Gloria Chiarle, insegnante di Scuola dell’Infanzia Statale presso l’Istituto Comprensivo di Carcare, Savona
La “scuola piccola” richiama ad una maggior famigliarità nei rapporti interpersonali e ad una meno accentuata complessità nella gestione, tuttavia esiste il rischio che si insinui nell’attività didattico – educativa l’autoreferenzialità e l’abitudine. Il gruppo di insegnanti di Carcare (Savona) raccontano come mantenere elevata la propositività e progressivo il miglioramento dell’Istituto Comprensivo.
Nell’ambito delle relazioni tra scuole e territorio che si sono costruite e sviluppate nel corso degli anni nell’Istituto Comprensivo di Carcare, si delinea una forma di continuità orizzontale che vede coinvolte, in particolare, le scuole dell’Infanzia periferiche. La nostra scuola, da quando ancora era Direzione Didattica, si è fatta promotrice di un rapporto di reciprocità con il territorio nella convinzione che per costruire una “vera relazione” non fosse sufficiente “aprirsi” al contesto e rimanere in attesa degli sviluppi. Eravamo convinti, invece, che fosse necessario entrare nel territorio e proporsi come interlocutori attivi con i diversi attori della comunità di appartenenza (famiglie, Enti Locali, le scuole dell’Istituto inserite nei diversi Comuni). In questa situazione, le insegnanti delle mono e bi-sezioni delle scuole dell’Infanzia situate nei Comuni periferici hanno avvertito l’esigenza di uscire dall’isolamento e di costituire un team in cui trovare nuove energie e nuovi stimoli finalizzati alla ricerca di intenti e strategie educativo – didattiche innovative.
Nell’ anno scolastico 1994/95 prende avvio il Progetto Incontro” che, oltre alla possibilità di far incontrare i bambini e le insegnanti dei 5 plessi periferici, attribuisce all’esperienza un forte investimento formativo. Nel Settembre del 1998 la Conferenza di servizio che si tenne nell’allora Direzione Didattica di Carcare stabilì che la rete di scuole presenti e l’organizzazione che ci si era dati rappresentavano la risposta adeguata alle esigenze del territorio.
Nel corso degli anni il Progetto si è sviluppato e ha acquisito una struttura più complessa che ha richiesto una progettazione intenzionale comune e condivisa sia in termini organizzativi che metodologico/didattici. Attualmente il Progetto Incontro ha una storia di 20 anni e coinvolge le scuole dell’Infanzia di Altare, Cosseria, Mallare e Pallare; scuole tra le quali si è creata una forte intesa scaturita da anni di collaborazione, senso di appartenenza al gruppo inteso come punto di riferimento e di supporto nella condivisione di responsabilità.
Il progetto rappresenta una vera e propria connessione tra scuole e la sua impostazione prevede la progettazione di incontri sistematici tra le sezioni e scambi nelle diverse sedi coinvolte e momenti programmati di confronto, formazione e verifica tra gli adulti.
Il percorso
Il percorso prevede incontri tra 4 sezioni periferiche dell’istituto comprensivo di Carcare (valle Bormida) mediante spostamenti con i pulmini degli Enti locali (Altare, Cosseria, Mallare, Pallare) in cui sono ubicate le scuole e nelle quali si sviluppano esperienze educativo-didattiche (attività ludico- motorie, manipolative, pittoriche, linguistico-argomentativo..) in un contesto alternativo a quello quotidiano.
Ogni sezione effettua 2 uscite e 2 accoglienze con le restanti 3 sezioni ed ogni incontro prevede 2 ore di compresenza tra le insegnanti.
Ogni incontro è articolato secondo una programma temporale stabilito a priori ma gestito con flessibilità.
La struttura organizzativa è facilitata dall’esistenza di un’analoga gestione scolastica propria della monosezione con caratteristiche organizzative e strutturali molto simili.
Le insegnanti utilizzano 10 ore di programmazione ricavate dal monte ore dell’istituto (attività funzionali all’insegnamento) e 7 ore aggiuntive di insegnamento per ogni insegnante coinvolta nel Progetto.
Le finalità che si intendono garantire con la realizzazione del progetto rispondono al bisogno di superare l’isolamento cui, spesso, vanno incontro le sezioni periferiche e situate in piccoli Comuni e “andare oltre” il perimetro della scuola aprendosi al territorio. Tutto questo richiede la disponibilità a superare i confini del campo nel quale si fa esperienza e la consapevolezza che il confronto in gruppo rappresenta l’elemento fondante del processo.
