Mem Fox, nel suo fortunato libro, I miracoli della lettura ad alta voce, scrisse:
Il momento migliore per cominciare a leggere ad alta voce a un bambino è il giorno in cui nasce. Il ritmo melodioso di una semplice storia della buona notte quel primo giorno così eccitante e sfiancante fa bene sia ai genitori impauriti sia al nuovo arrivato e cementa il loro legame.
Questa affermazione ha ricevuto un importante sostegno e un ampliamento da una recente ricerca americana, pubblicata con il titolo: When Children Are Not Read to at Home: The Million Word Gap.
I ricercatori affermano che i bambini ai quali si leggono, nei primi anni di vita, regolarmente almeno 5 libriccini al giorno, arrivano all’età di scuola elementare avendo sentito 1,5 milioni di vocaboli rispetto alle 4600 parole con le quali iniziano la scuola quelli ai quali non si legge mai un libro. Fra le due estremità della scala ci sono chiaramente tante sfumature. Gli scienziati affermano che anche un solo libretto letto ogni settimana, aumenta in misura significativa il numero di vocaboli conosciuti dai bambini. Questa differenza di parole sentite, il cosiddetto: million word gap, segna non solo un divario linguistico, ma cambia sostanzialmente le possibilità di apprendimento in generale e influenza l’agire dei bambini e la loro salute psichica. Le parole aprono e stimolano la mente, sono precursori delle azioni di ogni persona, formano il modo di pensare e preparano il terreno dell’agire. Ogni parola ha un carico emotivo che viene acquisito attraverso l’esperienza e l’immaginazione. Le storie ascoltate e le parole percepite contribuiscono in maniera decisiva alla costruzione del mondo interiore. Leggendo ad alta voce: racconti, storie, rime e fiabe, arricchiamo i contenuti di ogni parola che accresce in questo modo il suo spessore emotivo. Questo prezioso bagaglio contribuisce alla costruzione della mappa emotiva dei bambini ed aiuta loro ad affrontare le varie situazioni della vita, a non rimanere in balia delle loro emozioni, ma a saperle leggere, a dar loro un nome affrontandole con più consapevolezza. Più sono le storie e illustrazioni conosciute, più vivida e ampia è la geografia interiore. La lettura rappresenta una palestra immaginaria dov’è possibile incontrarsi e allenarsi con un ricco mondo di sensazioni e sentimenti. Un esempio, “Faccia buffa”, un albo illustrato ricco di emozioni. Tre Orsi rubano a un bambino la sua palla, il bimbo è disperato, triste, arrabbiato, ma quando tornano i tre orsi lui è sorpreso, spaventato e ha paura, ma per sua fortuna gli orsi vogliono solo giocare a palla e la gioia torna, con un grande sorriso. Già i più piccoli attraverso questa lettura sanno vivere emozioni intense e ricche di sfumature. Questi testi arricchiscono il lessico, sia dei vocaboli che emotivo, e danno ai bimbi una maggior consapevolezza di se stessi. Chi riconosce il proprio mondo emotivo e sa dare nomi diversi ai vari stati d’animo sa elaborarli più facilmente ed essere anche più empatico con l’altro, un’abilità che sta alla base di una buona convivenza.
La formazione del cervello e della struttura emotiva sono processi complessi che hanno inizio già durante la gravidanza. Per esempio: dalla 24^ – 28^ settimana di gestazione l’udito del feto è pronto a sentire e riconoscere il suono delle voci dei genitori e sa distinguere quella materna da quella paterna. L’udito è uno dei primi organi sensoriali a formarsi. Ogni suono stimola il sistema nervoso e il sistema neurobiologico del bambino. Per questo è consigliabile che le gestanti cantino ninannane, recitino rime e filastrocche che il bambino, una volta nato, riconosce. Mamme e papà che durante la gravidanza si allenano a cantare e recitare testi si mettono presto in sintonia col loro bambino o la loro bambina. Questo esercizio può creare un “lessico famigliare” e costituire un piacevole filo di collegamento fra tutti i membri della famiglia. I nidi e le scuole possono riprendere queste filastrocche, rime e ninannane e continuare ad ampliare questo patrimonio che diventa così una rete linguistica ed emotiva fra la casa e il servizio. Un testo esemplare da consigliare è: “Mammalingua” di Bruno Tognolini, illustrato da Pia Valentinis. Le illustrazioni evocative si distinguono nel grande panorama sgargiante, del “sorriso aggressivo” che segna tanti prodotti per i neonati. I disegni di Valentinis sono pregevoli nella loro eleganza e piacevoli per la tenue colorazione. Le poesie di Tognolini sono da collocare nella grande tradizione delle rime e filastrocche popolari, da sempre create, cantate e recitate dalle mamme, le balie e le nonne. L’autore si rifa all’antica saggezza e sciorina un ventaglio di parole e versi. Vocaboli ricorrenti nei primi giorni di vita: acqua, latte e pianto, si trasformano in poesia e ritmo regolare che sa cullare il bambino e la sua mamma e costruisce legame fra adulto e bebè.
