Franco Frabboni
4.2 Bambini Autonomi
Il Progetto/tre-sei di Loris Malaguzzi pone alla seconda rotonda l’infanzia targata Autonomia. (….) Parliamo di bambini seri, concentrati e protesi con tutte le loro forze a ingrandire – da soli – gli orizzonti alfabetici e lunari. E’ un’infanzia che ha una irresistibile voglia di osservare il mondo , di assaporare una scoperta dopo l’altra e di scrutare e sognare mondi lontani. E’ un’infanzia libera di scegliere. (….) Nella seconda stagione della vita, l’intelligenza della bambina e del bambino cresce – in modo autonomo – se l’adulto è consapevole che in questa età cambiano gli stimoli percettivi, uditivi, manipolativi e motori. Se è vero che la mente funziona e si arricchisce elaborando messaggi che raccoglie, allora il mondo quotidiano della bambina e del bambino va reso ricco e mutevole. Mai ripetitivo. Nei loro angoli di gioco vanno sistemati molti materiali, da spostare e da sostituire con una significativa frequenza. Se possibile, anche gli arredi e i colori della loro cameretta e della loro sezione vanno riposizionati e, se possibile, ridipinti. Fuori di casa e della scuola – se si è a passeggio – il suggerimento è di attirare la loro attenzione sui rumori e sugli odori, permettendo al loro organismo di sperimentare molte gamme di temperature, di olfatto, di gusto e di udito.
Per concludere. L’Autonomia dei bambini soffre quando percepisce di essere frenata, trascurata e sottostimata dalla mamma e/o dal papà, dalla dada e/o dall’insegnante.
4.3 Bambini Ambiente
Il Progetto/tre – sei pone alla terza rotonda l’infanzia targata Ambiente. L’immagine numero/3 che compare nelle pagine di Loris ha il volto di una bambina e di un bambino immersi nel mondo urbano e/o ecologico. Parliamo dei contesti di vita quotidiana che hanno il pregio di
* promuovere la motivazione (la curiosità) e la partecipazione attiva (il fare) dell’infanzia nella scoperta dei “perchè” e della loro risposta: ovviamente, se al livello della sua comprensione logica;
* rispettare i ritmi – tempi individuali: ovvero, l’apprendimento su – misura;
* assicurare la progressione graduale delle conoscenze;
* permettere ai bambini di verificare direttamente le conoscenze acquisite, dal momento che l’ambiente offre una retroazione immediata;
* non scindere mai il momento dell’istruzione da quello dell’educazione, dal momento che i bambini sono coinvolti integralmente nella scoperta della conoscenza.
La ricerca più avanzata in campo pedagogico e didattico chiede con insistenza alla Scuola di aprirsi all’Ambiente nella consapevolezza che il mattone (il sociale) e il ciuffo d’erba (il naturale) scorrono lungo una pellicola culturale che l’allievo può osservare, capire e trasformare tramite la conoscenza diretta e la partecipazione personale. (…) Scommettere sul tavolo ecologico significa dotare il curricolo della Scuola dell’Infanzia di alfabeti/ caldi: tendenzialmente verdi.
Significa corredare il curricolo del pre – obbligo di conoscenze dirette, plurali e mutabili. Colte in tempo reale attraverso i linguaggi della corporeità: la vista, la mano, l’udito e l’olfatto.
Soprattutto la natura adiacente al contesto urbano – abitata da parchi ecologici (il prato, il fiume, il lago, il mare, il bosco, il monte) – va didatticamente assunta e valorizzata dalla Scuola dell’Infanzia: sia come primo /sillabario, sia come fertile luogo di vita affettiva e sociale. L’Ambiente quale aula didattica decentrata si propone dunque da atelier e laboratorio dotato di copiose cifre linguistiche e logico – formali. Vero e proprio alfabetiere lessicale e semantico, enciclopedia preziosa – perchè disseminata di codici iconici, scritti, sonori e mimico / gestuali – per l’arricchimento dei saperi di base delle nuove generazioni.
Concludiamo ponendo i riflettori una volta ancora sull’ambiente ecologico. Conoscere la natura è – per la seconda infanzia – un’occasione irrinunciabile per “giocare” con i linguaggi e i pensieri che si producono durante l’osservazione del mondo ecologico. Parliamo di giochi sui contenuti semantici della flora – fauna nonchè sulle strutture sintattiche ricavate dai giochi logico – linguisitici (l’accordo – disaccordo morfologico, il rovesciamento dei segni linguistici in catena, le invenzioni di frasi partendo da parole chiave, etc).
4.4 Bambini Avventura
Il Progetto/ tre-sei di Malaguzzi pone alla quarta rotonda l’infanzia targata Avventura. (…)
Il mantello esistenziale che avvolge l’Avventura è contrappuntato di un’elevata eccitazione emotiva proprio perchè espone colori “inusuali”: del tutto alternativi – l’inedito, il rischio, la trasgressione – ai cromatismi delle routines domestiche e scolastiche.
* L‘inedito, è sinonimo di “straordinarietà”. ovvero, la fuga (il viaggio) in contesti lontani e la relativa rottura con il lessico quotidiano stipato di cose e di valori. Tramite l’Avventura, il piano della realtà si arricchisce di cifre fantastiche e mitiche, fino ad assumere una nuova dignità esistenziale. Siamo al cospetto di vissuti inediti che valgono la pena di essere vissuti.
* Il rischio, è sinonimo di “azzardo”. Ovvero di avventure pericolose difficilmente superabili. Viene esperito in contesti di incertezza dove i bambini vivono esplosioni emotive irrintracciabili in vissuti non – conflittuali e pacificati.
*La trasgressione, è sinonimo di “proibito”. Ovvero, l’Avventura condita di imprevisti e di sorprese che esalta il successo raggiunto in condizioni sfavorevoli e avverse. Fa capolino in contesti di Avventura dove l’adulto nega ai bambini, per colpa di tabù sociali, autosufficienza e autonomia.
Parliamo dei vissuti di lontananza e di assenza dai nuclei istituzionali (Famiglia e Scuola), delle proprietà / altrui che le giovani generazioni vorrebbero invadere, dell’uso di strumenti voluminosi nonchè di mezzi di locomozione propri del mondo adulto. E altro. Se l’inedito, il rischio e la trasgressione sono tra gli ingredienti costitutivi dell’Avventura, occorre riconoscere ( e denunciare) – in compagnia di Riccardo Massa – che l’ “educazione con il suo moralismo e il suo intellettualismo, le sue restrizioni e il suo squallore, la sua quotidianità e la sua prossimità, sembra essere, di primo acchito, agli antipodi del carattere di eccitazione esistenziale, di di straordinarietà e di esotismo, di istintualità e di virilità che qualificano l’Avventura come esperienza umana da tutti ricercata e quasi mai praticata” (R. Massa, Le tecniche e i corpi. Verso una scienza dell’educazione, Milano, Unicopli, 1986 p.112).
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Testo tratto da Loris Malaguzzi e la scuola a nuovo indirizzo di B.Q. Borghi e F. Frabboni, Zeroseiup Edizioni, Bergamo, 2017 pp 29- 33 – una lettura ragionata di alcuni Editoriali delle Riviste dirette da Loris Malaguzzi (Zero-sei e Bambini) in cui sono rintracciabili e catalogabili i punti qualità che Malaguzzi stesso rivendica alla Scuola sotto-i-sei.