Autore e illustratore, “narratore di storie”
La recente pubblicazione di Oliver Jeffers, Il cuore e la Bottiglia, offre l’occasione di presentare questo autore e la sua vasta pubblicazione.
Jeffers è nato in Australia, cresciuto in Irlanda e dopo una vita a New York e numerosi spostamenti è ritornato in Irlanda. La pluralità umana raccolta nei vari spostamenti di questo poliedrico artista si rispecchia in tanti suoi libri, di cui molti si trovano nel catalogo dell’editrice emiliana Zoolibri. Jeffers ha creato personaggi originali come Gli Ughi che parlano di diversità, convivenza e conflitti in un modo irresistibile. Personaggi composti da pochi linee, come un bambino piccolo potrebbe disegnare un figura umana: un ovale, due linee per le braccia e due linee per le gambe, un Ugo è pronto. Semplice e chiaro come i messaggi delle sue storie. Per esempio, cosa succede quando un Ugo di nome Ruperto si veste diversamente dagli altri? Una storia originale e divertente sulla diversità e non solo. Jeffers applica lo stesso stile in Gli Ughi in: Io Non C’entro! In tutte e due gli albi Jeffers firma sia per l’illustrazione che per la narrazione. Infatti in un’intervista a Carla Poesia lui afferma: Io non mi chiamo autore-illustratore… Sento, piuttosto, di essere un artista e un narratore di storie. (in Liber 103) In Io Non C’entro! pare di assistere a uno dei tanti animati litigi fra bambini e se si chiede a loro perché litigano, la risposta non è per niente chiara. Quello succede pure nella popolazione degli Ughi, un simpatico e ironico sguardo è capace di rispecchiare la routine giornaliera e trasformarla in occasioni di riflessione e confronto.
Da non perdere sono anche i Pastelli ribelli: cosa direbbero i pastelli se potessero parlare? Qui non soltanto parlano, ma scrivono anche lettere di lamento e sfilano in un corteo di protesta armati di manifesti. Una ribellione che dovrebbero conoscere tutti i bambini e gli insegnanti e creare tante storie colorate per aiutare i pastelli a trovare una soluzione alla loro vita faticosa. Particolarmente difficile è l’esistenza del pastello rosso che si consuma per primo per colorare il mantello di babbo natale e le decorazioni festive. Provate a trovare idee nuove e fresche seguendo l’esempio del nostro artista irlandese.
Noi siamo qui, dritte per vivere sul pianeta Terra. Un contributo attualissimo sul tema della cura della Terra e il rispetto della vita. Un libro che l’autore ha creato poco dopo la nascita del suo primo figlio e che forma un benvenuto al mondo in cui sembra che consegni la terra alla prossima generazione con tanto di indicazione d’uso. Questo bellissimo albo ha avuto successo in tanti paesi del mondo e merita di essere sfogliato, letto e riletto per soffermarsi pagina per pagina sui particolari e riflettere sul suo significato. Si può offrire l’albo a partire dal nido ma pure ragazzi e ragazze più grandi possono trovare qui stimoli di pensieri e confronto. L’albo è ritornato propri in questi giorni di nuovo disponibile in libreria. Jeffers afferma che i bambini non possono sapere già tutto, siamo noi adulti responsabili di indicare loro la strada su come trattare il mondo e come comportarsi. Jeffers mostra alcuni principi base che sono necessari per vivere con responsabilità; lo fa in modo così divertente e attuale che questa parola che a volte sembra di altri tempi acquista qui nuova vivacità e lustro.
È tornato da poco in libreria anche: Chi trova un pinguino… . Un albo che si presta a tante interpretazioni: amicizia, diversità, fedeltà, crescita. Le tavole di tenui colori acquarellati attribuiscono all’albo subito una particolare tenerezza. La storia di un’amicizia con ostacoli o una storia di fratelli che non si riconoscono, che devono percorre una strada per trovarsi? Il pinguino bussa alla porta del bambino e non vuole lasciarlo più. Il bambino non capisce e pensa di dover riportare il pinguino nella sua terra d’origine. Solo quando il pinguino cerca il bambino per la seconda volta, il ragazzino capisce che il pinguino vuole stare proprio con lui. Poche parole e una narrazione intensa attraverso gesti e teneri abbracci. Anche qui una storia di accoglienza che si può leggere su vari livelli.
L’ultimo lavoro di Oliver Jeffers ci presenta un argomento spesso considerato difficilmente trattabile con i bambini. Ancora negli ultimi mesi mi è stata presentata la difficoltà da parte di educatori e insegnanti di trattare il lutto, la depressione o altre ombre che oscurano l’anima umana. Non parlarne vuole dire abbandonare i bambini e i ragazzi a se stessi, lasciarli in balia dei loro sentimenti bui. In Il cuore e la Bottiglia viene fatto proprio il contrario. La copertina del libro è tinta di un giallo sgargiante che invita a sfogliarlo immediatamente. Leggendolo scopriamo una ragazza come tante, curiosa del mondo, con una fantasia strabiliante e un padre che la accompagna con attenzione. Un giorno la poltrona del padre rimane vuota. Incapace di affrontare questo immenso lutto la ragazza mette il suo cuore al sicuro in una bottiglia. Con questo cambia tutto. In realtà, niente era come prima. Si dimenticò delle stelle… smise di prestare attenzione al mare. Non aveva più tutte le curiosità del mondo e nulla sembrava più tanto interessarle… Jeffers accompagna la bambina che cresce e soltanto quando è diventata donna, incontra qualcuno più piccolo e ancora pieno di curiosità sul mondo. Adesso capisce che è arrivato per il cuore il momento di tirarlo fuori dalla bottiglia. Questo si rivela più difficile del previsto, la bottiglia, la corazza di vetro, non si fa distruggere facilmente e solo un particolare evento rende possibile che il cuore torni al proprio posto. Il tema scelto è intenso come il libro. Uno di quei libri che si deve sfogliare e apprendere lentamente, immergersi nelle sue immagini a volte surreali e allusive che sanno toccare e tirare fuori dalla bottiglia anche il cuore del lettore. E fa che nuovamente esploda la fantasia e la curiosità per il mondo e la vita.
I libri non sono medicine, ma leggendo i libri si possono trovare parole e immagini che curano quando il loro linguaggio ha questa profondità. Grazie anche alla editrice Zoolibri che ha avuto il coraggio di pubblicare un libro su un tema così complesso.