Un adulto che legge ad alta voce amplia il proprio linguaggio e integra il testo dei libri con i propri commenti, per esempio descrive le immagini. Questo significa che il dialogo fra l’adulto e il bambino si arrichisce ulteriormente. Lo psicanalista e saggista Recalcati afferma: “Wittgenstein ricordava giustamente: i confini del mio linguaggio determinano i confini del mio mondo. Il che significa che tanto più si arricchisce il mio linguaggio, tanto più aumenta la mia possibilità di fare esperienza del mondo. Pag 39 in: Massimo Recalcati.
La Fiera internazionale del libro per l’infanzia di Bologna di quest’anno: “Toddlers. I primi libri” ha messo al centro proprio l’argomento della lettura con i più piccoli. Al tema è stato dedicata una mostra di libri adatti ai bambini da 0 a 2 anni, allestita nella biblioteca Salaborsa di Bologna: Absolute Beginners. Barcollando, i primi passi fra le pagine, con libri cartonati e illustrati. Allo stesso argomento è stato riservato un seminario intitolato: “Toddlers. The Very First Books for Absolute Beginners” al quale relatori internazionali hanno esposto la loro ricerca. Ancora una volta è stata sottolineata l’importanza di una precoce lettura che stimola lo sviluppo del bambino a tutti i livelli. Ma allo stesso tempo è stato detto che la regolare lettura ad alta voce rinforza notevolmente il rapporto adulto – bambino. Adulti che leggono ai loro bambini libri di qualità, sviluppano un’ulteriore empatia e sicurezza nel rapporto con loro. Di fronte agli importanti risultati di queste ricerche è importante assicurare a tutti i bambini un precoce accesso a storie, rime e filastrocche. I nidi, i Centri di Prima Infanzia, i pediatri e i Centri Famiglia devono aumentare i loro sforzi per promuovere la lettura in famiglia, e questo a partire dai corsi per le gestanti. Soprattutto in situazioni di scarsa confidenza con il libro, è compito dei servizi pubblici aumentare i loro sforzi per offrire stimoli e una attraente lettura per tutti i bambini fin dalla nascita. Una nota richiesta dell›UNESCO è quella di ridurre la disuguaglianza dell›alfabetizzazione culturale delle popolazioni: l›aumento della salute psicofisica e delle competenze delle persone deve interessare anche politici e economisti perché è nell›interesse di tutti; per dirla con Dr. Jörg F. Maas (presidente generale Stiftung Lesen),
chi stimola l’entusiasmo per la lettura trasmette più possibilità di formazione e successo nella vita. Con precoce e facile accesso alle iniziative di formazione linguistica e alla lettura possiamo aiutare i bambini (con una storia famigliare d’immigrazione e/o emarginazione) ad integrarsi e ad aumentare la loro qualificazione. Questo è importante per la formazione e per la forza economica di una nazione.
Per iniziare bene ci vogliono buoni libri, illustrazioni e testi adeguati all’età dei piccolissimi con una grande attenzione alla loro qualità artistica. Proprio negli ultimi tempi lo sforzo degli editori ha fornito una buona scelta di libri per i “Beginners”. Libri che sono maneggevoli, che offrono materiale vario e stili differenti. Una delle relatrici del convegno a Bologna sottolineava che i “bestseller” dei bambini sono riconoscibili dai morsi e dagli angoli masticati dai piccoli “lettori”. Pure la ricercatrice tedesca Dr. Simone C. Ehmig, in un’intervista spiega: è importante che i piccoli possano maneggiare i libri, morderli e sfogliarli senza difficolta, così i libri fanno parte della loro quotidianità e diventano un oggetto piacevole che fa parte in modo naturale della loro vita già a partire dall’età dei lattanti.