibilità di garantire il funzionamento dei servizi?

 

Personale educativo. Nessuno osa affrontare le lobbies universitarie facendo presente che il mondo è cambiato: che per legge esiste un sistema zerosei e i corsi di laurea impostati sul vecchio sistema debbono cambiare. Possiamo capire che esistono problemi di cattedre di ruoli già esistenti, ma questo non può essere un argomento sufficiente per eludere il nuovo quadro. E non è un problema marginale: già ora crea difficoltà per il reclutamento del personale. Ci serve una formazione unitaria zerosei e questo obiettivo deve imporci di rimuovere gli ostacoli ancora esistenti.

 

Non entriamo poi, nel problema dei contratti, diversi a parità di funzioni, assurdamente frammentati a livello veramente vergognoso. Ci fermiamo qui, per ora, invitando e auspicando un dibattito costruttivo per entrare concretamente nel cuore dei problemi.

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