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La fine dell’estate, l’inizio dei ricordi

Ursula Gruner

Formatrice


Dai volteggi di un’avventura fantastica al tuffo in un immaginario emotivo

Vi presento in questa rubrica ancora due albi senza parole, un genere che occupa sempre più spazio sugli scaffali delle librerie. I due libri che ho scelto, pur essendo molto diversi nel contenuto e nello stile, sono uniti dalla loro rappresentazione priva di parole e di grande intensità narrativa.

 

Inizio con l’ultimo libro di David Pintor, il noto autore spagnolo. Già in Parole bambine uscito nel marzo 2017 per Lapis edizioni, Pintor ci ha presentato sua figlia Nara che, insieme a papà David, figura come protagonista del bell’abbecedario, ironico e pieno di allegria. Nell’aprile 2022 Mondadori ha pubblicato il silent book: LA GRANDE AVVENTURA DI NARA, dove ancora una volta la figlia dell’autore, è protagonista.  In tutti e due lavori si percepisce che Pintor ha iniziato la sua carriera come caricaturista, prima di approdare nel 2000 alla letteratura per l’infanzia. La piccola Nara viene rappresentata con linee scherzose e simpaticamente irriverenti, una ironia applicata a misura di bambino e che permette sempre una doppia lettura, quella infantile e quella adulta. Protagonista di quest’ultima pubblicazione di Pintor è la sua scatenata fantasia che lancia Nara, e il suo cane, in un incalzante e spericolato viaggio.  Inizia tutto con la bimba che guarda un albo illustrato mentre il cane, in atteggiamento antropomorfo, la chiama e indica il palloncino rosso che diventa l’incipit per l’allegro viaggio. Al laccio del palloncino Nara e il suo compagno vengono sollevati nel cielo in mezzo a uno stormo di colorati pappagalli.  Ma i becchi affilati dei pappagalli fanno scoppiare i palloncini e i due viaggiatori finiscono in un lago dove due elefanti li accolgono con una grande risata e li conducono in trionfo verso la banda di pachidermi festanti.  La storia continua con la camminata in un grande prateria, dove una collina si rivela essere la pancia di un rabbioso leone, dal quale Nara si salva arrampicandosi su un albero, dove insieme al suo cane fa marameo al feroce felino. La corsa diventa sempre più frenetica e cita tanti classici degli albi illustrati: Il palloncino rosso di Iela Mari, Nel paese dei mostri selvaggi di Sendak e Fortunatamente di Remy Charlip. Pintor stesso introduce il libro con la citazione di Georges Mèliés, regista del film Viaggio nella Luna: Se ti sei mai chiesto da dove vengono i sogni che ti raggiungono la notte, guardati intorno… Eccoli lì. Queste parole sono sicuramente una chiave di lettura di questa esuberante corsa che suscita immediatamente tante emozioni e invita lettrici e lettori a osservare, fare ipotesi di continuazione e altri collegamenti creativi.

 

 

Nella pagina in cui Nara prende una navicella spaziale e centra proprio l’occhio della luna, Pintor omaggia esplicitamente Georges Mèliés. La scena rappresentata fa sicuramente ridere bambini e bambine e magari un domani scopriranno il legame tra il loro picture-book silenzioso e un antico classico del cinema muto.

L’albo è accessibile già a bambine e bambini a partire dai tre anni. Nara e il suo cane sono figure che permettono ai lettori e lettrici una facile identificazione. Il tratto netto su uno sfondo nitido facilita una lettura e una interpretazione autonome. L’espressività delle figure di questo racconto dà l’opportunità di leggere una ricca gamma di emozioni e di vivere momenti di ansia, felicità, timore e complicità, grazie alla simpaticissima figura di Nara, bimba allegra, coraggiosa e molto intraprendente.

 

 

I libri senza parole lasciano a chi li guarda lo spazio per la propria creatività come affermava Roberto Denti riferendosi ai libri di Iela Mari: Sono racconti in cui le illustrazioni suggeriscono all’adulto le parole da usare. Ma quello che più conta è la possibilità creativa che suscita nel bambino la sequenza delle immagini sia per il fattore fantasia che per le logicizzazioni spazio-temporali. Che differenza fra una fiaba bloccata nella sua struttura immodificabile e una fiaba che lascia aperti sviluppi ogni volta diversi! p. 100 in: Roberto Denti, I bambini leggono, Einaudi edizione.

