Quest’avventura letteraria, nata da un’associazione la cui mission è quella di rendere la cultura un’occasione di crescita, sviluppo e qualificazione sociale per il nostro Paese, si propone di unire il Nord e il Sud d’Italia mediante la scrittura.
Il format, infatti, consiste nella realizzazione di una storia collettiva che coinvolge l’Italia e non solo (poiché aderiscono anche scuole non italiane all’estero) per raggiungere un traguardo affatto semplice: la composizione di una storia comune che determina interazione, confronto e crescita.
La Staffetta, composta da 10 “squadre” dello stesso grado di scuola, è una storia scritta a più mani. Gli allievi impegnati nella stesura di un capitolo, per arrivare al risultato finale, devono confrontarsi, fare sintesi e arrivare, in 10 giorni, a un unico testo condiviso in coerenza con quanto è giunto da soggetti esterni: l’incipit dello scrittore – un professionista della scrittura e della narrazione – o il testo elaborato da un’altra classe.
Così a partire da un incipit donato da autori come Luigi Dal Cin, Claudia Ferraroli, Laura Novello, Maurizio Spaccazocchi, Giovanni Caviezel, Sara Magnoli e tanti altri ancora, ogni classe dello stesso ordine di scuola che aderisce al format, scrive un capitolo “passandolo” poi alla classe successiva mediante una piattaforma telematica. Dopo la composizione della storia si attivano professionalmente le fasi di prestampa e stampa del libro che viene spedito, al termine di questo percorso, ai bambini, ai ragazzi, agli scrittori che hanno contribuito alla scrittura della storia, ai docenti, e, più in generale, a tutte le scuole coinvolte nel processo formativo.
Questi racconti scritti a più mani riversano inevitabilmente, di anno in anno, parte del vissuto e della storia dei ragazzi che per mezzo della scrittura consegnano alla storia-staffetta la loro storia di singoli, di cittadini, di studenti, di classe. Ogni capitolo, infatti, è uno spaccato di territori diversi ed è, in qualche modo, espressione della realtà da cui proviene; inoltre, il fatto di dover scrivere un capitolo inserendosi in un racconto tracciato anche da altri è un esercizio educativo di straordinaria rilevanza per imparare a considerare il punto di vista altrui e per acquisire un consapevole approccio con la creatività, rispettando l’invenzione degli altri e lasciandosi andare al dialogo, alla condivisione, allo scambio che è sempre ricchezza.
Consapevole dell’importanza del compito di cui è investita e di quanto i ragazzi si lascino coinvolgere da questo format, ogni anno Bimed sceglie un’idea-guida intorno alla quale ruota l’intera Staffetta e le molteplici attività strutturate dall’Istituzione.
La grande forza della Staffetta è quella di creare legami e relazioni tra alunni e docenti di zone d’Italia diverse per storia, tradizioni, suggestioni, attività etc. Uno studente di Moncalieri si sentirà irrimediabilmente legato a uno di Canicattì perché insieme a lui è stato parte attiva di un progetto più grande. Nella staffetta, infatti, ogni capitolo ha le sue caratteristiche e peculiarità e ogni classe ricopre, all’interno di questo meraviglioso meccanismo, la stessa importanza.
Quest’anno Bimed, guidata ormai da 19 anni dall’instancabile Andrea Iovino, ha pensato di porre bambini e ragazzi di tutta Italia dinanzi a una questione attualissima che li tocca da vicino: il cambiamento climatico e, nello specifico, la relazione esistente tra gli uomini e gli oggetti. L’essere umano, infatti, sin dalla notte dei tempi è stato Homo Faber creando oggetti utili anche alla sua sopravvivenza. Da troppo tempo, però, l’uomo sta andando verso l’esasperazione e l’uso sempre più sfrenato di oggetti e attrezzi, di materiali e meccanismi che lo hanno predisposto a essere attore principale del grande degrado del nostro pianeta.
È doveroso, allora, poiché la Terra è il posto in cui viviamo, riflettere sul rapporto con essa, con gli oggetti e su quali possono essere i comportamenti utili per salvaguardarla. Questione di cui si discute da tempo e che sembra aver trovato nella giovane Greta Thunberg il suo volano ideale, il cambiamento climatico è una questione che interessa tutti, le giovani generazioni in particolare che hanno il diritto, e poi il dovere, di amare e rispettare la Terra, il posto in cui vivono.
Naturalmente, poiché a questo progetto aderiscono le scuole di ogni ordine e grado, il tema è sviluppato in modo diverso proprio tenendo conto delle differenze pedagogiche insite nel format. Per questo motivo ogni ordine scolastico rientra in una specifica categoria Staffetta: MINOR (Scuola dell’Infanzia e del biennio della Scuola Primaria), MAIOR (triennio Scuola Primaria), MEDIE (scuola sec. I grado), JUNIOR (biennio scuola sec. II grado) e SENIOR (triennio scuola sec. II grado).
