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Kati Rintakorpi

Kati Rintakorpi is an experienced early childhood education and care (ECEC) professional, MEd, PhD student, who has practiced (pedagogical?) documentation in her work with children for almost 20 years.

Recently she has focused on studying pedagogical documentation at the University of Helsinki, Finland working simultaneously as an continuing trainig educator of ECEC practitioners.

Her dissertation about the challenges of pedagogical documentation in Finland  will be published this year.

 

Kati Rintakorpi è un’esperta di formazione e cura della prima infanzia (ECEC), med, con dottorato in scienze dell’educazione, che ha sperimentato la pratica della Documentazione pedagogica nel suo lavoro con i bambini per quasi 20 anni.
Di recente si è concentrata sullo studio di documentazione pedagogica presso l’Università di Helsinki (Finlandia) lavorando contemporaneamente come educatore permanente di ECEC.
La sua dissertazione circa le sfide di documentazione pedagogica sarà pubblicato quest’anno.

 

Pedagogical documentation as a dangerous enterprise in early childhood education and care (ECEC)

 

Documentation is often promoted as an useful and harmless method, which almost automatically strengthens the child’s voice in the community.

However, the research has shown numerous problems in how the child’s voice really is heard and weaved into the ECEC practice. 

It has been noticed that the documenting practitioners easily isolate themselves from children and make children the objects of documentation, not the subjects of it.

Moreover, it is problematic what makes documentation pedagogical. When do the photographs or notes of the daily activities or children’s learning start working as pedagogical tools?

Are the documents evidence of the work that has been done, or are they memories, or do they actually create and re-create the social reality?

– Is pedagogical documentation really challenging dominant discourse in practice?

– What should be done to involve pedagogical documentation as a powerful agent of change in ECEC?

 

The presentation is based on Nordic studies of pedagogical documentation, on the socio cultural theory of learning (Vygotsky, 1978; 1982; 1995; 1998)

and on the philosophical theory of documentality (Ferraris, 2013)

La documentazione pedagogica come impresa pericolosa capace di sfidare i discorsi dominanti nell’educazione e cura dell’infanzia (ECEC)

La documentazione è spesso promossa come un metodo utile e innocuo, che rafforza quasi automaticamente la voce del bambino nella vita della comunità.
Tuttavia, la ricerca ha mostrato numerosi problemi nel modo in cui la voce del bambino viene realmente sentita e tenuta in considerazione nella pratica ECEC.

Si nota che chi pratica la documentazione si isola facilmente dai bambini e considera i bambini oggetto della documentazione, non i soggetti della stessa.
Inoltre, è problematico ciò che rende la documentazione “pedagogica”. Quando le fotografie o le annotazioni sulle attività o l’apprendimento dei bambini iniziano a funzionare come strumenti pedagogici?
I documenti sono prova del lavoro che è stato fatto, o ne sono memoria, o invece effettivamente creano e ricreano la realtà sociale?
– La documentazione pedagogica è l’elemento principale di cambiamento nella pratica?
– Cosa si deve fare per coinvolgere la documentazione pedagogica come un potente agente di cambiamento nella ECEC?

La presentazione si basa su studi nordici sulla documentazione pedagogica, sulla teoria socioculturale dell’apprendimento (Vygotskij, 1978; 1982; 1995; 1998) e sulla teoria filosofica della documentalità (Ferraris, 2013).

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