Il lavoro di gruppo tra insegnanti ha favorito nelle diverse realtà scolastiche la predisposizione di situazioni formative ricche perché basate sulle competenze relazionali e didattiche.
Le nuove condizioni di lavoro che, negli anni, hanno caratterizzato la nostra scuola e, in particolare, le monosezioni (riduzione delle compresenze, aumento del numero dei bambini, ad esempio) hanno richiesto una attenta riflessione e ricerca di nuove scelte organizzative. Le insegnanti hanno scelto, ad esempio, di organizzare il proprio orario su base mensile; scelta, questa, che consente di garantire la compresenza durante la parte centrale della mattinata. Questa decisione ha fatto si che durante gli incontri siano presenti tre insegnanti: una della sezione “ospite” e due di quella “ospitata”. Questa organizzazione consente di facilitare lo svolgimento dell’incontro poiché permette di porre attenzione ai momenti di passaggio (dal viaggio ai nuovi spazi esplorati, diversi adulti, ecc…) ai quali viene attribuito un forte valore educativo, alle attività ludiche nelle quali sono impegnati i piccoli gruppi.
Scelte metodologico-didattiche
Il team coinvolto nel Progetto ritiene, da sempre, importante la condivisione di una progettazione e di un documento programmatico specifico che espliciti la struttura organizzativa e metodologico-didattica scelta per gli incontri e che possa essere modificato durante il percorso. All’interno del Documento il team di insegnanti esplicita:
- Accordi sulla metodologia che ha come punto di partenza il bambino e il suo vissuto e che si basa sulla problematizzazione dell’esperienza promuovendo un atteggiamento di ricerca;
- Accordi sulla produzione e l’utilizzo della documentazione;
- Individuazione di criteri e strumenti di valutazione dell’efficacia del percorso e delle proposte educativo-didattiche;
La parte relativa alla valutazione rappresenta uno dei momenti fondamentali poiché permette al gruppo di riflettere sul percorso compiuto e sul proprio operato, sui punti di forza e sulle criticità emerse. A tale scopo viene utilizzata una documentazione costituita da strumenti strutturati (questionari per insegnanti, genitori) sia prodotti dagli insegnanti per far emergere l’utilità e l’efficacia del Progetto attraverso il confronto collegiale sui criteri valutativi tesi al miglioramento e alla ricerca della qualità condivisa.
La consapevolezza del valore attribuito ai processi valutativi orientati al miglioramento e alla crescita professionale hanno portato le insegnanti ad investire molte risorse nella formazione.
Nel corso degli anni, le insegnanti impegnate nel Progetto hanno potuto condividere corsi di formazione tesi a sostenere e promuovere la riflessione e il confronto in gruppo e l’acquisizione di maggior consapevolezza rispetto alle pratiche quotidiane messe in atto. Tra i corsi di formazione che hanno rappresentato per noi un percorso di crescita e di acquisizione di consapevolezza rispetto alla nostra professionalità e all’agire quotidiano un posto di rilievo hanno avuto:
- L.I.C.E. promosso ed organizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione e durato dal 1998 al 2001. Il Progetto ha visto impegnato il gruppo di insegnanti della scuola dell’Infanzia in esperienze di ricerca e sperimentazione sulla professionalità e i modelli organizzativi.
- La formazione in rete che ha portato alla costruzione della DAVOPSI (Dispositivo di Autovalutazione dell’Organizzazione Pedagogica della Scuola dell’Infanzia) in collaborazione con altre scuole dell’infanzia della Liguria, l’IRRE e la supervisione dell’equipe della Prof.ssa Anna Bondioli dell’Università di Pavia. Il percorso è iniziato nel 2002, come prosecuzione dei lavori di ALICE e ha portato alla costruzione di questo strumento che si pone lo scopo di favorire la riflessione e la valutazione “interna” rispetto al contesto educativo.
- Il lavoro di studio sulla Riforma scolastica legge 53/2003 che ha introdotto l’anticipo con importanti ricadute a livello educativo e didattico.
Riflessioni conclusive
Le insegnanti impegnate nel Progetto “Incontro” ritengono l’esperienza una significativa occasione per acquisire conoscenze comuni e un’opportunità di ricerca che – opportunamente accompagnata da percorsi di formazione riflessiva – consente di mettere in discussione il proprio agire quotidiano favorendo, quando necessario, modifiche e cambiamenti all’interno di un contesto caratterizzato da confronto e partecipazione. In ogni fase del Progetto il gruppo rappresenta un supporto e un punto di riferimento utile per ciascun collega che si trova ad affrontare impegni, responsabilità e compiti organizzativi e gestionali, sempre nuovi e diversi, in un contesto che è in continua evoluzione.