Un elemento della qualità, un passaggio essenziale per la realizzazione del sistema.
Il decreto 65/2017 ha affidato al Ministero dell’Istruzione il ruolo di promotore delle iniziative di formazione. Con la nota del 22 gennaio sono state fornite le indicazioni per iniziative congiunte rivolte al personale del sistema zerosei. Responsabilità dei soggetti coinvolti e disponibilità materiali.
Parliamo di prospettive del sistema integrato “zerosei”. Una delle condizioni essenziali per avviare la realizzazione sta nel personale che deve essere informato e formato. Ci sembra che questa preoccupazione sia ben presente anche a livello ministeriale. Quali sono gli interventi recenti sul tema?
Tra gli aspetti che possono qualificare tutto il sistema integrato l’informazione, ma soprattutto la formazione congiunta del personale educativo e docente sono certamente due elementi essenziali.
Il Ministero, a cui compete la promozione di azioni mirate alla formazione del personale del Sistema integrato, come previsto dal decreto legislativo 65/2017, si sta impegnando in tal senso già dallo scorso anno, quando sono stati organizzati, unitamente agli Uffici scolastici regionali, in collaborazione con Regioni e ANCI, una serie di incontri di informazione e formazione e, in particolare, sulle Linee pedagogiche zerosei approvate in via definitiva a novembre 2021. È necessario, però, superare iniziative di mera informazione, che possono rappresentare un primo, iniziale momento sulla conoscenza dei documenti pedagogici del sistema integrato per costruire nuovi e più completi percorsi formativi che vadano ad affrontare e ad approfondire tematiche trasversali ai due mondi che compongono lo zerosei.
L’emanazione degli Orientamenti nazionali per i servizi educativi, simbolicamente firmati il 23 febbraio scorso dal Ministro Bianchi durante una conferenza internazionale, può fungere da ulteriore stimolo per la predisposizione di percorsi formativi integrati per tutto il personale che opera nello zerosei, compresi dirigenti scolastici, soggetti gestori e coordinatori pedagogici. In questa prospettiva si colloca la nota ministeriale del 20 gennaio 2022, che interviene per fornire indicazioni in merito alla formazione congiunta del personale del sistema integrato, finalizzata a costruire concretamente il “lessico comune” e la “continuità verticale” richiamati dalle Linee pedagogiche e dal documento base degli Orientamenti nazionali.
Per la formazione, parlando in termini molto espliciti e concreti (direi addirittura brutali), quali sono e quante sono le risorse disponibili a vario titolo? E chi ha la titolarità per spenderle e quindi attivare dei progetti?
Le risorse disponibili si riferiscono a varie fonti di finanziamento. Una quota viene ricavata dai fondi messi a disposizione dal Ministero alle scuole polo per la formazione, cui è stata segnalata, come priorità nazionale, la tematica del Sistema integrato. Altri fondi provengono dal Piano di azione pluriennale, recentemente restituito con visto di regolarità dalla Corte dei Conti. Gli enti locali che ricevono i fondi sulla base delle programmazioni regionali devono investire su formazione e coordinamenti pedagogici territoriali non meno del cinque per cento dell’importo complessivo. E considerando che, a livello nazionale, il Fondo per il sistema integrato ammonta a 309 milioni di euro annui, la cifra che potrebbe essere impegnata sulla formazione può raggiungere il milione e mezzo di euro. Queste cifre, già importanti, potrebbero essere ulteriormente incrementate dalle Regioni, dai Comuni, dai soggetti gestori di servizi educativi e scuole dell’infanzia paritarie.
La nota ministeriale ovviamente auspica una governance congiunta anche per le attività formative, che metta insieme competenze e risorse economiche provenienti dai vari soggetti che, a vario titolo, intervengono nella gestione del Sistema integrato. Gli Uffici scolastici regionali, rafforzando le necessarie collaborazioni con i tavoli interistituzionali, sono impegnati proprio in questi giorni ad organizzare attività di formazione congiunta per il personale dello zerosei. A solo titolo esemplificativo Sardegna, Liguria, Molise, Puglia hanno già avviato attività di formazione coinvolgendo Regioni ed enti locali, coordinamenti pedagogici e soggetti gestori. Le scuole polo hanno avuto il compito di informare gli enti locali del territorio per consentire il più possibile la partecipazione del personale educativo e docente ai percorsi formativi organizzati.
