Francesca Saltarelli
Obiettivi specifici: i bambini procedono ad individuare la struttura fisica, logico e linguistica, emozionale di un oggetto di uso comune che viene sottoposto alla loro attenzione . Il loro ragionamento coinvolge più elementi: il pensiero e la possibilità e la capacità di comunicarlo agli altri all’interno del gruppo classe, l’immaginazione creativa, il linguaggio, le emozioni.
Attraverso il gioco, essi avviano progressivamente il meccanismo creativo e conoscitivo che gli permette di ragionare attorno ad una cosa (realtà) apparentemente banale e di andare oltre l’evidenza cogliendone la complessità.
Metodologia: Nel laboratorio “Cos’è un cucchiaio?” , il maestro/filosofo mostra ai bambini (per circa 45 minuti) un cucchiaio, lo rigira tra le mani, accompagnando questi movimenti ad una serie di domande stimolo incalzanti e veloci che riguardano i diversi aspetti sensibili:
chiede ai bambini per prima cosa “che cos’è?”.
Si procede: “com’è?” ( qualità e aggettivi ), “di quale materiale potrebbe essere un cucchiaio, di quale forma, colore?”, e si sottopongono all’attenzione dei bambini diverse possibilità controfattuali (“Se lasciassi questo cucchiaio sotto la pioggia battente come sarebbe?” Bagnato! Freddo! Umido! Arrugginito! Abbandonato!).
Si prosegue con i quesiti: “A cosa serve o potrebbe servire?” (scavare, suonare, mangiare, bere, raccogliere, … ) I bambini cominciano ad intervenire portando ognuno il proprio contributo. Procedendo nel laboratorio, le risposte si fanno progressivamente più articolate e l’immaginazione si accende. La realtà delle cose, in questo caso declinata sotto forma di un oggetto, contiene moltitudini, è debordante e complessa, tanto che alla fine riesce molto difficile da esplicare. Quindi: “che cos’è un cucchiaio?”. Emerge ogni tanto la stessa domanda come una specie di mantra: “sì, ma allora che cos’è un cucchiaio?”
I bambini intervengono: “Un cucchiaio è un oggetto che serve per tantissimi usi”;
“il cucchiaio è un pezzo di ferro che in alcune situazioni si ghiaccia e si scioglie, serve a molte altre cose e può essere di molti colori e forme diverse”.
“Il cucchiaio non si può dire che è una cosa sola”;
“Il cucchiaio è un oggetto di metallo che si trova di solito nel cassetto della cucina”.
Conclusione della sessione: (ultimi 5/ 10 minuti . Ai bambini viene dato un foglio di carta e un colore e viene chiesto ad ognuno di rispondere alla domanda; tuttavia non è la risposta che interessa, non c’è un risultato (le risposte vengono accettate tutte) piuttosto l’aver messo in moto il pensiero, il ragionamento e quindi il linguaggio come una specie di allenamento, attraverso una elaborazione autonoma del pensiero.