 

     

 

Questo vale anche per il raffinato libro, uscito recentemente dalla Emme edizioni: UN’ESTATE. Dopo il papà spagnolo che ha rappresentato la sua bimba a colori sgargianti viaggiamo nel mondo della letteratura orientale e incontriamo lo stile soave della sud-coreana Ji-hyum Kim.  L’autrice ci conduce in una memoria intima, ricca di sollecitazioni e grandi silenzi, un linguaggio poetico che immerge lettori e  lettrici nella natura e fa percepire il piacere profondo del contatto con il bosco, il lago, le sue piante e i suoi animali, il piace re dell’acqua, e poi il calore del sole e la meraviglia delle stelle. Anche Kim attinge alle sue esperienze personali, come dichiara in una intervista, i suoi libri rispecchiano il vissuto da figlia, sorella, amica e recentemente anche quello da madre. UN’ESTATE è il suo primo albo per bambini pubblicato in Italia, e anche il suo primo silent book, subito premiato con numerosi premi internazionali. Ji-hyum Kim qui rielabora una gita estiva: C’erano boschi folti, il sole splendeva, le acque del lago erano tranquille, soffiava una brezza fresca e le stelle scintillavano numerose nel cielo.” Kim scrive che le immagini dell’albo sono la condivisione dei suoi ricordi. È proprio la memoria intima che l’autrice sa trasmettere attraverso i tenui colori azzurrino e grigio che danno a queste pagine l’atmosfera onirica di immersione in un immaginario emotivo. Nello stesso momento c’è un dialogo fra più realtà, per esempio fra città e campagna. Un lungo ponte delinea il collegamento fra lo spazio denso abitato della città e la aperta campagna con case sparse nel bosco. Leggiamo un’altra connessione poche pagine dopo, arrivando alla casa dei nonni. Le fotografie appese al muro sopra il sofà creano un legame con la recente storia famigliare, il bimbo le osserva e sembra inserirsi in questa linea e prendere coscienza di appartenenza. Un dialogo circolare dei rapporti, che viene sottolineato quando vediamo la famiglia riunita intorno al tavolo della cena, nonni, genitori e nipote, Kim tiene noi osservatori a distanza, sembra che non voglia avvicinarsi troppo, rimane rispettosamente lontana ad attendere. Un momento intimo di famiglia senza retorica.  Proprio questo sguardo rispettoso è la cifra qualitativa dell’albo. Il dono di vedere e con ciò raffinare il proprio sentire. Come affermava Leo Lionni: Il dono di vedere. Un dono importante che implica un’assunzione di responsabilità. In: Nei miei mondi, Leo Lionni, Donzelli. Un libro di continui dialoghi silenziosi, rispettosi e allo stesso tempo eloquenti e universali.

 

     

 

Seguiamo ancora la storia del libro. Arrivato in campagna, il ragazzo, vede dalla finestra il bosco, si sente attratto, vi si inoltra insieme al suo cane. Un bosco finemente rappresentato, lo stile ricorda l’estetica di un antico film, riconosciamo: felci, abeti, betulle, una leggera nebbia. E poi la sorpresa, lo stupore, la scoperta del lago e il tuffo. Sembra di sentire il rumore e gli spruzzi d’acqua. E poi la nuotata sott’acqua e l’osservazione delle piante e dei pesci del lago: il bambino di fronte al pesce, uno sguardo intenso che suscita più interpretazioni. Poi il ritorno verso la luce. Il buio domina questa doppia pagina, solo una luce all’angolo in alto.  Il bambino nuota verso la luce, il sole, il bagliore lo accoglie in superficie. Gli spazi che segnano queste doppie pagine sono significativi, sono un linguaggio proprio, orchestrati con sapienza, danno la sensazione di sospensione, di pace, di libertà, invitano alla riflessione.  Come nella seguente doppia pagina: il bambino col suo cane che si fa asciugare sul pontile del lago. Lo spazio ampio del placido lago rispecchia lo stato d’animo del ragazzino, in armonia con se stesso e la natura nella quale è immerso. Questo intimo dialogo finisce dopo cena, quando il ragazzo rivolge lo sguardo al cielo stellato e insieme al cane contempla le stelle, diventa parte del cosmo.

Immagini delicate che testimoniano un intenso legame con l’universo.

Un picture-book che è arte e sa essere una narrazione profonda attraverso un sapiente uso di colori, spazi, figure e luci. Un libro indicato per bambini e bambine a partire dai 5 anni in su senza limiti d’età.

 

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