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La ricerca dell’identità attraverso il linguaggio poetico dell’albo illustrato

Ursula Gruner

Formatrice


Tutto questo rende necessario offrire fin dalla prima infanzia libri che propongono modelli alternativi per sostenere i bambini e le bambine nella ricerca della propria identità. L’identità ha tante sfumature e molteplici espressioni. Ci sono libri illustrati che con un linguaggio giocoso lasciano ampio spazio alle interpretazioni personali e a letture differenziate, favorendo una narrazione che supera lo stereotipo valorizzando le varietà come ricchezza dell’umanità.

Nel classico di Leo Lionni, PEZZETTINO, uscito in Inghilterra nel 1975, un piccolo quadrato di colore arancione è la metafora del bambino, naturalmente insicuro e alla ricerca di se stesso: Il suo nome era Pezzettino. Tutti i suoi amici erano grandi e coraggiosi e facevano cose meravigliose. Lui invece era piccolo e di sicuro era un pezzetto di qualcuno, pensava, un pezzetto mancante. Molto spesso si chiedeva di chi fosse il pezzettino, e un bel giorno decise di scoprirlo.

Infatti, la scoperta del proprio sé avviene attraverso un viaggio e il confronto con l’altro e alla fine: adesso sapeva che anche lui, come tutti, era fatto di tanti piccoli pezzi. “Io sono me stesso” gridò Pezzettino tutto contento. Un testo breve, incisivo, accompagnato dai disegni e collage di colori vivaci, tipico di Leo Lionni.

 

 

 

Nel solco di Pezzettino, I terribile cinque di Wolf Erlbruch e Elmer di David McKee possiamo mettere Il pluri-premiato libro IL PICCOLO IO SONO IO di Mira Lobe, illustrato da Susi Weigel, pubblicato la prima volta in Austria 1973, un apripista, uno dei primi albi che esplorano il tema dell’identità rivolto all’infanzia. Qui è da sottolineare: tutte e due, autrice e illustratrice, avevano alle spalle una storia di esilio ed immigrazione, una consapevolezza della diversità. Nei paesi di lingua tedesca il libro ha avuto uno strepitoso successo. Un breve sondaggio fra conoscenti e colleghi in Germania dà all’unisono questa risposta: Io lo conosco benissimo. Chi ha realizzato nel nido o scuola d’infanzia (Kita) un teatro sulla base del libro; chi ha il Kamishibai del libro; chi ha realizzato un teatro con le marionette. Tutti hanno costruito il pupazzo IO-SONO-IO, naturalmente l’ho costruito anch’io con i miei figli quando erano piccoli. Le istruzioni sono disponibili anche nella edizione italiana, in quarta di copertina. Che questo testo, così amato altrove, sia stato pubblicato in Italia solo dopo oltre 50 anni è spiegabile con la difficoltà della traduzione di un testo lungo e complesso. Elena Montemaggi è riuscita a riproporre la musicalità e la ritmicità rimanendo fedele al testo originale e usando un linguaggio ricco di sfumature, offrendo parole rare che aprono la mente. Il testo si presta a una lettura corale a più voci. La narrazione in rima, le ripetizioni e le parole onomatopeiche favoriscono la partecipazione di ascoltatori e ascoltatrici.

 

 

Il protagonista è un animaletto di stoffa, che non ha una chiara connotazione nel mondo animale; infatti, per prima si stupisce la ranocchia e chiede: “E tu chi sei?” Anche qui come in Pezzettino il confronto con l’altro suscita domande e avvia la ricerca. A qualcuno vuol domandare, e quel qualcuno gli dovrà dire, lui chi è. L’animaletto rivolge la domanda alla mamma cavalla e alla mucca, ma nessuno sa rispondere e il piccolo prende la barchetta Splishete – splashete, splishete – splashete, ed esplora il mondo degli animali acquatici, ma anche lì non trova il suo simile. Poi interroga gli animali volanti, ma nonostante qualche similitudine, nessuna accoglienza: il pappagallo strabuzza gli occhi, garrisce, stride e starnazza: “Oh, bella! Tu, stupido animaletto colorato, per lunga che sia la tua coda, certo non sei un pappagallo. Pure i cani così diversi fra di loro non si riconoscono nel piccolo pupazzo di stoffa. L’animaletto è disperato:

Il colorato animaletto, ormai triste e sconsolato, quasi al pianto si abbandona. Ma poi…

Ma poi nel bel mezzo della passeggiata,

nel bel mezzo della strada,

l’animaletto si riscuote

e si dice ad alta voce:

“Ma certo: IO SONO IO!”

La pagina seguente è una esplosione di colori, l’animaletto ha trovato la propria identità non cerca più di somigliare o appartenere a un gruppo di animali. È felice della sua personalità e lo annuncia a tutti gli altri animali: “Ecco, ora so chi sono! Sapete chi? IO SONO IO!”

L’illustrazione di Susi Weigel è concreta e allo stesso tempo simbolica ed espressiva. Pagine colorate si alternano a quelle in bianco e nero. Le pagine colorate sono dinamiche a colori vivaci. Una illustrazione coinvolgente che dà corpo alla narrazione.

Nel prossimo articolo continueremo ad esplorare il tema della ricerca della identità concentrandoci sui libri di Beatrice Alemagna.

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