L’idea-guida del format è declinata diversamente per le cinque categorie. Quest’anno, quindi, i bambini delle MINOR si divertiranno con storie in cui saranno protagonisti i dinosauri, animali scomparsi tanti anni fa che possono diventare amici dei bambini per cambiare in meglio i loro atteggiamenti e quelli degli adulti che li circondano. Proprio perché Bimed è consapevole che per cambiare il mondo si deve avere una diversa coscienza delle cose utilizzate quotidianamente, per le MAIOR i riflettori sono puntati su storie capaci di far conoscere ai bambini gli oggetti che hanno intorno a loro e che spesso buttano via senza tener conto del riciclo, del riuso o, peggio ancora, senza sapere nemmeno quali materiali li compongono. Logico argomento che accompagnerà i ragazzi delle MEDIE è il loro rapporto con gli oggetti. Sono davvero tutti essenziali? Se ci fosse nuovamente un diluvio universale cosa sarebbe per loro davvero importante?
Alla categoria JUNIOR, invece, mediante il meccanismo della spy story, si chiede di indagare sulle “terre rare”, elementi chimici importanti, sconosciuti ai più nonostante condizionino profondamente la nostra vita. I ragazzi delle SENIOR, infine, saranno impegnati in storie che li porteranno a una presa di coscienza: com’è il nostro pianeta? Quali problemi ambientali ci sono? Quali sono le azioni che ogni ragazzo, singolarmente o con la sua classe, può fare per cambiare, anche con piccoli gesti, il mondo che lo circonda?
Ogni anno la Staffetta è sempre più ricca e cresce con l’auspicio di incuriosire i ragazzi. Pertanto la ricerc/Azione che si attiva annualmente su questo progetto permette di determinare sperimentazioni finalizzate a ottimizzare l’offerta formativa. Per questa ragione sono nate le cosiddette “staffette speciali” il cui scopo è quello di legare la narrazione ad ambienti ritenuti sempre più fondamentali in funzione della crescita e della cittadinanza tenendo conto di quanto proposto e sancito dal MIUR in ambito al Piano Triennale delle Arti.
La scrittura creativa, allora, è associata alla musica (staffetta musicale), alle foto e/o ai video (staffetta foto e video), al linguaggio di programmazione Scratch (staffetta Scratch), alla danza (staffetta coreutica) e alla cucina (staffetta degli Istituti Alberghieri).
La Staffetta è un format trasversale che interessa i dirigenti scolastici, i docenti, gli alunni e le loro famiglie, ma anche un’iniziativa che investe il curriculare nella sua interezza, poiché interessa l’italiano, la grammatica, la storia, la geografia, l’educazione civica e ambientale e molto altro ancora.
In merito al percorso della Staffetta che coinvolge 1200 scuole, 40000 studenti, 2300 partecipanti e 96 comuni soci della Biennale, il Presidente Andrea Iovino sceglie un solo dato per indicare il valore di questo progetto: “I bambini e i ragazzi che partecipano alla Staffetta sono molto stimolati verso la lettura e, attraverso la grande attività promossa con questo format, tutti gli studenti coinvolti leggono molto di più anche perché si affezionano ai redattori degli incipit e hanno la possibilità di ampliare le relazioni tra scrittori e mondo della scuola. Essi, infatti, comprendono di essere entrati a far parte di una grande impresa dove si sentono protagonisti all’interno di un affascinante gioco intellettuale e fantastico che è, poi, quello offerto dalla condotta più democratica che gli esseri umani possano tra loro realizzare: la cooperazione. Sottolineo ciò per far comprendere che la Staffetta è la condivisione di un progetto ineludibile per strutturare la scuola ancora più buona e sana di quello che è ora. Tutto ciò sia per l’essenza di un apprendimento qualitativo sia per la rilevanza della crescita di tutti noi, di coloro che sognano e desiderano realizzare forme educative e progetti scolastici mirati a un sapere che produce, oltre alla cultura, benessere e autostima”.
Questo format educativo è un esercizio imperdibile per l’acquisizione degli strumenti necessari a rendere i saperi, le conoscenze e le competenze utili per il divenire delle nuove generazioni che, in questo percorso di scrittura, possono comunicare all’esterno riflessioni, interrogativi, soluzioni spesso anche divergenti e utili per la costruzione della società attuale.
La Staffetta è il mondo che cresce e si migliora con e grazie ai ragazzi valorizzando il fare cultura e affermando il valore della scuola in funzione del futuro.
Per informazioni: www.bimed.net