Quali caratteristiche auspica il Ministero circa le modalità di organizzazione dei percorsi formativi?
La nota ministeriale ha cercato di chiarire le modalità organizzative dei percorsi formativi. Alcuni moduli formativi potrebbero essere rivolti a specifiche categorie quali coordinatori pedagogici/referenti zerosei, collaboratori del dirigente/funzioni strumentali, dirigenti scolastici. L’approccio laboratoriale e il modello della ricerca azione non dovrebbero mancare, così come lo scambio di buone pratiche, la condivisione di materiali, la lettura della documentazione, che potrebbero consentire “felici contaminazioni” tra educatori e docenti.
Tenendo a riferimento un concetto molto caro a Giancarlo Cerini, il Ministero propone una formazione zerosei “agita”, in cui confrontarsi sulla realtà di ciò che avviene nei contesti educativi, con possibili scambi di esperienze e con momenti di confronto sulla documentazione prodotta.
Ma non perderemo occasioni per realizzare anche a livello centrale momenti formativi. Stiamo infatti organizzando due seminari nell’ambito di Fiera Didacta, che affronteranno due tematiche trasversali: la professionalità educativa e l’idea di bambino nel Sistema integrato zerosei.
Vengono suggerite anche delle tematiche possibili e attuali?
L’avvio con gli approfondimenti dei contenuti delle Linee pedagogiche e degli Orientamenti educativi può sembrare scontato, ma è il primo tassello per affrontare il tema della conoscenza reciproca di educatori e docenti. Mi spingo anche oltre, ricordando che per la scuola dell’infanzia le Indicazioni nazionali per il curricolo rimangono il documento programmatico di riferimento, che deve essere “letto ed attuato” in continuità con i documenti del Sistema integrato.
Ma oggetto di specifici moduli formativi potrebbero essere, tenendo a riferimento i vari capitoli di cui si compongono Linee e Orientamenti, alcune tematiche trasversali, quali lo sviluppo tipico e atipico del bambino in età compresa tra i tre mesi e i sei anni, la continuità orizzontale e verticale, la relazione con le famiglie e con il contesto, la costruzione di un curricolo nel rapporto tra Orientamenti educativi e Indicazioni nazionali, le attività di osservazione, progettazione, documentazione, valutazione, autovalutazione, il ruolo delle tecnologie digitali per la sana crescita dei bambini.
Ponendoci in una posizione molto concreta; cosa può/deve fare per accedere / attivare un progetto di formazione un Collegio docenti? e un Comune?
Per le scuole statali le procedure sono le medesime che vengono seguite per tutte le attività formative: i percorsi vengono inseriti nel Piano annuale per la formazione con deliberazione del collegio dei docenti. I Comuni possono aderire – ed è quello che si auspica – alle attività formative promosse dalle scuole polo per la formazione, anche investendo proprie risorse (quelle del Piano pluriennale, in prima battuta). Ma ci sono belle realtà in cui sono le scuole statali che partecipano ad attività formative predisposte dall’Ente locale. Quello che è importante è la realizzazione di iniziative di formazione di qualità che mettano insieme le varie anime del sistema integrato.
Chi ha la responsabilità di promuovere e coordinare? Se una situazione è in stallo, quali strade si possono attivare?
Promozione e coordinamento sono responsabilità di tutti i soggetti che operano nel Sistema integrato. L’avvio delle attività formative da parte degli Uffici scolastici regionali per il tramite delle scuole polo per la formazione è importante, ma il coinvolgimento di Regioni, Enti locali, mondo accademico, associazioni professionali rimane fondamentale. La Commissione per il sistema integrato, unitamente alle Direzioni Generali per gli ordinamenti scolastici e per il personale scolastico sono a disposizione per collaborare, se necessario, alla realizzazione dei percorsi.