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Narrazione e accoglienze della famiglia nel progetto pedagogico del nido

Giuseppa Messina

 

È evidente che il genitore che sente il bisogno di raccontare, raccontarsi e di “costruire una storia insieme”, lo farà solo se trova luoghi adeguati e persone capaci di ascoltare, con capacità empatica, la sua esperienza, mettendola in connessione con quella degli altri.

Per il genitore è importante percepire e rafforzare la stima di sé, riconoscendosi nell’immagine di genitore che si è costruito nel tempo e che, necessariamente, andrà via via modificandosi nell’esperienza reale e nelle relazioni familiari, dove anche il bambino farà sicuramente la sua parte.

L’idea straordinaria, ma anche rivoluzionaria, del progetto pedagogico del nido è quella che….. per accogliere il bambino bisogna, innanzitutto, accogliere la sua famiglia; tenendo conto, e talvolta farsi carico, dei loro vissuti personali che, come tali, vanno trattati con sensibilità e rispetto.

A questo punto diventa fondamentale creare uno “spazio comunicativo”, per costruire un progetto condiviso, improntato allo scambio e al confronto reciproco. Quindi, la sfida si traduce, in un intervento educativo che mira allo sviluppo di una competenza essenzialmente relazionale, al modo in cui si crea e si gestisce. In ogni contesto educativo, riconoscere il genitore come partner, significa praticare una relazione simmetrica, in cui le educatrici e i genitori sono coinvolti in maniera autentica in una dimensione “tra pari” in cui le competenze, dell’uno e dell’altro, sono riconosciute da ambedue le parti, come qualità reciproche. Soltanto in questo modo,”fare educazione”,assume un carattere di promozione delle buone relazioni, e quindi dello stare bene delle persone tra loro, siano esse genitori, educatori, bambini.

Costruire relazioni “di qualità”, tra genitori e servizi educativi, in una prospettiva ecologica di continuità e di reciprocità (quello che Bronfembrenner chiama mesosistema), in cui l’educatrice acquisisce la consapevolezza di fare parte integrante di un sistema relazionale che circonda la famiglia, è di primaria importanza per la crescita di ogni bambino e degli adulti con loro.

La nostra scatola magica

Ogni faccia di questa poliedrica scatola magica, costituita dall’autenticità del rapporto Educatrici-Bambini-Genitori, ci ha visti protagonisti di un affidamento.

A chi affidi tuo figlio? A chi, attraverso la propria professionalità e umanità, ti fa capire che non sei un genitore che ha risposte pronte per tutto e dunque ti apri ad una osservazione aperta ed oggettiva dei figli e di te stesso.

A chi si consegna una maestra ? Ad un papà ed una mamma che nell’offrire il proprio rapporto di coppia e di famiglia, si rendono disponibili ed incoraggiano la faticosa missione educativa della persona a cui si affidano i propri figli.

Denominatore comune di queste domande è la predisposizione all’ascolto: esercizio costante di questi anni trascorsi al nido. Abbiamo ascoltato e siamo stati ascoltati. Questo presupposto da significato alla crescita sia dei bambini che dei genitori. Una crescita alimentata anche da progetti innestati in una ricchezza educativa quotidiana, che ci ha assicurato una continuità lontana con il nostro essere piccoli.

Difatti la crescita è consistita nel rivedersi (sentirsi) piccoli tra i piccoli, quanto adulto nelle domande da rivolgere a se stessi. Il nido è stato un’esperienza di genitorialità dilatata senza sconfinamenti dei ruoli.

Ricordo in particolare due brevi incontri laboratoriali:

  • Il percorso dei genitori dedicato alla scoperta di se stessi,
  • L’esperienza sperimentale dell’arte portata ai bambini.

Due percorsi opposti (condotti dall’esperienza del personale) che si sono riversati nella scatola: il primo che sarebbe servito al papà e alla mamma per se stessi, ha permesso di ascoltare la relazione che nostro figlio aveva con lo stare a terra (radice comune) e il secondo, gioco visivo e tattile di una passeggiata alla galleria d’arte moderna, si è rilevato la scoperta di una figura femminile esterna, specchio della propria relazione con la mamma! Esperienze uniche e assolutamente formative.

Questo magico nido d’infanzia ci ha consegnato un manuale d’istruzione con la premessa scritta, essenziale per continuare a scrivere i capitoli restanti della nostra relazione.

 

Ringrazio tutti i narratori: Giusi, Francesca, Silvana, Annamaria, Margherita, Alice, Antonella, Viviana, Cettina ...!

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